Perché un hard disk si rompe? Una domanda che merita una risposta! Scopriamo quali sono le cause che portano al danneggiamento del nostro hard disk meccanico
Chi ha la necessità di provvedere al recupero dati da uno o più supporti elettronici può rivolgersi a Recovery Data avendo la certezza di vedere soddisfatte le proprie aspettative. Le tariffe trasparenti e proporzionate alla quantità di dati che vengono recuperati costituiscono il fiore all’occhiello dell’azienda, che mette a disposizione della clientela servizi su misura e adeguati al livello di gravità del guasto e alla tipologia del device.
La camera bianca in cui vengono effettuate tutte le operazioni è sterilizzata ed elimina ogni rischio di contaminazione che potrebbe derivare dalla presenza di impurità nell’aria non filtrate in maniera adeguata. Il recupero dati si rende necessario in tutte le situazioni in cui un hard disk va incontro a una rottura. Ma perché ciò avviene? Lo abbiamo domandato proprio agli esperti di Recovery Data.
Perché e come un hard disk si può rompere?
Per rispondere a questo interrogativo è necessario prima di tutto sapere come è fatto un disco fisso. Esso è costituito da testine che si spostano su piatti magnetizzati mentre essi sono fatti girare tramite un motorino. Tra la superficie dei piatti e le testine c’è una distanza di 3 nanometri, ovviamente invisibile a occhio nudo: ebbene, questo è il motivo per il quale un hard disk si può danneggiare se subisce un urto, visto che in tale circostanza la testina va a contatto diretto con il piatto e lo graffia.
Cosa succede se un piatto viene graffiato?
Le conseguenze sono piuttosto gravi: a un piatto graffiato corrisponde, in 9 casi su 10, una perdita totale dei dati. A questo punto non c’è altra soluzione che far entrare il disco in camera bianca per provare a recuperare i file.
Questo è il solo avvenimento che può causare la rottura di un hard disk?
No, in molte circostanze ci ritroviamo alle prese con un guasto di tipo elettronico. A governare e gestire il disco, infatti, c’è una scheda elettronica che presiede a tutte le operazioni. Se si deve far fronte a un guasto elettronico, comunque, è sufficiente individuare un modello di disco identico e provvedere alla sostituzione, sempre che il nuovo supporto sia della stessa serie. Un altro problema diffuso è quello degli shock termici, visto che i dischi fissi soffrono le alte temperature. Ciò è vero in modo particolare per gli hard disk che sono installati sui computer portatili, dal momento che fanno più fatica a disperdere il calore perché sono racchiusi all’interno di uno spazio ristretto. Una manutenzione regolare è indispensabile per prevenire danni anche irreparabili.
E come deve essere effettuata questa manutenzione?
Niente di troppo complicato, e ci può pensare anche chi non è esperto di computer: il dispositivo deve essere aperto e ripulito, in modo tale che la polvere possa essere eliminata. Una particolare attenzione deve essere riservata alle ventole della Cpu, ma è utile anche sostituire la pasta termica dei dissipatori. Questa operazione deve essere eseguita dopo che tutti i residui sono stati rimossi. Una pulizia effettuata a regola d’arte è in grado di abbassare in misura significativa il calore che viene prodotto dal computer e quindi aumenta la longevità dell’hard disk.
Quanto è difficile individuare un guasto del disco rigido?
Dipende dai casi, anche perché le rotture possono essere improvvise o graduali. Nel secondo caso, ovviamente, la diagnosi è più complicata, fermo restando che un rallentamento del computer può essere provocato sia da un problema dell’hard disk che da altre cause, tra cui i malware. Certo è che se i settori danneggiati sono numerosi è probabile che il disco rigido sia in procinto di usurarsi del tutto. I rumori ciclici che vengono emessi dall’hard disk rappresentano un segnale che non deve essere sottovalutato, e lo stesso si può dire per i click delle testine, che preannunciano un guasto imminente.
Appuntamento alla prossima guida! E non dimenticate di dare un’occhiata al nostro articolo sui migliori SSD sul mercato.
Lascia un commento