Dopo 5 anni di dibattiti e cause in tribunale, il giudice distrettuale di Austin, Robert Pitman, ha deciso ufficialmente di rendere disponibili i tutorial online per la realizzazione di pistole con le stampanti 3D domestiche
L’ormai diffusa tecnica della stampa 3D sta rivoluzionando molti settori dell’hobbistica, ma anche dell’industria. Molte applicazioni sono veramente positive, come quelle in campo sanitario, tuttavia l’organizzazione no-profit Defense Distributed ha cominciato a pubblicare online tutorial per la produzione e assemblaggio di pistole e fucili stampate in 3D. Nel 2013 l’intervento dell’Ufficio del dipartimento della Difesa degli USA ha bloccato la diffusione dei contenuti, intimandone la rimozione a causa della violazione del Regolamento Internazione per il Traffico d’Armi. Da qui cominciano i contenziosi con il fondatore di Defence Distributed, Cody Wilson, che intenta causa per la violazione dell’onnipresente II emendamento, sempre al centro delle aspre discussioni sulla diffusione delle armi in America.
Esempio di pistola stampata in 3D
La sentenza
La vicenda si conclude nel mese di giugno con un patteggiamento: verranno resi disponibili delle istruzioni online per fabbricare un particolare tipo di pistole, con corpo interamente in plastica Abs e a singolo colpo. Solo un paio di pezzi saranno di metallo, quel tanto che basta per conformarsi alla legge sulle armi da fuoco vigente negli Stati Uniti. Dal primo agosto sarà quindi possibile assemblare delle pistole stampate in 3D. “The age of the downloadable gun formally begins” recita la home page di Defense Distributed, con tono trionfale.
Dobbiamo avere paura di queste pistole?
Molti potrebbero pensare che queste pistole possano essere utilizzati per scopi illeciti, soprattutto per quanto rigurada il terrorismo. La facilità con cui si producono e il basso costo potrebbero renderle molto nocive alla società. In realtà si tratta di dispositivi molto fragili e poco funzionali allo scopo: la plastica Abs o altre usate nella stampa 3D non possono garantire solidità e stabilità all’arma. È molto alto il rischio che la pistola si autodistrugga durante l’uso, una test della polizia ha decretato che queste pistole siano più pericolose per l’utilizzatore che per la vittima. La stampa 3D di metallo potrebbe fornire invece pistole molto più resistenti, ma è una tecnologia ancora arretrata che non permetterebbe di una creare un oggetto funzionante e soprattutto non costoso. In pratica, per un criminale sarebbe più semplice e funzionale acquistare un’arma.
Un’altra critica è quella dell’impossibilità di tracciare e controllarne la diffusione in quanto sprovviste di numeri di matricola. Forse è questo il punto più delicato su cui lavorare, anche in vista di sviluppi futuri. L’unico effetto veramente dannoso sarebbe quindi quello placebo di vedersi puntata una pistola contro – sia pur di plastica – e in situazioni molto delicate, come gli aerei, questioni su cui molte associazioni contro la diffusione delle armi stanno facendo pressione.
La situazione sulle pistole stampate in Europa
Le leggi molto severi sull’uso e diffusione di armi in Europa ha ridotto ulteriormente i rischi dovuti all’uso di pistole stampate in casa. Tuttavia è interessante notare che molti dei download del progetto pubblicato su Defense Distributed siano avvenuti in Europa, in particolare la Spagna si trova al primo posto. Per adesso comunque l’utilizzo di queste pistole pare sia relegato alle serie TV come Gomorra, dove appare proprio un stampante intenta a fabbricare l’arma.
- Colore Pellicola: A Colori
Conclusioni
Queste pistole in definitiva non possono reputarsi pericolose tanto quanto quelle tradizionali, a causa della loro scarsa funzionalità. Ma allora ne abbiamo davvero bisogno? La domanda sorge spontanea. Tra l’altro il web è ormai accessibile a tutti, fin dalla tenera età. E perché un genitore non dovrebbe regalare al proprio figlio tecnofilo per il compleanno una bella stampante 3D? Questa “democratizzazione” delle armi sta pericolosamente avvicinando soggetti ingenui ed indifesi ad un mondo che non dovrebbe appartenere loro. Direi che per ora la battaglia sulle pistole home-made è una patta. Ma il problema più grande è forse che non si è cessato di combattere.
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