Il riscaldamento globale porta ad un peggioramento della malnutrizione infantile e alla riduzione della qualità della dieta
Uno studio internazionale rileva che il riscaldamento globale contribuisce alla malnutrizione infantile in misura pari o addirittura maggiore rispetto a povertà , servizi igienici inadeguati e scarsa istruzione. Lo studio, svolto in 19 nazioni è la più grande indagine fino ad oggi sulla relazione tra il nostro clima e la diversità alimentare dei bambini.
Malnutrizione infantile: un problema crescente
La grave malnutrizione infantile è una sfida globale significativa. Secondo le Nazioni Unite, 144 milioni di bambini sotto i 5 anni non riescono a crescere a causa di una cattiva alimentazione. Nel 2019, 47 milioni di bambini hanno sofferto di deperimento o malnutrizione acuta, una condizione causata da un limitato apporto di nutrienti e infezioni. Infatti molte nazioni povere hanno una dieta molto ristretta e poco variegata. Si basano su pochi alimenti, spesso cereali a basso costo, che non riescono ad apportare la giusta quantità di proteine e altri nutrienti necessari ad un corretto sviluppo. I micronutrienti, come ferro, acido folico, zinco e vitamine A e D, sono fondamentali per lo sviluppo del bambino. La mancanza di micronutrienti è causa di malnutrizione, che colpisce un bambino su tre sotto i cinque anni. I cambiamenti climatici, l’aumento della temperatura e la riduzione delle piogge non fa altro che peggiorare la situazione.
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Riscaldamento globale: ecco come peggiora la situazione
Un nuovo studio svolto su 107000 bambini conferma che il riscaldamento globale peggiora la dieta. Delle sei regioni esaminate – in Asia, Africa e Centro e Sud America – cinque hanno avuto riduzioni significative nella diversità della dieta associate a temperature più elevate. I ricercatori si sono concentrati sulla diversità del cibo mangiato. Usando una metrica sviluppata dalle Nazioni Unite, i ricercatori hanno studiato come cambia la diversità alimentare tra le varie regioni. La diversità della dieta viene misurata contando i gruppi di alimenti consumati in un determinato periodo di tempo. In media, in un giorno i bambini nelle regioni povere mangiano da 3,2 gruppi di alimenti su 10. Al contrario, la diversità alimentare nelle economie emergenti o nei paesi più ricchi, come la Cina, è stata più del doppio di questa media. Infatti questi bambini al di sotto dei 6 anni riescono a mangiare cibo da 6,8 gruppi di alimenti.
Le cause del peggioramento
Lo studio è stato pubblicato su Environmental Research Letters. I ricercatori hanno scoperto che le precipitazioni elevate, un altro potenziale effetto del cambiamento climatico in alcune regioni, erano associate a una maggiore diversità alimentare dei bambini. In alcuni casi, l’effetto delle piogge ha avuto un impatto maggiore rispetto all’istruzione, al miglioramento dei servizi igienici o alla maggiore copertura forestale. Questo si è dimostrato vero però quando le piogge sono intense, ma regolari. Precipitazioni intense alternate a periodi di siccità non hanno portato a un miglioramento significativo della dieta. I risultati di questa ricerca dovrebbero spingere i governi a mettere in agenda non solo la lotta al riscaldamento globale, ma anche pianificare un’agenda alimentare che tenga conto di questi cambiamenti.
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