La seconda parte di Chainsaw Man continua a vedere il ritorno di tanti vecchi personaggi, spesso in nuove vesti. Ora, Denji e Asa sono bloccati in un acquario infinito; è opera del Diavolo dell’Eternità?
Denji e Asa, il vecchio e la nuova protagonista di Chainsaw Man, stanno avendo un appuntamento all’acquario, che si sta rivelando un fiasco imbarazzante. Le abilità sociali della ragazza riescono ad essere più fallate persino di quelle di Denji, nonostante l’infanzia di quest’ultimo.
Il supplizio viene interrotto dall’improvvisa distorsione spaziale dell’acquario, che non ha più una fine. Denji riconosce subito la corrispondenza con ciò che gli accadde all’hotel: tutto fa pensare che il Diavolo dell’Eternità lo abbia di nuovo intrappolato.
Insieme a lui e ad Asa, sono bloccati anche tre membri del club scolastico dei cacciatori di Diavoli, incluso il presidente Haruka, che si spaccia per Chainsaw man. E, infine, compare anche Yoshida, che, per qualche ragione, non perde mai di vista Denji.
Il Diavolo non si mostra, forse memore di come sono andate le cose l’ultima volta che ha affrontato l’odiata motosega. A questo punto, esiste la possibilità che non si tratti proprio di lui. E, in ogni caso, sconfiggerlo sembra impossibile.
Imbarazzo e convenzioni sociali in Chainsaw Man
Questa seconda parte dell’opera del sensei Fujimoto risulta molto più focalizzata sulla società e le sue relazioni. Vero che si tratta di una tematica centrale per tutte le opere del mangaka, ma con l’introduzione, nella seconda parte, di Asa Mitaka, che appare praticamente autistica, essa è più palpabile che mai.
Abbiamo conosciuto Asa come qualcuna che non è integrata nella comunità e non desidera esserlo. In questo, è, almeno in superficie, differente da Denji, che, dopo essere cresciuto da solo, era in cerca disperata di connessione.
La sua scarsa esperienza relazionale emerge nell’appuntamento all’acquario, nel quale annoia Denji con un programma rigido di lunga spiegazione dei fatti degli animali marini meno appariscenti. Ma il fatto che ella lo abbia studiato nei minimi dettagli rivela il suo desiderio di connettersi.
Quando il gruppo cerca di organizzarsi per sopravvivere nel loop spaziale, ella è ansiosa di fare la sua parte. Ma, proprio come all’inizio della sua storia, a causa di un incidente fallisce e rovina tutto. Proprio come allora, si ritrova a terra, sotto gli sguardi di tutti, e viene giudicata. Prima ancora, era stata la “sorella” di Yoru, Carestia, a giudicarla per la sua incapacità di essere interessante a un appuntamento.
L’esposizione sostanzialmente pornografica di questi rapporti sociali, marchio di fabbrica di Fujimoto, ci porta a riflettere sulla loro natura effimera e bizzarra. Quale sarà la scelta di Asa? Integrarsi, o abbracciare la propria unicità, come ha fatto Denji?
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