I corvidi hanno una fiducia più elevata nei segnali di allarme degli appartenenti al proprio gruppo rispetto a quello di altri
Le ghiandaie siberiane sanno ingannare altri uccelli con richiami di allarme per accedere a fonti di cibo. Un gruppo di ricercatori ha dimostrato però che sanno riconoscere quando questi segnali sono stati emessi da ghiandaie appartenenti ad altri gruppi sociali anche della stessa specie. La ricerca quindi trae delle ipotesi anche sull’evoluzione del nostro linguaggio.
Una ricerca sulla fiducia
Le ghiandaie siberiane sono uccelli che vivono in gruppo all’interno di gruppi familiari e impiegano un ampio repertorio di richiami per avvisarsi a vicenda dai predatori. Sporadicamente, tuttavia, gli uccelli usano questi richiami per ingannare i loro simili e ottenere l’accesso al cibo. I ricercatori delle università di Costanza, Wageningen e Zurigo hanno ora esaminato come le ghiandaie siberiane riescono ad evitare gli inganni dei gruppi vicini. Lo studio mostra che questi uccelli abbiano una grande fiducia nei richiami di avvertimento dei membri del proprio gruppo, ma ignorano quelli dei conspecifici dei territori vicini. Questi uccelli utilizzano quindi le informazioni sociali per distinguere gli avvertimenti affidabili da quelli falsi. Per i ricercatori questi meccanismi di fiducia potrebbero aver giocato un ruolo nella formazione della diversità linguistica umana e nella formazione dei dialetti.
Inganno e bugie
L’inganno e la menzogna sono aspetti sorprendenti della comunicazione. L’uso di informazioni false intenzionalmente comunicate ad altri, può dare un vantaggio a chi le diffonde. Tuttavia, il linguaggio è in realtà altamente prosociale, cooperativo e viene utilizzato principalmente per condividere informazioni affidabili. Pertanto, può funzionare mantenuto correttamente solo se l’inganno è ridotto al minimo o se esistono meccanismi per riconoscere ed evitare la truffa. Infatti, tendenzialmente, si giudica l’affidabilità dei partner in base all’esperienza personale. Se qualcuno ti mente ripetutamente, molto probabilmente smetterai di fidarti di lui. Tuttavia, un inganno condiviso da un intero gruppo nei confronti di un altro può aumentare la cooperatività . Ma quali sono i meccanismi con cui gli animali ingannano ed evitano di essere ingannati?
Richiami di avvertimento della ghiandaia siberiana
Numerose specie sono in grado di ingannare i loro conspecifici: primati, corvidi e molti animali sociali sono in grado di farlo. Le ghiandaie siberiane (Perisoreus infaustus) vivono in gruppi territoriali e dispongono di un elaborato sistema di comunicazione: un’ampia gamma di richiami consente loro di avvisarsi a vicenda della presenza di diversi predatori e del comportamento del loro nemico più feroce: il falco. Occasionalmente, tuttavia, alcune ghiandaie usano il richiamo di allarme per spaventare i vicini e accedere alle loro fonti di cibo. È, in realtà , un fenomeno abbastanza frequente nel regno animale. Non avere fiducia in un richiamo di allarme potrebbe infatti costare caro e questa strategia, infatti, funziona abbastanza bene.
Si da fiducia a chi si conosce
Per scoprire come le ghiandaie siberiane rispondono agli inganni, i ricercatori hanno esaminato alcune popolazioni che vivono nel nord della Svezia. Per prima cosa hanno registrato segnali di allarme in vari gruppi sociali. Hanno poi messo delle fonti di cibo; appena una ghiandaia o un gruppo di ghiandaie si avvicinava hanno riprodotto il segnale di allarme di un falco in prossimità . Hanno misurato così il tempo che ci mettevano questi uccelli ad allontanarsi e ritornare al cibo. I risultati, pubblicati su Science Advances, hanno dimostrato come le ghiandaie ci mettevano meno tempo e ritornavano più tardi quando il segnale era preso da quello appartenente al loro gruppo familiare, mentre rispondevano più tardivamente e ritornavano prima quando i segnali erano emessi da gruppi “rivali”. L’esperimento ha quindi dimostrato che, nonostante l’appartenenza alla stessa specie, i corvidi avevano più fiducia in segnali emessi dal proprio gruppo sociale rispetto ad altri. L’appartenenza alla stessa specie, quindi, non è sufficiente, esistono quindi dei pattern di comunicazione che si sviluppano all’interno dei gruppi familiari.
L’inganno come possibile fattore nella formazione della lingua e del dialetto
Michael Griesser, uno degli autori della ricerca, azzarda un paragone con gli esseri umani e le loro lingue e dialetti. Proprio come le ghiandaie siberiane, gli umani si fidano preferenzialmente di membri che appartengono al loro stesso gruppo. Diverse lingue e dialetti potrebbero essersi quindi sviluppati come modo di riconoscersi creando schemi di comunicazione unici. e quindi più probabilmente sono partner di cooperazione. Potrebbe quindi benissimo essere che la vulnerabilità all’inganno sia stata un fattore trainante della rapida diversificazione delle lingue umane. Lo sviluppo di schemi di comunicazione locali potrebbe aumentare la fiducia all’interno dei gruppi sociali proteggendoli di inganni esterni.
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