In occasione della Giornata mondiale dei genitori che anche quest’anno ricade il primo giugno, ecco la recensione di Ti voglio bene, anche se…, piccolo capolavoro per grandi e piccini
TITOLO: Ti voglio bene, anche se… AUTORE: Debi Gliori GENERE: Letteratura per l’infanzia CASA EDITRICE: Mondadori ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1999
Cosa pensano i nostri bambini quando non diamo loro retta? O quando, magari stanchi, urliamo e ci arrabbiamo? Cosa passa per la loro testa nei momenti di crisi? Sono domande, queste, che un genitore molto spesso si pone ma alle quali quasi mai riesce a dare risposta. O meglio, probabilmente anche presi dal momento e dalle mille altre cose da fare, noi adulti neanche diamo il giusto peso alle parole o alle azioni rivolte ai nostri piccoli. Minimizziamo la cosa, convincendoci sia giusto reagire in un determinato modo per educarli e crescerli. Attraverso questa recensione, proveremo a comprendere meglio la mente dei nostri bambini.
La trama | Recensione Ti voglio bene, anche se…
Mini e Maxi, nomi sicuramente non casuali, sono un cucciolo di volpe ed una volpe adulta, identificata come la mamma. Mini è un po’ capriccioso, molto brontolone e convinto di non essere amato anche per questo. Maxi gli spiega che, indipendentemente da tutto, gli vorrà sempre bene ma il piccolo non ne è convinto ed inizia a porre diverse domande: gli vorrà bene anche se diventerà un orso? Un coccodrillo? E quando non ci sarà più, l’amore terminerà? Maxi, tenendolo tra le braccia, gli spiega che il suo amore non finirà e nulla cambierà, persino quando non ci sarà più.
Un libro per bambini… | Recensione Ti voglio bene, anche se…
Ti voglio bene, anche se… è un libro in grado di affrontare temi importanti quali la solitudine, l’abbandono e la morte. La paura dell’abbandono, soprattutto, vista dagli occhi di un bambino può insegnare tanto. Mini mette alla prova la figura di attaccamento ed il suo amore, ponendo domande e cercando rassicurazioni. Un po’ come fanno i nostri bambini, non è vero? Riempiono la nostra testa di quesiti e dubbi perché per primi vogliono capire e risolvere quei dilemmi che li attanagliano.
…scritto per i genitori | Recensione Ti voglio bene, anche se…
Tra le pagine di questo albo è facile incontrare emozioni protagoniste delle nostre giornate. I bambini sono difficili da capire e da gestire, molte volte la strada che scegliamo di percorrere, perché forse apparentemente più veloce, è quella di gridare, sgridare e punire il nostro bambino. Siamo convinti che, così facendo, possa imparare la giusta educazione, possa capire, ma non è così.
Il primo insegnamento che diamo noi adulti, genitori o educatori, è quello visivo. Conoscete il vecchio detto “guardando si impara”? Ebbene sì, è proprio così che funziona. Una, se non proprio la prima, forma di apprendimento è quella dell’apprendimento osservativo. Il bambino osserva, ancora prima di riuscire a replicare le azioni o a parlare, immagazzina, riflette, assorbe quelle nozioni, ripercorre quelle azioni e, nel momento adatto, le ripete. Gridando ed urlando contro di lui, incolpandolo o punendolo, gli stiamo insegnando a fare esattamente la stessa cosa. Inconsapevolmente gli stiamo dicendo che gridare per farsi capire va bene, che chi è più grande può punire e che punire fa bene. Lo stiamo facendo sentire inferiore, sbagliato, minando inesorabilmente la sua autostima.
Mini ha, infatti, paura di essere abbandonato ed è convinto di non piacere a nessuno perché dispettoso, perché nessuno vuole giocare con lui. Incolpa se stesso, senza rendersene conto, e quasi come a ribadire di essere superiore (perché vuole convincersene) urla di essere arrabbiato.
Cosa possiamo imparare da questo albo?
“Piccolo mio, cosa succede?” disse la mamma.
“Sono arrabbiato e mi va di fare dispetti” rispose Mini “Qui nessuno gioca con me, nessuno mi vuole bene”.
“Oh tesoro” disse mamma “Io ti voglio bene anche se oggi sei dispettoso e arrabbiato”.
Mini sa di essere arrabbiato e lo grida, lo afferma, quasi per mettere alla prova la mamma. Maxi lo accetta, lo rincuora e lo ascolta ricordandogli che, anche se dispettoso e arrabbiato, gli vuole bene. Con una semplice affermazione, la mamma è stata in grado di accogliere e non rifiutare, farlo sentire amato ed apprezzato nonostante i difetti. Gli spiega il senso della vita, stringendolo a sé. Ed è proprio da Maxi che bisogna imparare: accettare il proprio bambino, custodirlo, coccolarlo ed insegnargli la vita con amore. Maxi non ha urlato, gli ha spiegato le cose riuscendo a prenderlo con le parole. Non lo ha punito, sebbene capriccioso, lo ha accarezzato e guidato.
Questo è il ruolo del genitore: custodire e guidare.
Non fraintendetemi, però, le punizioni vanno date ma devono essere seguite da una spiegazione, un compromesso, un abbraccio. Solo il calore di un genitore può sciogliere i dubbi e le paure di un bambino.
Se vi interessa leggere altri albi illustrati per i più piccoli, qui ne troverete di interessanti!
Punti a favore
- Educativo
- In grado di far riflettere
- Semplice ma non banale
- Facilmente leggibile
- Scorrevole
Punti a sfavore
- Con la ristampa ha perso un po' dell'originalità e delicatezza iniziale
Lascia un commento