Pat Gelsinger è ufficialmente il nuovo CEO di Intel. Prende il posto di Bob Swan, e ritorna a casa, dove mancava dal 2009
Si tratta dell’ottavo CEO di casa Intel, a cedere il comando del team blu è Bob Swan, e prende invece il timone Pat Gelsinger. Il precedente CEO aveva ottenuto la carica nel gennaio del 2019, precisamente giorno 31.
Pat Gelsinger non è nuovo in casa Intel, ha difatti iniziato a lavorare per Intel nel 1979 come tecnico del controllo qualità, mentre conseguiva la laurea in Ingegneria Elettrica alla Santa Clara University, nel 1983, ed un Master alla Stanford University, nel 1985. Se vi ricordate il famoso processore 80486, sappiate che nel team dei collaboratori vi era anche Gelsinger. Quei processori furono prodotti tra il 1989 e il 2007, e proprio in quegli anni Gelsinger venne nominato Chief Technology Officer (CTO), precisamente il 2001. A Pat Gelsinger ora spetta una missione molto serie, far rinascere Intel.
Pat Gelsinger è ufficialmente il nuovo CEO di Intel
Queste le prime parole del nuovo CEO di Intel.
Sono davvero entusiasta di avere l’opportunità di guidare questa azienda che è stata cruciale per ogni aspetto della tecnologia e che continuerà a mantenere la leadership in futuro. Perché credo che Intel abbia un tesoro di tecnologi, di tecnologia e, in definitiva, il suo DNA fondamentale è essere il leader tecnologico per il futuro. Sono semplicemente elettrizzato come tecnologo di essere in quel ruolo di leadership per contribuire a portare avanti le passioni, la storia, l’opportunità di questa grande azienda come mai prima d’ora. I nostri giorni migliori sono davanti a noi.
Intel al momento vive una drammatica situazione, non solo per i numeri finanziari che attestano la salute dell’azienda, ma soprattutto per la forte competizione che i suoi competitor attuano costantemente. Diversi i fenomeni che hanno portato Intel a rallentare la propria crescita, primo fra tutti il forte ritardo che la stessa ha avuto con la migrazione del passaggio produttivo dai 14 ai 10 nanometri.
Ritardi che hanno portato i concorrenti, prima fra tutti AMD, a assumere un ruolo strategico nel mercato, conquistando sempre più le vette del mercato, e quindi dei consumatori stessi. Parlando di numeri, AMD ha strappato una quota di mercato non indifferente, circa il 45% di fatturato su più settori, compresi mobile e server, ma soprattutto desktop. E sempre più sono le grandi realità e piccole medie aziende che si affidano ad AMD per i propri sistemi, spaziando dall’offerta notebook sino ai processori server, le CPU EPYC.
Ma la preoccupazione non è data solo ed esclusivamente da AMD, esiste anche un produttore con sede a Santa Clara di nome Nvidia a destare preoccupazioni. Il team verde è sempre più dominante nel settore dell’intelligenza artificiale, e sempre più vengono scelti i propri prodotti per alimentare grandi datacenter. Dove nelle operazioni di deep e machine learning detengono il primato. Ma l’aspetto Nvidia e AMD desta preoccupazione non soltanto per le singole capacità in termini di mercato, ma soprattutto per la “lotta” alle architetture su base ARM. Molti più produttori si affideranno a soluzioni “fatte in casa”, e con i colossi come Google, Amazon e Microsoft che sempre più si affidano ad AMD, Intel perde sempre più fette di mercato.
Per recuperare fette di mercato Intel dovrà impegnarsi nel creare architetture sempre più efficienti, in un settore dove TSMC e Samsung sono super agguerrite.
CPU Intel 80486
Pat Gelsinger ha un passato di 30 anni all’interno di Intel, precisamente dal 1979 al 2009. Partendo dal ruolo di tecnico del controllo qualità, passando poi al primo team di sviluppo per la serie dei processori 80486. Sotto le sue mani, sono passati anche i processori Xeon e Itanium, giocando un importante ruolo delle tecnologie come; 64 Bit e architetture multi-core. I motivi della rottura con Intel, che lasciò improvvisamente, portarono poi l’attuale CEO a diventare presidente e direttore operativo di EMC, l’azienda che conosciamo per i sistemi di virtualizzazione, poi con VMware.
Secondo Nathan Brookwood, analista di Insight64, il ritorno di Gelsinger ad Intel è un po’ come il ritorno che fece Steve Jobs ai suoi tempi. Sarà così? Solo il tempo saprà dirlo. La fiducia verso il nuovo CEO da parte di Intel è molta. Ma la missione che spetta ora a Gelsinger non è certamente facile al vertice di Intel.
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