Vi siete mai chiesti con quali materiali vengono realizzati gli imballaggi alimentari (packaging alimentare)? Se la risposta è affermativa, questo articolo vi sarà di aiuto
Con il termine “packaging alimentare” si fa riferimento all’imballaggio alimentare atto a proteggere l’alimento in esso contenuto. Gli alimenti, per essere conservati nel tempo mantenendo le loro proprietà, hanno bisogno di essere conservati, rivestiti. Il packaging alimentare deve essere realizzato con materiali idonei che nel tempo non rilasciano sostanze tossiche o nocive.
Packaging alimentare: a cosa serve?
Le funzioni del packaging alimentare sono molteplici, sicuramente la più importante è che funge da protezione per l’alimento che contiene. Di seguito sono illustrate tutte le funzioni del packaging alimentare:
- proteggere il prodotto: protezione a livello ottico (raggi UV), protezione all’umidità, agenti atmosferici, sollecitazioni meccaniche e possibili contaminazioni esterne;
- conservare il prodotto: dunque tale imballaggio deve essere efficace per tutto il tempo che intercorre tra il confezionamento ed il consumo del prodotto;
- trasportare il prodotto: il prodotto viene, solitamente, smistato dal luogo di confezionamento ai vari punti vendita. Il ruolo del packaging alimentare è anche quello di consentirne il trasporto senza causare danni al prodotto o alterarne il contenuto. Inoltre, tale imballaggio deve essere il più possibile comodo e pratico;
- presentare il prodotto: l’imballaggio deve essere studiato e progettato al fine di presentare al meglio il prodotto, in pratica è il “biglietto da visita” del prodotto.
Packaging alimentare: materiali utilizzati
Gli imballaggi alimentari vengono solitamente realizzati a partire da materiali plastici. Nell’articolo inquinamento da plastica: una nuova minaccia per il pianeta ,vengono illustrati i vari materiali ed il loro utilizzo, qui di seguito è riportato un breve riepilogo. Per la produzione di bottiglie per bevande viene solitamente utilizzato il polietilentereftalato (PET) e per bicchieri, piatti, posate il polistirene (PS) mentre, per i sacchetti della spesa viene impiegato il polietilene (PE). Se pensiamo invece ai flaconi dei detersivi, questi vengono realizzati con polipropilene (PP).
Se avete già letto gli articoli precedenti, sapete già che l’utilizzo di materiali plastici costituisce una fonte di inquinamento a livello globale e che le stime sono allarmanti. Secondo il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP):
Ogni anno oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani e che dunque nel 2050 la massa di pesci dei mari sarà inferiore alla quantità di plastica.
Dunque la preoccupazione aumenta sempre di più e i ricercatori di tutto il mondo sono alla ricerca di un’alternativa e pare che i polimeri biologici possano essere l’alternativa all’utilizzo delle plastiche. Sulla base di tale affermazione, da qualche anno vengono realizzati film biodegradabili atti a sostituire gli imballaggi tradizionali. I bio-polimeri maggiormente impiegati per la realizzazione di packaging alimentare bio-degradibili sono: amido, cellulosa, acido-polilattico (PLA), pectine ed altri.
Packaging alimentare a base di amido
L’amido, dal greco amilon “non macinato”, è un polisaccaride costituito da numerose unità di glucosio la cui formula chimica è (C6H10O5)n, il valore medio di n è di qualche centinaia. E’ un carboidrato complesso costituito da due polimeri del glucosio: amilosio e amilopectina.
Sia l’amilosio che l’amilopectina sono in grado di scindersi in singole unità di glucosio. Lo stesso meccanismo avviene nell’organismo ad opera di varie tipologie di enzimi grazie al contributo di acidi gastrici.
Per le piante, l’amido, rappresenta una riserva energetica, dunque si sintetizza a partire da quest’ultime, in particolare il processo parte dal glucosio che, a sua volta, viene prodotto dalla fotosintesi clorofilliana.
6CO2 + 6H20 + luce → C6H12O6 + 6O2
L’enzima che catalizza la formazione dell’amido è l’amido sintetasi:
nC6H12O6 + enzima → H(C6H10O5)n-OH + (n-1)H2O
In natura è disponibile sotto forma di granuli e la digeribilità di questo carboidrato complesso è inversamente proporzionale alla grandezza dei granuli e direttamente proporzionale alla quantità di amilopectina. E’ un polimero naturale, è in grado di formare una matrice continua ed è una risorsa rinnovabile ed abbondante.
I principali produttori di amido sono Biotec, Novamont, Biop, Rodenburg. Il 75% dei polimeri da amido viene utilizzato nel packaging ed il 25% in agricoltura. La Novamont ha brevettato il marchio “Mater-Bi”, si tratta di bioplastiche ottenute dall’amido di mais, completamente biodegradabili e compostabili, conforme alla norma Europea EN 13432. Risulta essere idoneo per la realizzazione di imballaggi e rifiuti da imballaggio poiché soddisfa i relativi standard europei: EN 13432 ( recupero organico), EN 13430 ( riciclaggio ) ed en 13431 ( recupero energetico). Trova applicazione in diversi settori, come imballaggi, food-service e raccolta differenziata dell’organico.
Cuki realizza sacchetti gelo in Mater-Bi , completamente biodegradabili e compostabili possono essere smaltiti con la raccolta differenziata dell’umido.
Packaging alimentare a base di acido polilattico (PLA)
L’acido polilattico (PLA) è un biopolimero biodegradabile e compostabile derivato da piante o erbe ricche di zucchero, per esempio sono necessari 2.5 kg di mais per ottenere 1 kg di PLA ( mais, grano, barbabietola, etc.. ) . Il PLA ha impatto zero sull’atmosfera in relazione all’emissione di CO2 ,le piante (mais) assorbono la CO2 dall’atmosfera e la trasformano in zucchero (destrosio) grazie alla fotosintesi clorofilliana. Anche in caso di combustione, la CO2 emessa viene riassorbita in pari quantità dalle piante utilizzate per la produzione. Grazie alle sue caratteristiche viene impiegato nella produzione di packaging alimentare. Sono diverse le aziende italiane ad utilizzare il PLA nella realizzazione di imballaggi alimentari. L’azienda Biotrem produce una gamma completa di piatti biodegradabili e posate a base di crusca e di plastica di origine vegetale (PLA).L’azienda Beta-Life produce prodotti ecologici (piatti, posate, vasetti per yogurt, vasi per orto-cultura a base di PLA.
Dunque, realizzare imballaggi alimentari utilizzando bio-polimeri aiuta a combattere l’inquinamento prodotto dai rifiuti plastici provenienti dal packaging alimentare.
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