Nuova stagione, nuovo trittico di manga lanciati su Weekly Shonen Jump. Si parte con gli autori più promettenti del gruppo, Togo Goto e Kento Matsuura, e il loro Phantom Seer, un’altra storia di spiriti e possessioni
Il ciclo di nuove pubblicazioni di Weekly Shonen Jump continua come da programma di Shueisha. Dopo l’arrivo di Burn the Witch di Kubo, questa settimana è il turno di Phantom Seer, la cui one-shot vinse la Gold Future Cup nel 2018.
Referenziati quindi, ma pur sempre esordienti i due autori, Togo Goto alla sceneggiatura e Kento Matsuura ai disegni. Il duo, insieme a Shueisha, scommette su una nuova storia incentrata su yokai, sciamani e maledizioni, in una rivista in cui questi temi risultano forse fin troppo presenti.
Tuttavia, Goto e Matsuura dimostrano un’ottima padronanza degli standard di Jump, proponendo un capitolo di incipit solido e convincente sotto tutti i punti di vista. Tra personaggi caratterizzati in modo chiaro, spiriti mostruosi, e la giusta dose di umorismo, Phantom Seer riesce ad intrigare a dispetto della storia che ha il sapore di già visto. Come sempre, il capitolo è reperibile su MangaPlus. Scopriamolo insieme.
Phantom Seer, colui che vede i fantasmi
Il primo personaggio a venirci presentato è Riku Aibetsu, una giovane studentessa che ama aiutare il prossimo. Purtroppo, presto scoprirà che la vera fonte degli stessi problemi che cerca di risolvere è lei stessa: infatti, ella attrae poltergeist e spiriti maligni.
A rivelarglielo è l’altro personaggio principale, Iori Katanagi, un ragazzo che possiede poteri sciamanici ed è in grado di vedere ed esorcizzare tali presenze negative. Katanagi tuttavia ha lui stesso un’attitudine negativa, e per agire deve essere “spronato” dalla sorella maggiore, uno sciamano potentissimo (e il personaggio dal character design migliore finora).
Per eliminare lo spirito che perseguita Riku, Katanagi si recherà con lei nella tana del leone, evocando a sua volta un potente spirito sotto il suo controllo… un controllo precario, a quanto pare.
Stessa storia, stesso posto, stessi spettri… oppure no?
Phantom Seer è indubbiamente una storia che basa le proprie fondamenta su clichè collaudati. C’è poco di nuovo nella metodologia di esorcismo, negli strumenti usati, e persino nel design dei fantasmi. Tuttavia, il motore della vicenda è altrove, e viene chiaramente sottolineato più volte durante questo primo capitolo.
“Ciò che vuoi fare, e i tuoi talenti, non sono necessariamente allineati”: questa è la frase che viene ripetuta per tutta la vicenda. Riku è una “Beckoning Hand”, destinata ad attrarre i fantasmi a sè, e quindi a mettere in pericolo sè stessa e le persone che la circondano. Questo cozza con il suo desiderio di essere d’aiuto al prossimo, e, quando lo realizza, ha un vero e proprio crollo emotivo.
Katanagi, d’altra parte, ha un potere unico, poichè riesce a controllare un fantasma che nessun altro ha mai domato. Ma il giovane dimostra un temperamento egoista e antisociale, e per lui gli esorcismi sono un compito ingrato. Senza le minacce della sorella, non agirebbe.
Una volta delineate queste personalità opposte, sembra chiaro dove la storia andrà a parare. L’argomento non è così scontato, e viene ripreso da opere di alta caratura come Mob Psycho 100 di ONE. Cosa è più giusto seguire, le proprie inclinazioni o i desideri?
Phantom Seer ha un buon potenziale narrativo, e la giusta dinamicità per essere apprezzato e farsi largo in Shonen Jump. Se gli autori riescono a mantenere le premesse di questo primo capitolo, potrebbero uscire vittoriosi dalla lizza con gli altri titoli simili presenti nella rivista.
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