La colonizzazione dello spazio rappresenta una delle grandi sfide di questo millennio e forse anche del prossimo. In futuro infatti potrebbe non essere solo la curiosità a spingere l’essere umano ad abbandonare il suo pianeta. Il pianeta più vicino e papabile è ovviamente Marte, ma da dove cominciare? Un ricerca rivela che i poli potrebbero essere il luogo adatto
Marte, dio greco della guerra e sogno segreto di Elon Musk, è il pianeta che meglio si presta ad una prima colonizzazione umana per ragioni di geografia astronomica e climatica. Non è proprio accogliente come luogo: è piuttosto freddino, la temperatura non sale mai sopra lo zero con picchi di -120 °C, e arido. Una grossa palla di polvere ferrosa sferzata dalle tempeste di sabbia – come quella che ha messo nei guai i rover della Nasa – con atmosfera composta praticamente solo (95%) di anidride carbonica e assenza di acqua liquida in superficie. Tuttavia uno studio rivela che ai poli, con le attuali tecnologie, sarebbe possibile installare una piccola colonia.
Illustrazione di una possibile colonia marziana
Marte: la colonizzazione comincia dai poli
Uno studio del Politecnico di Losanna, coordinato da Anne-Marlene Rüede, pubblicato sulla rivista Acta Astronautica e presentato nella conferenza internazionale sul turismo del futuro, in corso in Francia, prende in esame il miglior luogo per dare inizio ad una colonia autosufficiente sul pianeta rosso.
E proprio le regioni polari di Marte sono state selezionate come luogo ideale nel quale costruire i primi insediamenti umani: all’inizio basi di ricerca perché queste zone sono quelle che più probabilmente potrebbero ospitare tracce di vita passata – o anche presente in forme primordiali -, e poi colonie abitate da esseri umani perché ai poli ci sono acqua, sotto forma di ghiaccio, e altre risorse naturali in grado di rendere le basi autosufficienti.
Il polo Nord di Marte
All’agenzia di stampa ANSA Enrico Flamini, dell’università di Chieti e fra gli autori della scoperta di un lago sotterraneo di acqua liquida e salata nel Polo Sud di Marte, ha dichiarato:
E’ la prima volta che viene proposta la zona polare per le future missioni umane su Marte, finora si era pensato all’equatore perché è un po’ più caldo, ma carente di acqua. Costruire le colonie umane ai poli “è un progetto logico – ha aggiunto – perché la risorsa principale per qualsiasi colonia umana è l’acqua.
I ricercatori svizzeri danno un rating maggiore al polo Nord di Marte, Flamini ci spiega il perché:
C’è solo ghiaccio di acqua, mentre al Polo Sud il ghiaccio è misto a CO2 e la regione è un po’ più fredda. L’acqua serve anche per le colture, può essere scissa in ossigeno e idrogeno per ottenere un’atmosfera respirabile e combustibile per i razzi.
In costruzioni simili a degli igloo, uno spessore di tre metri di ghiaccio potrebbe fare da schermo contro radiazioni e micrometeoriti, che purtroppo non vengono bloccati dalla sottile atmosfera marziana. La prima colonia su Marte potrebbe presentarsi proprio come nel film “Sopravvissuto – The Martian” di Ridly Scott, dove il protagonista si ritrova abbandonato nell’inospitale pianeta ed è costretto ad ingegnarsi per poter sopravvivere, con risultati davvero molto vicini a quelli ipotizzati nello studio.
Matt Demon tenta di coltivare delle patate nel film “Sopravvissuto – The Martian”
Questo tipo di ricerca non ha solo risvolti puramente scientifici o “turistici”: come ben sappiamo le risorse del nostro pianeta sono limitate e il proliferare della specie umana rischia – se non lo ha già fatto – di esaurirle del tutto. Dopo aver colonizzato la Terra al genere umano spetta un passo ben più ambizioso: colonizzare lo spazio per poter sopravvivere. Non possiamo dire né come né quando ci riusciremo, tuttavia noi della sezione scienze speriamo di esserci per testimoniarlo! Nel frattempo date un occhio anche alla sezione cinema, perché tanti grandi creatori di contenuti da Matt Groening con “Futurama” a James Cameron con “Avatar” hanno contribuito a immaginare questo nostro incerto futuro.
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