Secondo quanto riporta Bloomberg, Microsoft sta lavorando a dei processori proprietari ARM, per migliorare l’efficienza dei suoi server Azure
Come riporta la testata Bloomberg, Microsoft starebbe lavorando ad un processore proprietario con architettura ARM per i suoi server Azure, come già fatto da Amazon per i suoi data center. L’obiettivo è migliorare innanzitutto l’efficienza, per ridurre i consumi energetici e l’impatto sull’ambiente. Non è da escludere però anche un miglioramento nelle prestazioni, e dei processori proprietari potrebbero arrivare anche sulla gamma Surface.
Microsoft: processori ARM per ridurre enormemente i consumi dei server Azure
Microsoft starebbe lavorando con ARM per produrre un processore da usare nei suoi data center, in modo da non doversi appoggiare più ad Intel. La rivale Amazon sta già utilizzando i processori ARM Graviton 2, da 64 core e con consumi decisamente ridotti rispetto alle controparti Xeon.
I processori Xeon rappresentano ancora la fonte di profitto principale di Intel, ma purtroppo, come Microsoft molte aziende stanno passando a soluzioni alternative. Il problema principale dei proprietari di enormi data center è diventato infatti il loro costo energetico, che l’efficienza dei processori ARM può ridurre enormemente.
Dopo Azure Microsoft potrebbe passare a processori proprietari anche per i suoi Surface, seguendo la mossa di Apple degli ultimi mesi. Come dimostrato dall’azienda di Cupertino, se sfruttati bene e con l’ottimizzazione dei software i processori ARM possono non solo diminuire enormemente i consumi, ma anche migliorare le prestazioni.
Qualche giorno fa vi abbiamo inoltre riportato dell’arrivo dell’emulazione x64 su Windows 10 ARM, che rappresenta un altro passo verso l’abbandono di Intel, quantomeno per i portatili. L’azienda ha già prodotto un 2-in-1 con ARM, il Surface Pro X, che però oltre ad avere prestazioni abbastanza deludenti, soffriva soprattutto per la mancanza di programmi.
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