Nuove speranze per un vaccino al coronavirus arrivano da un’azienda italiana, ma l’Istituto Spallanzani frena gli entusiasmi
Un vaccino sperimentale sviluppato dall’azienda italiano Takis sembra indurre una risposta immunitaria neutralizzante in modelli animali. L’Istituto Spallanzani però frena gli entusiasmi affermando che si trattano di dati preliminari ancora in corso di verifica.
Il vaccino Takis: come funziona
Il vaccino sperimentale sviluppato dall’azienda italiana Takis funziona tramite la elettroporazione di DNA. Questa tecnica riesce a far produrre direttamente alle cellule dell’individuo da immunizzare gli antigeni contro i quali si vuol indurre la risposta immunitaria. Si utilizza un DNA che codifica la proteina di interesse immettendolo nelle cellule grazie a una piccolissima scossa elettrica. La vaccinazione a DNA induce la produzione di anticorpi ma può favorire anche lo sviluppo dell’immunità cellulare mediata da linfociti T citotossici che sono in grado di controllare meglio l’eventuale infezione virale.
Vaccino Coronavirus: i risultati dei test
I ricercatori hanno inoculato 5 potenziali vaccini in topi da laboratorio. Tutti e cinque i candidati vaccini si basano sul materiale genetico della proteina Spike, la punta molecolare che il virus usa per entrare nelle cellule umane. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti: dopo una singola vaccinazione, i topi hanno sviluppato anticorpi che possono bloccare l’infezione del virus Sars-CoV-2. Dal sangue ricco di anticorpi è stato isolato il siero e quest’ultimo è stato analizzato per la ricerca di quelli più specifici. Gli studiosi hanno così trovato i due potenziali vaccini che generavano più anticorpi IgM e IgG, quelli più importanti per capire il potenziale sviluppo per procedere con le eventuali sperimentazioni umane. Questo è il livello più avanzato finora raggiunto nella sperimentazione di un candidato vaccino al coronavirus in Italia, ma i test sull’uomo sono previsti comunque dopo l’estate.
Non è ancora possibile giungere a conclusioni
L’Istituto Spallanzani di Roma però frena l’entusiasmo sui risultati. Secondo l’istituto però non è possibile giungere a conclusioni di qualunque natura sull’efficacia del candidato vaccino per il coronavirus. Lo scrive in una nota relativa alla capacità di neutralizzare il nuovo coronavirus da parte degli anticorpi indotti nei topi. L’Istituto Spallanzani rileva inoltre che il comunicato della Takis non era concordato né autorizzato con esso. L’Inmi romano ha solamente partecipato ad una proposta di ricerca presentata dalla Takis stessa per un bando lanciato alla Comunità Europea. In vista della possibile partecipazione ad ulteriori bandi, sono state effettuate le prove preliminari e parziali nei modelli animali. Per l’istituto i risultati di queste prove, tuttora in corso di valutazione, indicano che è possibile rilevare negli animali una risposta in termini di anticorpi neutralizzanti, il che è la premessa per lo sviluppo di un modello animale validato per lo studio del vaccino contro il coronavirus. L’Istituto, prosegue la nota, non ha redatto alcun report ufficiale e non ha ancora distribuito in maniera formale i risultati degli esami effettuati. Ci sarà quindi bisogno di ulteriori verifiche e conferme ufficiali per continuare gli esperimenti. L’amministratore delegato di Takis, Luigi Aurisicchio, ha dichiarato:
Noi ce la stiamo mettendo tutta perché un vaccino che nasce dalla ricerca italiana, con una tecnologia tutta italiana e innovativa, venga sperimentato in Italia e messo a disposizione di tutti. Per fare questo abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni e di partner che ci aiutino ad accelerare il processo: questa non è una gara e insieme possiamo vincere tutti contro il coronavirus.
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