Drammatico stop ai test sulla guida autonoma condotti da Uber. Una donna perde la vita durante un incidente di cui non sono ancora ben chiare le cause. Il tutto avviene in un momento di svolta per questo tipo di tecnologie. In Arizona era da poco stato dato il via libera per test senza collaudatori a bordo delle vetture ed ora ci si interroga sul destino dell’intelligenza artificiale alla guida
È successo nella serata di ieri in Arizona. Un grosso SUV a guida autonoma di Uber ha travolto una donna che stava attraversando fuori dalle strisce. La donna è morta poco dopo l’arrivo in ospedale. Il collaudatore a bordo del veicolo non è riuscito ad evitare la tragedia, forse a causa dell’oscurità, vista la tarda ora, o di qualche problema di natura tecnica. I tecnici di Uber, al fianco delle autorità locali stanno tentando di risolvere questo e molti altri dubbi. Tutto ciò accade ironicamente poche settimane dopo che il governatore dell’Arizona aveva dato il via libera ai collaudi di veicoli senza personale a bordo, scatenando un vero e proprio terremoto che colpisce tutte le aziende, automobilistiche e non, che si occupano di tale tecnologia.
Non è la prima volta che un veicolo di Uber provoca un incidente: fortunatamente in precedenza erano stati coinvolti solo autoveicoli, senza vittime. Anche Tesla ha avuto un incidente durante un test, nel quale una vettura autoguidata si è scontrata contro un camion ed il collaudatore ha perso la vita. Questa volta però la vittima è un pedone e il contesto è un tipico ambiente urbano che rappresenta le circostanze comuni della vita quotidiana. Ora in molti si interrogano su quali siano i rischi e i limiti nell’utilizzo della guida autonoma. Questa tecnologia infatti potrebbe arrivare a breve nelle nostre vite rivoluzionando i settori di trasporto pubblico e privato, servizi postali, vendite per corrispondenza e commissioni varie.
Perfino Volvo, produttrice dei SUV XC90 modificati da Uber e coinvolti negli incidenti, oltre che firmataria di un accordo per la collaborazione nella produzione di 24mila veicoli simili, dimostra cautela verso l’impiego sconsiderato e frettoloso della guida autonoma. Uber intanto, dopo aver dichiarato in precedenza l’intenzione di interessarsi al progetto dei taxi volanti, sospende i test e dichiara di essere vicina al dolore della famiglia della vittima oltre che determinata ad indagare sull’accaduto. Nonostante le migliaia di chilometri ormai precorsi durante il test, è sorto il dubbio che qualcosa possa non avere funzionato a dovere.
La Volvo di Uber dopo l’incidente con un altro veicolo
Guida autonoma: un sogno affascinante ma complicato da realizzare
La guida autonoma è da sempre un sogno sia per i costruttori che per i consumatori. Tuttavia anche se la tecnologia ha fatto passi da gigante, siamo ancora ben lontani dagli standard del pilota automatico utilizzato sugli aerei. Il traffico stradale infatti contiene molte più variabili e non è affatto semplice sostituire con processori, sensori e telecamere la capacità umana di interpretare ed anticipare le situazioni di potenziale pericolo.
Comunque i dispositivi automatici già presenti su molte auto, come il radar anticollisione, rappresentano una risorsa assolutamente preziosa per la sicurezza stradale e le case produttrici devono lavorare su questo tipo di tecnologie per raffinarle sempre di più ed applicarle poi nell’ambito della guida autonoma. In questo modo potranno renderla utile sia per la sicurezza che per la scorrevolezza del traffico, risolvendo problemi invece che provocarli. Bisogna comunque tenere presente che la tecnologia non rende nessuno un pilota provetto e che è sempre necessario condurre una guida responsabile.
L’incidente fornisce un monito molto chiaro a tutte le case automobilistiche: non bisogna giocare con la sperimentazione indiscriminata di tecnologie sulle quali c’è ancora molto da fare e da imparare. Bisogna prima chiarire limiti e campi di applicazione della guida autonoma, poi con molto studio e sviluppo potrà diventare un mezzo per migliorare l’esperienza e la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
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