Il manga del duo esordiente Suenaga-Moue, Akane-Banashi, non spicca nelle classifiche, ma ha ottenuto i complimenti dai maestri del settore Eiichiro Oda e Hideaki Anno. Scopriamo forze e debolezze di questo originale titolo
Il Rakugo è uno dei tanti generi teatrali nati nel periodo Edo giapponese, caratterizzato dalla presenza di un solo attore che deve raccontare una storia a scelta tra tante predefinite. Si tratta, in sostanza, di un monologo comico, dove spiccano le doti dell’attore in assenza di comprimari ed elementi di scena.
Come accade per il teatro occidentale, si tratta di un’arte che va decadendo in favore di forme di intrattenimento più immediate e tecnologiche. Questa è un fatto ben noto ai personaggi di Akane-Banashi, e certamente anche al duo di autori, gli esordienti Yuki Suenaga e Takamasa Moue. Nonostante questo, hanno scelto di narrare letteralmente “la storia di Akane”, una giovane decisa a diventare una grande rakugoka per vendicare l’ingiusta espulsione del padre dal mestiere.
Akane-Banashi sta per compiere un anno sulla rivista di Shueisha Weekly Shonen Jump, con il primo capitolo pubblicato lo scorso 13 febbraio. Nonostante questo e almeno una copertina dedicata, non si può dire che il manga stia venendo notata dal pubblico, non comparendo nelle classifiche online della rivista. Tuttavia, almeno due artisti hanno l’hanno apprezzato e raccomandato: Eiichiro Oda (One Piece) e Hideaki Anno (Neon Genesis Evangelion), due pesi massimi del genere. Come mai questa discrepanza tra pubblico e addetti ai lavori?
Il valore rivelato di Akane-Banashi
Come appare fin da subito evidente dall’incipit, raccontare il rakugo è una sfida in sé e per sé, almeno per due ragioni. La prima è l’oscurità dell’argomento, che non fa altro che diventare più fitta uscendo dai confini nazionali. La seconda è che si tratta di un’attività statica, che ha bisogno dell’intervento del disegnatore per raggiungere la dinamicità che caratterizza il fumetto shonen.
Akane-Banashi raccoglie questa sfida, e, anche se non lo dimostra dal principio, arrivati ai capitoli più recenti la potenza e valore del rakugo sono chiari al lettore, grazie alle ottime illustrazioni di Moue, che dà vita alle storie raccontate.
Ma la vera forza del manga non è nell’argomento. Chi legge abitualmente sa che l’argomento è un mezzo per raccontare i personaggi, e la loro storia di impegno e riscatto. Qui entra in gioco Akane: la protagonista femminile dall’energia travolgente, vero motore della storia.
Akane ha una gamma di espressioni di rarissima varietà nel mondo dei manga; dote richiesta dal rakugo, anche qui Moue compie un lavoro superbo nel caratterizzare la giovane e far trasparire la sua personalità ricca attraverso la sua comunicazione non verbale. Tra espressioni e gestualità col ventaglio (unico di due oggetti di scena consentiti nel rakugo), senza dubbio, è Akane che ha catturato l’attenzione dei sensei più scafati.
Proprio nel capitolo più recente, Akane sta affrontando l’argomento della condizione delle donne nel rakugo. Come in tanti altri casi, per secoli sono state osteggiate ed escluse dall’arte, e solo di recente riscattate dalla loro posizione. Se cercate un’opera originale con una protagonista di forza unica, date una chance Akane-Banashi: come il pubblico di uno spettacolo rakugo, ne verrete rapiti.
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