In occasione della Giornata mondiale dei profughi andremo a recensire un libro forse poco noto ma che vale la pena leggere. Eccovi la recensione di Se fosse tuo figlio di Nicolò Govoni
Il 20 giugno si celebrerà la Giornata mondiale dei profughi. Questa commemorazione è stata indetta dalle Nazioni Unite dopo l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati. Venne celebrata la prima volta nel 2001.
La trama | Recensione Se fosse tuo figlio
Nicolò Gavoni, candidato al premio Nobel per la pace, in questo libro scrive di argomenti interamente vissuti da egli stesso. È un giovane ventisettenne quando incontra un bambino, il cui nome è Hammudi, a Samos. Samos è un’isola del Mar Egeo, primo luogo di arrivo per i migranti della Turchia e Hammudi è uno dei tanti profughi arrivati per sfuggire alla guerra. Nicolò rimane colpito dal suo sorriso, in grado di sopravvivere al dolore e alle difficoltà . Insieme a lui tanti altri ragazzini le cui vite sono state cambiate per sempre. Catturato dalle loro anime e turbato dalle condizioni degli hotspot in cui sono costretti a vivere, Nicolò decide di aprire una scuola, Mazì che in greco vuol dire insieme. Hammudi impara così che casa non vuol dire casa di mattoni ma ciò che si prova stando mazì, insieme, e che può essere famiglia chiunque voglia il tuo bene.
Nicolò Gavoni | Recensione Se fosse tuo figlio
Nicolò Gavoni è un giovane scrittore e attivista, membro della Onlus Still I Rise che, attraverso i libri, racconta i suoi viaggi e le sue idee. Ha deciso di intraprendere una vita nomade, negandosi così una vita comoda. Dice di essere stato un adolescente problematico e di essere stato salvato da una crisi profonda da una delle sue insegnanti. Lui, proprio come quella professoressa, ha deciso di salvare migliaia di ragazzini ed istruirli.
Contro i silenziÂ
Se fosse tuo figlio è anima, cuore, dolore, sangue, speranza. Attraverso il suo flusso di pensieri Nicolò ci racconta di una verità molte volte, purtroppo, celata. Alla base vi è una profonda voglia di aiutare e di essere il cambiamento. Leggendo il libro ci si accorge, però, che se da un lato narra la storia di questi ragazzi, dall’altro tenta di raccontare i silenzi e le inadempienze dell’UE in quella che sembra essere una vera e propria accusa.
Quei ragazzi non hanno le giuste cure psicologiche e fisiche, la giusta accoglienza e vengono spesse volte assoggettati a violenze verbali o fisiche. Sono scappati dagli orrori della guerra, dalle persecuzioni, dalle tragedie, dagli spari, dal terrore per ritrovarsi in condizioni pessime, soli e abbandonati. Presentano così, i volontari della Onlus, un atto di denuncia al governo locale e al Parlamento europeo per spingerli a finanziare quegli hotspot rendendoli un posto vivibile.
È un’accusa alle associazioni, all’Europa, all’umanità , iniziata da una piccola Onlus e da pochi volontari che adesso coinvolge Unicef, Save the children ed è stata notata da numerosi stati.
E come ci insegna Hammudi, la famiglia non è soltanto parentela. La famiglia è amore, bene e vita vissuta. Si può amare un figlio anche se non è un familiare. Il termine “familiare” non sempre è correlato ad un familiare. Familiare può essere un bambino povero, sporco, con il terrore negli occhi e la speranza nel sorriso. Nicolò ti spinge a pensare a cosa faresti se, tra quei rifugiati, quelle baraccopoli ci fosse davvero un tuo bambino. Cosa faresti? Perché la domanda da porsi è solo una: se fosse tuo figlio?
Punti a favore
- Onesto
- Forte e profondo
- RIflessivo
- Uno schiaffo in grado di svegliare animi sopiti
Punti a sfavore
- Crudo
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