Storia dei due fratelli è considerata la favola conosciuta più antica, risalente all’antico Egitto, scritta grazie alle tradizioni orali di quel periodo. Ne parleremo meglio in questa recensione
TITOLO: STORIA DEI DUE FRATELLI. AUTORE: SCONOSCIUTO. GENERE: FAVOLA. ANNO: XII SECOLO A.C.
Il testo risale al Nuovo Regno ed è una favola a sfondo magico. Il proprietario del papiro era il faraone Seti II ma andiamo ad analizzarlo meglio. Ecco la recensione di Storia dei due fratelli.
La trama | Recensione Storia dei due fratelli: la favola più antica
La storia ruota intorno a due fratelli, Anubi e Bata. Il primo è ricco e felice ed il secondo povero e destinato ad essere servo del fratello. Le cose iniziano a cambiare quando la moglie di Anubi tenta di sedurre Bata che, fedele al fratello, la rifiuta. Sentitasi rifiutata ella finge di essere stata aggredita dal fratello minore e chiede al marito di ucciderlo. Costretto a scappare, Bata riesce però a parlare con il fratello e per dimostrare la rabbia per ciò che era accaduto si taglia il membro, nasconde il proprio cuore su un albero di cedro, inneggiando ad una resurrezione semmai il fratello lo trovasse, e va via. Anubi, resosi conto di cosa sia davvero accaduto, uccide la moglie.
Bata incontra nove divinità che gli forgiano una bella moglie che viene però rapita dal mare. Una ciocca dei suoi capelli arriva al faraone Anubi che rimane affascinato dal profumo che emana e decide di cercarla. Riesce a trovarla e la porta in Egitto, rendendola la favorita ed in grado di far esaudire qualsiasi suo desiderio. Inaspettatamente ella decide di uccidere il marito. Del povero Bata resta solo il cuore che il fratello Anubi, dopo cinque anni, riesce a trovare portandolo, così, alla morte.
Grazie ad una magica trasformazione si tramuta e rivive in un toro che viene però usato come animale sacrificale per volere della stessa moglie. Dalle gocce del sangue del toro crescono delle piante che la favorita, ancora una volta, fa sradicare. Nel farlo, però, una scheggia le finisce in bocca, ingravidandola.
Da quella gravidanza nasce un figlio che Anubi nomina suo successore. Era l’ultima sembianza e reincarnazione del fratello Bata, divenuto ormai re.
I personaggi | Recensione Storia dei due fratelli: la favola più antica
Inizialmente i protagonisti della fiaba sembravano essere le divinità Anubi e Bata ma, successivamente ad un’ennesima valutazione ed interpretazione, si è arrivati a non identificare più il faraone con personaggi noti. Egli è quindi privo di qualsiasi nome e gli eventi, conseguentemente, non sono storici ma fantastici.
Leggendo la favola si può ben notare come la donna venisse vista come principale punto di riferimento. D’altronde intorno a due di loro è stata scritta l’intera storia. Ai tempi dell’antico Egitto infatti la donna aveva estremo valore. Ella non era emarginata ma bensì molto indipendente e poteva aspirare a vari ruoli fuori e dentro la casa. Per quanto riguarda la moglie del faraone, invece, è ben facile comprendere quanto potesse essere venerata al pari delle dee, veniva considerata padrona di casa ed aveva la stessa posizione giuridica dell’uomo.
Quindi, sebbene si tratti di una storia fantastica, non è complicato comprendere alcuni tratti principali di quel periodo storico. Come, ad esempio, il karma. Nell’antico Egitto si chiamava ma’at e racchiudeva il semplice concetto del Sistema (cosmos), dentro il quale ogni cosa esisteva ed era destinata a rimbalzare e tornare indietro.
Bata, infatti, dopo anni e numerose morti e vite, è riuscito a salire al trono ed avere la rivincita.
Un po’ di storia | Recensione Storia dei due fratelli: la favola più antica
Nel 1852 una ricca signora inglese acquistò un papiro ad un mercato dell’antiquariato italiano. Successivamente denominato Orbiney, il papiro fu mostrato ad un egittologo che rivelò la sua natura. Era scritto in caratteri ieratici, quindi antichi, utilizzati dagli scribi. Oggi si trova al British Museum.
Secondo alcuni si tratterebbe di una satira politica basata sulle difficoltà di Seti II, che a quanto pare era il padrone di tale papiro, con suo fratello Amenmesse. Secondo altri, invece, ci sarebbero similitudini con la storia biblica di Giuseppe, il figlio di Giacobbe e Rachele, in Egitto. Sicuramente parti della favola derivano dal mito della morte e resurrezione di Osiride.
Seti II
Come abbiamo detto, si era pensato al faraone Seti II e alle sue vicende col fratellastro in un primo momento. Sebbene non sia certo, certo era invece il fatto che appartenesse a lui, quel famoso papiro. Quindi, chi era Seti II?
Seti II era il figlio di Meremptah e Isinofret e fu capo del Paese delle Due Terre per sei anni. La sua autorità fu messa in discussione da Amenmesse, anch’egli figlio di Meremptah e desideroso di salire al trono. Le informazioni che si hanno non sono molte e non è chiaro se ci sia stato un conflitto interno o meno, ciò che si pensa è che Amenmesse sia riuscito ad esercitare potere solo nell’Alto Egitto.
Nonostante ciò Seti fu in grado di ingrandire diverse opere di architettura, appropriandosi di quelle di altri sovrani egizi, comprese quelle del fratello.
In conclusione
Eccoci arrivati alla fine di questa recensione di Storia dei due fratelli! Non è affascinante immaginare come la tradizione orale sia stata in grado di arrivare fino a noi, riuscendo a raccontarci parte della storia di quegli anni? Io lo trovo davvero meraviglioso, d’altronde è questo il significato della storia, no?
Al prossimo racconto!
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