Takeshi Obata torna a disegnare per Shueisha, in tandem con un novizio, con Show-ha Shoten!, un manga sull’arte della stand-up comedy
La stand-up comedy ha una solida e variegata tradizione in occidente. Dai monologhi politicamente impegnati degli statunitensi George Carlin e Bill Hicks, ai nostrani e popolari Zelig e Colorado Cafè, la commedia può arrivare ovunque, e toccare qualsiasi argomento.
In Giappone non è diverso, ma allo stesso tempo, come per tutte le cose, lo è. Con Show-ha Shoten! avremo l’occasione di scoprire cosa si nasconde dietro il palco del cabaret.
Il nome di Takeshi Obata inevitabilmente spicca in questo progetto. Per questa volta, il sensei non disegnerà una storia scritta dalla collega Tsugumi Oba, ma si affiancherà a un novizio in casa Shueisha, Akinari Asakura.
L’opera sarà serializzata su Jump SQ., una rivista mensile di Shueisha, ma, grazie a MangaPlus, da tutto il mondo possiamo seguire l’avventura – tanto quella dei personaggi che quella degli autori – in tempo reale. Al momento, sono usciti in contemporanea i primi due capitoli.
Conosciamo i protagonisti di Show-ha Shoten!
Il manga si apre con un ricordo del passato: il giovane Shijima Anemichi deve dire addio a una coetanea che sta per trasferirsi. La ragazza gli chiede se, per alleggerire la tensione, Anemichi può dire qualcosa di divertente. Ma il ragazzo, palesemente timido e impacciato, non riesce a spiccicare parola, facendo calare un triste sipario su quell’addio.
Da allora, Anemichi ha deciso di dedicare la sua vita allo studio della commedia, al far divertire, affinchè non possa mai più capitare di rimanere in silenzio. Ottiene ottimi risultati alla radio e online, ma la sua timidezza rimane, impedendogli di affrontare un palco vero.
Si sà, molti comici hanno successo come coppia. Ecco che entra in scena quindi Tayo Higashikata, compagno di scuola estroverso e sciolto, forse fin troppo. Il suo talento col pubblico è minato dalla scarsa capacità organizzativa. Il fato farà incontrare i due per una partecipazione allo spettacolo scolastico all’ultimo minuto, dove riscuoteranno il primo successo.
Lo spettacolo deve continuare?
La prima cosa su cui il pubblico si concentra, con Show-ha Shoten! è il nome di Obata e il suo lavoro di disegno. L’omaggio a Death Note nel primo capitolo non poteva mancare. Inevitabile? Forse, ma non è detto che un’opera non possa essere abbastanza forte da stare in piedi sulle proprie gambe. Ma andiamo con ordine.
Parliamo, certo, dei disegni di Obata: visto il contesto molto differente rispetto a titoli come Death Note e Platinum End, il sensei ha adattato il suo stile in una forma molto più morbida e rilassata. Questo è qualcosa di cui tenere conto per il giudizio, ma, a prescindere da questo, il tratto appare comunque sottotono rispetto agli standard a cui siamo abituati.
Non si può evitare neanche il paragone con Bakuman!, altro titolo che narra l’ascesa di due giovani in una nuova professione, svelandone tutti i segreti lungo la via. In effetti, i due titoli si somigliano tantissimo; tuttavia, laddove l’argomento di Bakuman è senza dubbio di interesse per i lettori, nel caso di Show-ha Shoten siamo in territorio più esotico. In altre parole, far appassionare il pubblico alla professione del comico potrebbe essere un compito molto più difficile, e già Bakuman aveva diviso i fan dell’iconico duo di autori Oba-Obata.
Show-ha Shoten! Segue in modo pedestre i classici del genere, anzi mettendo subito sul piatto le motivazioni profonde dei protagonisti. Di originale, a parte l’argomento, non c’è praticamente nulla. Come era avvenuto per Bakuman, la professione non è soggetto ma oggetto della vicenda, perciò le parti sul palco sono molto semplici e di per sè non rappresentano un esempio di commedia eccellente: sono solo funzionali alla storia.
Il manga, così com’è, da poche certezze e fa sorgere molte incognite. Sarà davvero un viaggio interessante? Può funzionare un’opera con al centro la commedia, ma in cui non si ride poi così tanto? Possiamo solo sperare che Asakura abbia una buona padronanza dei “tempi comici” tale da arrivare velocemente alla battuta, al punto di svolta, prima che lo spettacolo si faccia noioso.
Lascia un commento