Oltre 19.000 ore di dialoghi e conversazioni tra lo staff del centro di controllo di Houston e l’equipaggio dell’Apollo 11. Un emozionante viaggio nel passato durante una delle missioni aerospaziali più famose della storia
20 luglio 1969, Luna.
Migliaia di spettatori sulla Terra sono incollati agli schermi dei televisori dell’epoca per assistere all’allunaggio dell’Apollo 11 che passerà alla storia del nostro pianeta. Il primo uomo a mettere piede sulla luna fu Neil Armstrong, seguito dal compagno Edwin Buzz Aldrin. La maggior parte delle foto dell’allunaggio ritraggono perlopiù Aldrin, ma Armstrong pronunciò la famosissima frase che rese ancor più emozionante il momento dello sbarco:
One small step for a man, one giant leap for mankind.
Tradotta: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.” Questa frase, sulla quale si è anche speculato per parecchio tempo, compì l’incredibile viaggio dalla Luna fino ad arrivare al centro di controllo di Houston, rimanendo impressa nella storia dei viaggi aerospaziali.
(fonte: NASA) ©NASA
Le parole dimenticate tra Houston e Apollo 11: oltre 19.000 ore di registrazioni disponibili all’ascolto
La frase pronunciata da Neil Armstrong durante lo sbarco sulla Luna ha senza dubbio un grande impatto emotivo che forse, senza volerlo, ha fatto dimenticare all’umanità tutti gli altri dialoghi che vennero registrati durante la missione dell’Apollo 11. Di recente la NASA, insieme all’Università del Texas a Dallas, hanno deciso di rilasciare le oltre 19.000 ore di dialoghi tra Houston e l’equipaggio dell’Apollo 11 che vennero registrate durante la storica missione, i cosiddetti “audio dimenticati”. Registrazioni rimaste silenziose per molti anni si mostrano ora all’umanità, offrendo a tutti l’incredibile possibilità di compiere un viaggio nel passato.
Tutte le registrazioni audio della missione Apollo 11 rilasciate dalla NASA sono disponibili a questo indirizzo e la cosa emozionante è sentire come le persone del centro di controllo si impegnarono nella missione, supportando gli astronauti a bordo dell’Apollo 11. In alcune registrazioni si percepisce come lo staff sulla Terra fosse unito, svolgendo un incredibile lavoro di gruppo e collaborazione continua. Un perfetto spirito di squadra!
(fonte: NASA) ©NASA
All’epoca non esistevano ancora le moderne tecnologie che disponiamo oggi e, nonostante ciò, il lavoro svolto fu incredibile. La sala controllo della missione Apollo 11 si trovava all’interno del Johnson Space Center e al suo interno c’erano solo una ventina di computer, i quali erano addirittura meno potenti degli smartphone odierni. Anche le difficoltà non mancarono, ma nessuno si perse d’animo. Vogliamo citare il momento in cui Armstrong comunicò a Huston che il modulo di atterraggio aveva rilevato un “Program Alarm” poco prima di atterrare sulla Luna.
È un 1202.
disse Armstrong. E sembrava che la causa fosse il sovraccarico dei computer di bordo. Anche Buzz Aldrin confermò la presenza del Program Alarm e durante l’atterraggio tutti rimasero con il fiato sospeso, attendendo che Houston comunicasse che tutto era tornato alla normalità. L’essenza del lavoro di tante persone che si impegnarono per la buona riuscita della missione è raccolta in questi “audio dimenticati”, che ora dimenticati non lo sono più.
Apollo 11 e Houston, non solo dialoghi drammatici! Anche all’epoca il senso dell’umorismo non mancava
Durante le conversazioni non mancano anche i momenti divertenti e di tranquillità, come per esempio la voce delle persone del centro di controllo che leggono le notizie della Terra agli astronauti a bordo dell’Apollo 11. In una registrazione è stata anche documentata la simpatica sfida di chi riesce a mangiare più porridge, della quale si possono sentire le seguenti parole pronunciate da Michael Collins, l’astronauta che rimase a bordo del modulo di comando dell’Apollo 11:
Vedrei bene Aldrin nella gara. Qui è alla 19/a ciotola!
Frasi perse nel tempo che ora ritornano in vita grazie agli audio rilasciati dalla NASA, per compiere un emozionante viaggio nel tempo e nello spazio.
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