In questa recensione andremo a scoprire il mouse da gaming di MOUNTAIN, il Makalu 67. Riusciremo a scivolare verso la vetta?
Già alcuni giorni fa abbiamo iniziato a conoscere e scoprire il marchio MOUNTAIN. In quell’ occasione ci eravamo occupati della Everest 60, una tastiera compatta con la possibilità di collegare un tastierino numerico a destra o sinistra. Per maggiori dettagli a riguardo vi rimandiamo al nostro articolo. Oggi, in questa recensione, ci occuperemo del MOUNTAIN Makalu 67, il mouse da gaming pensato per facilitare la scalata alla vetta di tutti i giocatori. Come si sarà comportato nelle nostre mani? Scopriamolo insieme.
Scheda tecnica
- Dimensioni: 127 × 70,2 × 42,2 mm
- Peso: 67 g
- Sensore: PixArt PAW3370
- Codificatore: ALPS
- DPI massimi: 19.000
- LOD (distanza di sollevamento): 1-2 mm
- Velocità di tracciamento: 50 g
- Illuminazione: RGB
- Materiale: ABS
- Tasti: 6
- Memoria: fino a 5 profili
- Frequenza di aggiornamento: 1.000 Hz
- Connessione: via cavo USB type-A
Design e confezionamento – Recensione MOUNTAIN Makalu 67
Che i ragazzi di MOUNTAIN avessero le idee chiare fin da subito lo si era capito non solo dalla qualità dei prodotti, ma anche da un confezionamento standard adottato per tutte le loro periferiche. Il Makalu 67 arriverà infatti in una confezione pressoché simile a quella della Everest 60 e del tastierino numerico. Una volta aperta la scatola troveremo in bella mostra la nostra periferica avvolta da una protezione in polistirene espanso. Sul lato apribile troveremo i manuali e gli stickers con il logo della società, mentre nel piccolo scomparto dov’è custodito il filo saranno collocati anche dei piedini di ricambio per il mouse in PTFE.
La periferica presenta un design molto simile a quello a nido d’ape utilizzato ultimamente, seppur più elegante. La struttura utilizzata dagli ingegneri conferisce una robustezza più unica che rara, incontrata veramente poche volte su mouse di questo tipo. Il tutto si fonde con un peso di appena 67 g che lo rende uno fra i mouse più leggeri che si possano trovare sul mercato. Il merito va al fatto che questo design è stato impiegato anche per i lati del mouse e il fondo e non solo per la parte superiore a contatto con il palmo. Ne fanno eccezione solo i tasti e tutta la parte frontale del mouse.
La parte superiore è caratterizzata poi anche da una fascia RGB nella quale trovano alloggio la rotellina centrale, il tasto per il cambio dei DPI (nella configurazione standard) e quattro piccoli led che permetteranno sempre di sapere la configurazione adottata. In questo modo sapremo subito se stiamo giocando con 100 o 19.000 DPI a seconda dei parametri impostati con il software dopo la prima configurazione. A lato invece troviamo i due tasti laterali tipici ormai di ogni mouse.
Prestazioni al top – Recensione MOUNTAIN Makalu 67
Come abbiamo anticipato, questo mouse pesa solamente 67 g e la sue dimensioni di 127 × 70,2 × 42,2 mm lo rendono adatto a qualsiasi tipo di mano. Non solo la grandezza, ma anche il tipo di presa non farà molta differenza. Sia che siate amanti “dell’artiglio” o del “palmo“, il grip sarà perfetto. Molto è dovuto al fatto che una struttura del genere fa sudare veramente poco il palmo, lasciando la mano asciutta e fornendoci più presa.
Il design tuttavia è solo uno dei fattori che ci permette di avere delle prestazioni ottime. Gli interruttori Omron riescono a regalare una velocità di reazione ai clic davvero impareggiabile e fino a 50 milioni. Non abbiamo notato problemi di doppio clic involontario nella nostra esperienza e questo è molto importante, soprattutto in giochi frenetici dove ogni secondo può essere vitale. Anche la rotellina con il codificatore ALPS è sembrata molto precisa durante le sessioni, permettendoci di effettuare cambi di arma negli sparatutto in maniera impeccabile.
