Nel numero di questa settimana di Shonen Jump, inizi e conclusioni: Magu-chan: God of Destruction si aggiunge alla schiera delle commedie, Guardian of the Witch viene troncato
Anche questa settimana la rivista Weekly Shonen Jump propone un nuovo titolo ai suoi lettori. Questa volta è un autore esordiente ad essere pubblicato tra le pagine di Jump, Kei Kamiki con il suo Magu-Chan: God of Destruction.
L’opera è una commedia che va ad aggiungersi alla già al momento nutrita schiera di gag manga della rivista. Il tema scelto è quello di un antico dio della distruzione, Magu Menueku, che perde la propria forma originale a causa di un rituale di contenimento. Risvegliatosi ai giorni nostri in una forma debole e kawaii, incontra la giovane Ruru, con la quale stabilisce un rapporto complicato.
L’alchimia bizzarra che si crea tra Magu e Ruru risulta molto divertente fin dalle prime tavole. L’effetto comico generato da Magu, che si comporta come una divinità spietata pur essendo in una forma inoffensiva, è un clichè collaudato ma efficace.
Nonostante le pretese di dominazione di Magu, Ruru è una ragazza pragmatica, che non si lascia intimidire. La forza d’animo di questa studentessa dalla vita difficile sembra poter essere in gradoperfino di cambiare la mentalità di un dio. Come al solito, potete leggere il primo capitolo di Magu-Chan su MangaPlus.
L’inizio di Magu-chan: God of Destruction coincide con la fine di Guardian of the Witch
Nell’ambiente dei lettori, è ormai noto che la politica di Shueisha negli ultimi anni si è fatta sempre più spietata. A farne le spese questa volta è Guardian of the Witch, l’opera di esordio di Asahi Sakano, allievo di Yuki Tabata (Black Clover). L’opera si conclude in modo palesemente prematuro, dopo soli 19 capitoli e un finale raffazzonato che la affossa completamente.
Purtroppo, Guardian of the Witch non viaggiava bene nei sondaggi dei lettori da diverse settimane. Sondaggi che sono il principale metro di misura con la quale Shueisha decide le sorti delle proprie serializzazioni.
Il manga di Sakano, dopo una partenza ricca di potenziale, si è perso, non aggiungendo niente alla macrotrama e lasciando i personaggi a vagare senza meta. La sensazione era quella di avventure episodiche molto brevi e sconnesse tra di loro. Forse l’autore ha ritenuto di avere tempo per sviluppare la propria storia, ma la scure di Shueisha si è abbattuta senza pietà sulla serie.
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