Purtroppo sono arrivate le conferme ai prcedenti rumor sulla violazione del blocco mining che NVIDIA aveva introdotto nella RTX 3060 e destinato a proteggere anche le GPU di nuova generazione dalle razzie dei minatori di criptovalute
Qualche tempo fa si era parlato di una possibile violazione del blocco mining voluto da NVIDIA ed introdotto nella RTX 3060 per evitare che diventasse appetibile per i miner, dando un po’ di ossigeno ai giocatori e non. Tuttavia erano voci che non avevano ancora ricevuto delle conferme autorevoli, tanto che si era ipotizzato si trattasse di una specchietto per le allodole. In realtà recentemente sono trapelata diverse conferma alla amara verità: il blocco mining di NVIDIA RTX 3060 è stato davvero violato.
Blocco mining NVIDIA: la RTX 3060 sbloccata dai miner
Tutta era partito da un semplice post su Twitter con un screenshot che mostrava l’hash rate di una RTX 3060 a valori di circa 40-45 MH/s, circa il doppio di quanto dovrebbe essere permesso in condizioni normali con il blocco mining di NVIDIA attivo. Grazie ad alcuni esperti cinesi sembrava di fosse riusciti quindi a rimuovere la protezione, facendo cadere nel panico molti videogiocatori. Oggi arriva anche la conferma della testata PC Watch che conferma come sia possibile bypassare il blocco mining di NVIDIA. Secondo quanto riportato, non sono necessarie modifiche al driver o al BIOS per aggirare il limite all’hash rate e il processo sarebbe in realtà molto semplice. Nono stati divulgati i dettagli, probabilmente per evitare di diffondere informazioni che potessero ulteriormente danneggiare una situazione già compromessa come quella del mercato al dettagli delle GPU. Ma in ogni caso non passerà molto tempo prima che l’intera procedura venga pubblicata su vari forum e blog che trattano di mining e criptovalute nei prossimi giorni.
NVIDIAはGeForce RTX 3060に対しマイニング時の性能制限を課しているのだが、すでに一部のマイナーのあいだでこの制限を回避する方法を見つけられたことが、<中略>
ドライバやBIOSの改造が不要であり、誰でもひと手間かければ簡単に行なえるものである。https://t.co/kC5yG4tmI6
— 自作とゲームと趣味の日々 (@jisakuhibi) March 15, 2021
Come confera è stata pubblicata anche un’immagine di una NVIDIA GeForce RTX 3060 che mina la criptovaluta Etherum utilizzando l’algoritmo di Daggerhashimoto (T-REX) arrivando ad offrire fino a 50 MH / s. È stata utilizzata una singola GPU che aveva un consumo energetico medio di 110 W con ventole impostate al 70% e temperature in media intorno ai 33 °C. L’algoritmo è stato lasciato in esecuzione per circa 8 minuti al contrario di altre prove che si erano fermate a 5 minuti, un tempo sufficiente per confermare che il blocco mining di NVIDIA non si è attivato. Anche altri utenti però hanno cominciato a pubblicare i risultati ottenuti minando Etherum con una NVIDIA GeForce RTX 3060, mandando in esecuzione per ore l’algoritmo. Il sito wccftech ad esempio riporta in intervento nel forum di Guru3D:
RTX 3060 non ha nessun limitatore dell’hash rate su ETHASH con il driver per sviluppatori 470.05.
[…]
Nel mio rig in questo momento la versione del driver 470.05 funziona molto bene in un “gioco” chiamato T-REX (Crypto coin mining client) aggirando il blocco su RTX 3060 e raggiungendo 46 MH / s su ETHASH.
Controllerò per vedere per verificare si mantiene costante…
AGGIORNAMENTO: Ancora a 46 MH / s dopo 6 ore.
AGGIORNAMENTO: Screenshot aggiunto di seguito. Posso regolare la scheda per ottenere circa 50 MH / s. (Potenza 127 W, Core +50, Memoria +1500)
Insomma dopo queste ulteriori conferma non sembrano esserci più dubbi: il blocco mining di NVIDIA è di fatto inutile e facilmente aggirabile. Come reagirà NVIDIA adesso? E soprattutto, se è stato così semplice aggirarlo, ci chiediamo se realmente l’azienda avesse lavorato per realizzare un sistema robusto o se fosse solamente un modo per “spaventare” i minatori di criptovalute meno esperti e ridurre l’impatto del mining sul mercato delle GPU. E soprattutto riusciremo mai liberarci di questa piaga che, oltre ad essere fastidiosa per noi appassionati di hardware, comincia ad avere un’impronta ambientale non indifferente? Fin tanto che il valore di alcune criptomonete come Bitcoin o Ehterum continueranno a salire per via della speculazione, probabilmente no.
3060 crack eth drivers up to 45M pic.twitter.com/l5cMSCn8a8
— Linmb (@Linmb0) March 11, 2021
Ma conviene davvero a NVIDIA?
Proviamo a rispondere in maniera oggettiva, anche se è difficile. Certamente a NVIDIA piacerebbe vendere i suoi chip specificatamente pensati per il mining al posto delle GPU. Perché? Semplicemente perché può venderli con un margine molto più elevato. Mi spiego meglio: le GPU destinate alla vendita al dettaglio hanno dei prezzi più bassi, pur avendo caratteristiche simile a quelle che vengono utilizzate nei server o nelle workstation. Questo perché il videogiocatore non guadagna nulla e utilizza la GPU per svago, mentre server e workstation creano ricchezza per chi le utilizza e quindi NVIDIA può chiedere di più. Lo stesso vale per il mining: NVIDIA potrebbe (e vorrebbe probabilmente) chiedere di pagare di più i prodotto dedicati al mining perché sa che comunque i minatori sarebbero interessati ad acquistarli, cosa non possibile con le GPU da gaming. Quindi perché è stato aggirato così facilmente il blocco mining di NVIDIA su RTX 3060? Perché la tecnologia non era ancora abbastanza matura? Perché i miner sono più furbi di quanto la casa di Santa Clara potesse immaginare? Perchè i chip per il mining non sono ancora del tutto pronti? Forse in futuro lo scopriremo. Dalla sezione hardware è tutto, continuate a seguirci!
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