A questa reattività di clic si aggiunge quella del sensore PixArt PAW3370. Quest’ultimo permette infatti di godere da 100 a 19.000 DPI senza mai perdere la precisione che lo contraddistingue. La frequenza di aggiornamento di 1.000 Hz, un LOD di 1-2 mm e una velocità di tracciamento fino a 50 g permetteranno di dare il massimo in ogni occasione. Che sia un gioco leggermente più lento o un frenetico sparatutto, potrete dare il vostro massimo in ogni occasione.
Unico neo potrebbe arrivare all’assenza di un secondo tasto per i DPI. Un tasto infatti ci costringe a fare dei cicli fa i 5 profili che abbiamo fissato, ma cosa succede se dobbiamo tornare al precedente? Rifare il giro è sconveniente, senza contare che potrebbe costarci la partita. Si potrebbero allora settare i tasti laterali per questo compito, mentre quello centrale potrebbe essere predisposto per altro, sebbene questo voglia dire inficiare sulla navigazione nei vari browser o in altri programmi che permettono di tornare indietro e avanti nelle schermate.
Un buon software a supporto – Recensione MOUNTAIN Makalu 67
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di creare un profilo apposito per i giochi che più utilizziamo e settare direttamente i DPI preferiti. In questo modo, ogni volta che avvieremo quel titolo il nostro Makalu 67 si setterà con le impostazioni migliori. Questo però è possibile solo con il software Base Camp di MOUNTAIN, un punto fondamentale nella recensione della Everest 60 e che in questa riguardante il mouse Makalu 67 ottiene ancora più importanza.
Settare un nuovo profilo comunque non è tutto quello che potremo fare con questo programma. Sarà infatti possibile cambiare tutti e 5 i parametri dei DPI, cercando di selezionare quelli che più si addicono al nostro stile di gioco. Potremo inoltre assegnare ad ogni tasto del mouse una funzione diversa per agevolare il nostro compito, magari mettendo il tasto per il lancio delle granate o il corpo a corpo su quelli laterali in modo da essere più reattivi ed efficienti.
Sarà possibile anche personalizzare la frequenza di aggiornamento, la sensibilità del mouse, la velocità di click, il tempo di risposta dei tasti e anche la distanza di decollo per adattare meglio il mouse alla superficie. Ultimo, ma non certo per importanza, sarà l’attivazione dello “scatto angolare“. Quest’opzione ci permette di avere uno scorrimento laterale e verticale più pulito, evitando, per quanto possibile, i movimenti diagonali. La personalizzazione tuttavia non si limita solo all’aspetto tecnico del mouse, ma riguarda anche quello estetico. Proprio come c’era da aspettarsi, sarà possibile cambiare l’illuminazione della striscia RGB con vari motivi, la luminosità e la velocità con la quale vengono eseguiti i vari effetti.
A un passo dalla vetta
Siamo giunti alla fine di questa recensione riguardante il mouse da gaming MOUNTAIN Makalu 67 ed è arrivato quindi il momento di tirare un po’ le somme. La maturità della società si vede nei piccoli dettagli e, sebbene il nido d’ape sia un tema ormai standard, gli ingegneri hanno saputo reinventarlo, donando una solidità pari solo alla leggerezza di questa periferica. Il corpo principale presenta un bel grip e la struttura evita una sudorazione eccessiva delle mani che potrebbe compromettere la presa.
Il sensore PixArt PAW3370 lo rende un compagno affidabile in ogni situazione e ci garantisce una precisione a dir poco eccellente. Anche la reattività dei tasti è ottima, sebbene 6 non sia il numero perfetto per un mouse ideato a fornire il massimo supporto in ogni campo. Un altro tasto centrale per diminuire i DPI avrebbe fatto di certo comodo, evitando di dover sacrificare quelli laterali per questo scopo.
Buona la personalizzazione sia visiva che tecnica, con la possibilità di poter impostare diversi profili per ogni esigenza. Vi ricordiamo che il mouse è disponibile all’acquisto al prezzo consigliato di 59,99 €. Per questa recensione riguardante il MOUNTAIN Makalu 67 è ormai tutto. Per non perdervi future news relative all’universo hardware, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
- PixArt PAW3370 Sensore di gioco configurabile con fino a 19.000 DPI
Punti a favore
- Leggerezza
- Buon sensore
- Personalizzazione
Punti a sfavore
- Un solo tasto DPI
- Mancanza di un ulteriore tasto laterale
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