Al contrario dell’atmosfera, col cambiamento climatico l’oceano sta diventando più stabile e questo può peggiorare il riscaldamento globale
Mentre la terra continua a riscaldarsi, gli oceani stanno diventando più stabili al contrario invece di quanto avviene per l’atmosfera. Un team internazionale di scienziati del clima afferma che l’aumento di questa stabilità è maggiore del previsto. Così l’oceano assorbirà meno carbonio e sarà meno produttivo.
Oceano a strati?
L’acqua degli oceani non è tutta uguale. La maggior parte della vita infatti si concentra nei primi metri d’acqua. Più in profondità si va infatti più la luce solare fa fatica ad arrivare e le temperature scendono notevolmente. Un importante motore per la vita acquatica è il rimescolamento che le acque profonde riescono ad avere con quelle superficiali. Sui fondali precipitano nutrienti che risultano utili per la vita in superficie. Inoltre i gas, come l’ossigeno, si sciolgono meglio in acque fredde, che si trovano normalmente più in basso rispetto ai primi 30/40 metri. Proprio come l’aria, anche l’acqua calda sale perché è meno densa dell’acqua fredda. Ma se l’acqua più calda rimane in cima, la miscelazione verticale dell’oceano rallenta. Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai introduce acqua dolce negli strati superiori degli oceani. L’acqua dolce è meno densa dell’acqua salata e quindi tende a rimanere anch’essa in superficie.
Una minor miscelazione
Sia la temperatura elevata che la salinità causano una maggiore stratificazione degli oceani e una minore miscelazione delle loro acque. Mentre l’acqua superficiale si sta riscaldando velocemente, questo non avviene per le acque più profonde. Ciò rende i vari strati d’acqua dell’oceano più stabili. La minor miscelazione impedisce all’acqua calda di scendere provocando un loop di riscaldamento. Un minor rimescolamento verticale delle acque significa che la superficie dell’oceano si riscalda ancora più velocemente. Questo causa ad esempio, uragani più potenti. I modelli sul cambiamento climatico attuali spesso sottovalutano queste tendenze. Sono questi i risultati pubblicati da Li e colleghi su Nature Climate Change. I fisici hanno messo a punto un modello per colmare queste lacune e mostrare come il veloce riscaldamento delle acque influisca sui cambiamenti climatici.
Le conseguenze
Oltre agli effetti sul riscaldamento globale, un minor ricambio delle acque comporta anche conseguenze economiche. Un’acqua superficiale più calda porta con sé un maggior acidità e una minor quantità di ossigeno presente. Questi fattori diminuiscono il numero di specie viventi, con ricadute sulla pesca. Oltre ad una minor varietà la dimensione stessa del pesce varia diventando sempre più piccola, con conseguenze su tutta la catena trofica. L’industria della pesca e del pesce rischia di andare in sofferenza a causa di questi fattori. L’oceano quindi ci lancia un ulteriore allarme sulle conseguenze ambientali del riscaldamento climatico. Allarme che deve aumentare gli sforzi globali per ridurlo al più presto.
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