La pagina Facebook di Planet Manga ha proposto una criptica immagine di Akira, lasciando intendere che questo sarà l’anno del ritorno dell’opera leggendaria di Katsuiro Otomo
La storia della pubblicazione di Akira nel nostro paese è stata piuttosto travagliata. Infatti, venne proposto per la prima volta nel 1990 dalla casa editrice Glénat, che tuttavia fallì prima di poter portare a termine la serie. Planet Manga raccolse il testimone di Glénat, portando gli ultimi due dei 38 volumi. Da allora, il ramo di Panini Comics dedicato al fumetto nipponico ha pubblicato altre due edizioni. La prima in 13 volumi, e l’ultima, finalmente, con la divisione in 6 volumi propria della versione giapponese, denominata Akira Collection.
Nessuna di queste edizioni ha soddisfatto pienamente i fan, principalmente per il senso di lettura invertito delle tavole. Per questo, quando la pagina Facebook di Planet Manga ha pubblicato una misteriosa immagine del titolo, commentata solo con “2020”, la reazione del pubblico non si è fatta attendere.
Planet Manga al momento non ha rilasciato alcun dettaglio su quando e in che veste Akira tornerà. Tutti sperano nel senso di lettura orientale, mentre i pareri si dividono tra chi desidera un’edizione di lusso e chi una economica. Una sola cosa è certa: il capolavoro di Katsuiro Otomo è senza tempo, e fa ancora sognare.
Akira e il futuro che diventa presente e passato
Akira è una delle opere che da il via al prolifico filone del cyberpunk in Giappone, nel lontano 1982. Serializzato da Kodansha, il futuro di Akira è diventato passato l’anno scorso, essendo ambientato nel 2019. Si tratta di una vicenda che ha come protagonisti giovani ragazzi, abbandonati a loro stessi, nuove generazioni oppresse dalle vecchie, responsabili della terza guerra mondiale. La Neo-Tokio risorta dalle ceneri dell’atomica, per i giovani protagonisti è teatro di uno scontro feroce, teso ad evitare una nuova guerra, ma soprattutto a riottenere il controllo del proprio destino. Con Tetsuo, Kaneda, e il mitico Akira, Otomo è riuscito a predire il dramma di una generazione successiva alla propria.
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