Il mining di criptovalute potrebbe mietere delle altre vittime nell’industria elettronica. Infatti una nuova generazione di monete virtuali potrebbe causare uno shortage di SSD e memorie in generale. Vediamo perché
Le attuali criptovalute come Bitcoin ed Ethereum hanno messo in ginocchio l’approvvigionamento di schede video, con centinaia di migliaia di pezzi acquistati per fare mining. Infatti le GPU si sono rivelate estremamente prestanti negli algoritmi di mining di criptovalute, spingendo i miner ad acquistarle in blocco. Una situazione che tempo fa si era già verificata e che era durata per diversi mesi, facendo lievitare anche del doppio i prezzi di alcuni componenti. Nel prossimo futuro i bersagli dello shortage potrebbero essere SSD e memorie in generale per via delle nuove criptovalute, più green ma anche molto più ghiotte di memoria.
Mining criptovalute: in futuro shortage di SSD e memorie?
Dopo le GPU NVIDIA GeForce RTX serie 30 e le schede AMD Radeon RX 6000, i dischi rigidi, gli SSD e le memorie in generale potrebbero essere i prossimi componenti ad essere affetti da shortage. Secondo l’ultimo rapporto HKEPC diffuso da wccftech, una criptovaluta emergente chiamata Chia, inventata da Bram Cohen – il creatore di BitTorrent – necessita di grandi quantità di spazio di archiviazione e i minatori in Cina stanno acquistando dischi rigidi ed SSD a una velocità allarmante.
PoW vs PoST
Bitcoin si basa su un modello proof of work (PoW), significa che un nodo per aggiungere un nuovo blocco alla blockchain deve risolvere un problema computazionale complesso che richiede molta potenza di calcolo, questo per fare in modo che non si possa falsare la block chain. Tutti i nodi competono per trovare una soluzione al problema, il primo che ci riesce può inserire il nuovo nodo e ricevere una ricompensa. Questo significa che tutti i nodi consumano energia per competere. Inoltre la complessità del problema viene incrementata man mano che la potenza disponibile aumenta, in modo che il tempo medio di risoluzione sia sempre costante.
Chia invece si basa su un modello proof of space and time (PoST). In questo caso invece l’algoritmo di mining richiede sia risorse computazionali che spazio sul disco fisso o SSD. In pratica nella PoW si viene ricompensati per l’utilizzo della CPU o GPU, invece nella PoST si viene ricompensati in parte per le risorse computazionali, in parte per lo spazio riservato sul proprio disco fisso. Infatti il problema computazionale PoST impone al nodo di riservare una certa quantità di spazio per essere risolto. La motivazione per la creazione Chia era quella di ottenere una criptovaluta più rispettosa dell’ambiente, infatti riservare spazio sul disco fisso consuma molta meno energia. Inoltre il costo di SSD e memorie – per adesso – è molto ridotto rispetto alle GPU.
L’impatto di Chia sullo shortage di SSD e dischi fissi in Cina
Secondo il rapporto, alcuni minatori hanno messo gli occhi su questa nuova criptovaluta e stanno acquistando tutti i dispositivi di archiviazione che possono anche se Chia non è ancora affermata sui mercati. Il processo di mining di Chia richiede una grande quantità di spazio libero ed esegue molte operazioni di lettura e scrittura. Per questo la resistenza è importante tanto quanto la velocità, quindi gli SSD consumer non sono la scelta migliore per il mining a causa della loro minore resistenza. L’obiettivo di questi minatori sono i dischi rigidi e gli SSD dedicati data center. Questi miner hanno acquistato enormi quantità di dischi rigidi con capacità da 4 TB a 18 TB. Nell’area di Hong Kong, ciò ha comportato un aumento dei prezzi che andava da 200 HKD (26 dollari) a 600 HKD (76 dollari). In un rapporto di MyDrivers, Jiahe Jinwei, un grande produttore di SSD in Cina, ha riferito che tutti i suoi SSD M.2 NVMe Gloway e Asgard da 1 TB e 2 TB ad alte prestazioni sono esauriti. Ha anche affermato che sta adottando misure per impedire ai minatori di acquistare grandi quantità di SSD consumer, aumentando anche la loro offerta e sviluppando unità specifiche per il mining. Purtroppo, se la domanda di SSD per datacenter crescesse a dismisura, i minatori andrebbero ad acquistare anche unità dedicate ai PC desktop. Inoltre parte della produzione di SSD consumer potrebbe essere riadatta per soddisfare le richieste del mining di criptovalute, un settore molto redditizio.
Se la nuova Chia Coin dovesse prendere piede, potremmo dover affrontare uno shortage di memorie di massa ed SSD. La cosa è altamente probabile perché tutto il mondo sta spingendo per ridurre l’impatto ambientale delle criptovalute che è enorme ed ha conseguenze anche gravi nel breve termine. Una mining factory in Iran infatti avrebbe causato un blackout di un’intera città per l’eccessivo assorbimento di energia elettrica. Parliamo di un problema ambientale e sociale enorme. Tuttavia gli SSD e i dischi rigidi potrebbero non essere i dispositivi più adatti per via della durata della vita limitata. Ecco perché si potrebbe anche pensare di progettare degli algoritmi in-memory che consumano memoria RAM invece che spazio di archiviazione. In ogni caso, che sia uno shortage di SSD o di memoria RAM, moltissimi gamer, professionisti ed appassionati potrebbero rimanere a bocca asciutta come qualche anno fa. Dalla sezione hardware è tutto, continuate a seguirci!
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