Alla luce dei dati sempre più preoccupanti l’ONU ci invita a riflettere, nel corso della Giornata della Gastronomia Sostenibile, sull’impatto delle nostre scelte alimentari quotidiane in termini ambientali, ma anche sociali ed economici
Quante volte hai ascoltato il detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”? Sicuramente troppe. Sono insindacabili, infatti, le numerose proprietà benefiche dell’alimento per la salute dell’uomo: hai mai pensato, invece, a quanto possa incidere su quella del nostro pianeta?
Secondo i dati raccolti dall’associazione Water Footprink Network, per produrre e distribuire una mela dal peso di 150 grammi sono necessari 125 litri di acqua. Il costo idrico, d’altro canto, lievita con l’aumento dei processi di trasformazione industriale della materia prima: per realizzare un litro di succo di frutta in bottiglia, infatti, sono necessari più di mille litri di acqua.
Per il bene della Terra non si deve più soltanto “piangere sull’acqua versata”, ma occorre agire: educare il cittadino alla scelta consapevole dei prodotti alimentari è soltanto uno dei concetti chiave della Giornata della Gastronomia Sostenibile, fissata in data 18 giugno dalle Nazioni Unite. Analizziamo gli altri.
Giornata della Gastronomia Sostenibile: occhio agli sprechi di cibo!
Hai mai acquistato più prodotti alimentari del necessario, perché in offerta? Dopo aver letto i risultati dell’ultimo Food Waste Index Report 2021, non potrai che sentirti in colpa. Dai dati raccolti dall’UNEP (United Nation Environment), infatti, si evince che nel 2019 è stato gettato nella spazzatura delle nostre case l’equivalente di 23 milioni di camion pieni di cibo, cioè il 17% di quello disponibile.
Questi risultati preoccupanti sono stati confermati anche da un ricerca dell’Ethz (Politecnico federale di Zurigo), in cui è stato sottolineato quanto tale fenomeno sia sorprendentemente più diffuso in ambienti domestici (in cui avvengono circa il 52% degli episodi di spreco). Meno forti, infatti, sono le percentuali legate agli ambienti industriali di trasformazione (27%), di produzione agroalimentare (13%) e, infine, commerciali (8%).
Leggendo questi numeri in occasione della Giornata della Gastronomia Sostenibile, non si può non ribadire quanto importante sia assumere individualmente comportamenti corretti, non demonizzando a priori il campo industriale.
L’agricoltura intensiva: un’arma a doppio taglio
Nell’ultimo secolo, la domanda di prodotti alimentari è aumentata e con essa, la necessità di sfruttare al meglio ogni singolo ettaro disponibile. Recenti studi hanno dimostrato che quasi un terzo delle terre coltivabili del nostro pianeta è scomparso negli ultimi 40 anni, e ci vorranno secoli perché tornino produttive.
Così come evidenziato da Duncan Cameron, biologo dell’università di Sheffield, la velocità con cui il suolo si “consuma” (tasso di erosione) è molto più alta di quella di formazione (tasso di formazione). Inoltre, il forte impiego di fertilizzanti inquinanti non sta che peggiorando la situazione.
Secondo il ricercatore, l’unica soluzione possibile sarebbe quella di impiegare le biotecnologie per ripristinare il rapporto tra suolo e microbi: solo così, si potrà diminuire l’impiego di fertilizzanti.
“Pensa globalmente, mangia localmente”: l’obiettivo della Giornata della Gastronomia Sostenibile
Uno degli obiettivi della Giornata della Gastronomia Sostenibile è mettere sotto le luci della ribalta gli “agricoltori locali”. Rivalutando l’importanza dei prodotti a “chilometro zero”, si può assicurare la sopravvivenza di questi ultimi, continuamente minacciata dalla più comoda produzione industriale.
Secondo l’ONU, la sostenibilità non può prescindere dall’aspetto sociale ed economico. Scegliere prodotti di qualità non significa soltanto assicurarsi di ridurre l’impatto ambientale della propria dispensa, ma anche valutarne la provenienza e l’etica di produzione a 360°.
Cosa puoi fare per arginare queste problematiche? Devi cambiare le tue abitudini
In occasione della Giornata della Gastronomia Sostenibile, le Nazioni Unite hanno stilato una lista di comportamenti da adottare per cercare di arginare i danni collezionati.
Tra i suggerimenti principali, quelli di:
- valutare la bontà di un prodotto nonostante il superamento della data consigliata di scadenza
- prediligere gli agricoltori locali e i prodotti biologici
- effettuare il compostaggio domestico per ridurre la quantità di rifiuti organici.
Ad oggi, soltanto una presa di coscienza collettiva può modificare radicalmente le sorti del nostro pianeta. Come affermato da Greta Thunberg: “Dobbiamo cambiare adesso, perché domani potrebbe essere già tardi”.
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