Diversi prodotti casalinghi comunemente usati nella vita di tutti i giorni, possiedono caratteristiche paragonabili ad alcune sostanze chimiche note per la loro attività cancerogena. In questo articolo si farà un piccolo approfondimento sull’argomento
Dagli anni ’50 sono state impiegate svariate migliaia di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) per gli scopi più disparati, ma è stato il loro uso nelle schiume antincendio che ha portato a una vasta contaminazione in tutto il mondo. I PFAS sono composti chimici, prodotti dall’uomo e non presenti in natura, sono stabili, contengono lunghe catene di carbonio e sono impermeabili all’acqua e ai grassi. Sono utilizzati in prodotti industriali e di consumo quotidiano per aumentare la resistenza alle alte temperature, grassi e acqua, per quanto riguarda tappeti ed abbigliamento, rivestimenti di carta ad uso alimentare, pentole antiaderenti e nelle schiume antincendio.
Tra i PFAS possiamo citare Il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (acido perfluoroottansolfonico) entrambi composti persistenti, che permangono per periodi prolungati nell’ambiente in seguito al loro rilascio. Per tale motivo alcune ditte ne hanno interrotto la produzione, cambiando i processi di produzione, riducendo il rilascio e il livello di questi composti (il teflon ad esempio, derivato dal PFOA, si trova in molte pentole antiaderenti). Poiché tali sostanze si accumulano nel corpo e non si decompongono mai nell’ambiente, l’esposizione risulta estesa e rilevabile in quasi tutte le persone.
Prodotti casalinghi: alcuni effetti dei PFAS
Gli scienziati del Environmental Working Group (EWG) e della Indiana University riferiscono che quasi tutti i PFAS analizzati hanno mostrato le stesse caratteristiche di altri prodotti chimici cancerogeni. Uno studio ha analizzato 26 PFAS, usando il Key Characteristics of Carcinogens, un quadro istituito per valutare e identificare le sostanze cancerogene. Durante l’analisi è stato determinato se un composto provocava danni al DNA, induceva stress ossidativo o causava infiammazione cronica (e altre condizioni dannose). L’esposizione ai PFAS di solito ha determinato la comparsa di diversi disturbi, tra cui: disregolazione ormonale, indebolimento del sistema immunitario (nonché ridotta efficacia dei vaccini), danni all’apparato riproduttivo e problemi nello sviluppo. Ogni PFAS analizzato ha mostrato almeno una caratteristica tipica o simile ad altri prodotti cancerogeni.
Alcuni autori della rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, scrivono:
Abbiamo trovato prove evidenti che molteplici PFAS inducono stress ossidativo, sono immunosoppressivi e influenzano i meccanismi mediatore-recettore. Abbiamo anche trovato prove indicative che mostrano che alcuni PFAS possono indurre alterazioni epigenetiche e influenzare la proliferazione cellulare.
Prodotti casalinghi: gli studi ne confermano la pericolosità
I risultati si basano su lavori precedenti che hanno ulteriormente illuminato i potenziali pericoli di queste “pur sempre sostanze chimiche”. Uno studio ha analizzato 70.000 persone che vivevano o lavoravano in luoghi in cui l’acqua potabile era stata contaminata da sostanze chimiche come il PFOA. Queste hanno mostrato un rischio aumentato di sviluppare il linfoma non-Hodgkin, nonché di tumori ai reni, ai testicoli, alla prostata e alle ovaie. Recentemente l’EWG ha scoperto che i PFAS erano presenti nell’acqua potabile di dozzine di città statunitensi e che si sono diffusi anche nell’acqua piovana. Di conseguenza questo ha reso probabile la presenza di tali composti nella maggior parte delle riserve idriche statunitensi.
Il dott. Alexis Temkin, tossicologo del EWG e autore principale dello studio pubblicato, ha dichiarato:
La nostra ricerca ha dimostrato che i PFAS hanno un impatto su diverse funzioni biologiche determinando un aumento del rischio di cancro. Questo è preoccupante, dato che in molti sono esposti alle miscele PFAS su base giornaliera, dalla contaminazione dell’acqua, del cibo e nei prodotti di uso quotidiano.
La soluzione, trovare ed eliminare la causa
Sembra che viviamo in un ambiente “immerso” in sostanze poco raccomandabili, ma in realtà le soluzioni a questi problemi di rischio sono “semplici”. I ricercatori concludono che la scelta migliore sarebbe concentrarsi sulla prevenzione del cancro prevenendo l’esposizione umana a potenziali agenti cancerogeni, forse a partendo proprio dai PFAS. Se vi piacciono le varie sfaccettature che la scienza può assumere continuate a seguire la nostra sezione.
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