Curiosity è uno dei rover inviati su Marte dalla Nasa per studiare Marte e regalarci delle splendide fotografie del paesaggio marziano. Ultimamente ci sono state delle complicazioni sul pianeta rosso dovute ad una tempesta di sabbia, ma ora le cose sembrano tornare alla normalità
Curiosity è stato più fortunato del suo compagno Opportunity che giace inerte sul suolo marziano. Il rover infatti è rimasto offline per quasi un mese a causa delle interferenze dovute alla tempesta di sabbia, ma ora ha ricominciato a trasmettere i dati verso la Terra.
Curiosity: la panoramica della tempesta
Il rover Curiosity è lungo 3 metri e ha una massa di circa 900 kg, di cui 80 kg in strumenti scientifici: ciò lo rende uno dei sistemi di esplorazione di Marte più forniti. Curiosity può aggirare gli ostacoli e si muove con una velocità massima di 90 metri all’ora in navigazione automatica, tuttavia si prevede che ragionevolmente la velocità media sarà di circa 30 metri all’ora, a seconda dei livelli di potenza disponibili, le caratteristiche del terreno e la visibilità. Il sistema di alimentazione principale è basato su generatore termoelettrico a radioisotopi, ovvero una specie di centrale nucleare in miniatura che garantisce energia a lungo termine in ogni condizione climatica – a differenza dei rover alimentati ad energia solare. Tutta l’apparecchiatura scientifica è protetta e testata per funzionare in condizioni avverse e in presenza di forti radiazioni cosmiche.
Apparecchiatura scientifica di Curiosity, Wikipedia
Le sue caratteristiche gli hanno permesso di uscire quasi indenne dalla tempesta di sabbia e di regalarci degli stupendi scatti di Marte tormentato da venti e turbini di sabbia. Le immagini risalgono al 9 agosto 2018, ma solo ora sono arrivate alla Terra. La Nasa ha montato le fotografie in un video che permette al navigatore di spaziare con lo sguardo a 360 gradi, come se ci trovassimo accanto al rover. Potrete quindi ammirare in prima persona il paesaggio in cui si trova Curiosity, chiamato Vera Rubin Ridge, dal nome dell’astronoma statunitense che ha scoperto l’esistenza dell’elusiva materia oscura che forma un quarto del cosmo.
Nel video si può notare un cielo oscurato dalla tempesta, che imperversa da fine maggio, e il rover Curiosity sporcato da un sottile strato di sabbia marziana.
La tempesta si sta sempre più diradando, come mostrano i dati inviati dalla sonda orbitante Mars Reconnaissance Orbiter (Mro). Continuano quindi i tentativi sempre più speranzosi di rianimare il povero Opportunity, rimasto a secco di energia a causa del buio provocato dalle nubi di sabbia. Gli scienziati proveranno a contattare Opportunity attraverso le antenne del Deep Space Network della Nasa.
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