Sono trapelate le prime indiscrezioni sulla serie di CPU Intel Alder Lake-P, la dodicesima generazione di CPU Intel che andranno a muovere i notebook nel corsi dei prossimi mesi. Si parla di CPU fino a 14 core fisice e fino a 20 thread, che sarebbe un bel passo avanti rispetto agli standard attuali!
Da molto tempo di si sente parlare della dodicesima generazione di CPU Intel, ma per la maggior parte dei casi parliamo di prodotti dedicati la mondo desktop. Nelle ultime ore invece sono trapelate alcune interessanti informazioni sui processori Intel Alder Lake-P ovvero quelli che saranno dedicati ai notebook di nuova generazione. Con l’arrivo dei processori Tiger Lake realizzati a 10 nm e con grafica integrata Intel Xe, il mondo dei notebook ha vissuto un momento di splendore. Infatti le nuove CPU si sono dimostrate davvero prestanti, soprattutto per la parte di grafica integrata anche se ancora mancano dei prodotti dedicati alla fascia high end del mercato, la famosa serie Tiger Lake-H. Ma Intel Alder Lake-P potrebbe spingersi bel oltre, portando una gran bella innovazione anche lato CPU.
Intel Alder Lake-P: fino a 14 core e 20 thread grazie a big.LITTLE?
Stando ai rumor diffusi da wccftech, sembra che le CPU Intel Alder Lake-P porteranno grosse novità. La CPU Intel Alder Lake-P individuata nel database di benchmark di Geekbench parte della linea per laptop. La famiglia di 12a generazione sarà suddivisa tra i prodotti per notebook della serie Alder Lake-P e per il desktop, le lineup Alder Lake-S, entrambi dotati di un’architettura core ibrida simile al big.LITTLE di ARM. Le CPU presenteranno core x86 “Cove”, quelli più prestanti e con SMT (Simultaneous multithreading) attivo, e core “Atom”, meno prestanti e votati al risparmio energetico.
Il sample preso in esame include 14 core e 20 thread. Questa configurazione è possibile solo con un design 6 + 8 (Cove + Atom). Poiché solo i core Golden Cove più grandi sono dotati di SMT, arriviamo a 6 core e 12 thread mentre il rimanente dovrebbe essere coperto 8 core Atom senza il SMT. Questa appare l’unica soluzione logicamente possibile perché passando ad una scelta 8+6, finiremmo per avere 22 thread. Altre specifiche includono 24 MB di cache L3 e 4 MB di cache L2. La CPU potrà funzionare funzionare ad una velocità fino a 4,70 GHz, ma è bene ricordare che si tratta di engineering sample e quindi non di un prodotto completamente sviluppato, con un clock di base di soli 800 MHz e clock medi di circa 4,1-4,2 GHz. Per la parte grafica troviamo una iGPU GT1 che utilizza 96 EU, corrispondenti a 768 core con clock a 1150 MHz. Il punteggio OpenCL per questa CPU Intel Alder Lake-P arriva a circa 13.440 punti, c’è quindi ampio margine di miglioramento in questo senso.
Una buona notizia?
Alder Lake sarà caratterizzata da una architettura ibirida che mescolerà per la prima volta due architetture diverse in ambito x86: una ad elevate prestazioni ed una a basse prestazioni. Di solito questa strategia viene adottata per le CPU che vengono utilizzare nei dispositivi mobili in modo da poter risparmiare energia quando non è necessaria una elevata potenza di calcolo. Ecco perché Intel Alder Lake-P potrebbe effettivamente essere un’idea vincente in ambito notebook: unendo l’efficienza dei core Atom alla potenza dei core Golden Cove si potrà ottenere una lunga durata della batteria per attività ordinaria (navigazione web, streaming, suite office) e tirare fuori i muscoli solo quando richiesto (montaggio video, progettazione 3D, videogame), dando una grande flessibilità ai laptop basati su Intel Alder Lake-P.
La cosa che tutti si chiedono è perché le adottare una architettura ibrida anche in ambito desktop, dove non ci sono problemi di batteria. Sarà una becera scelta di marketing per attirare l’attenzione di chi bada solamente al numero di core oppure ci saranno dei vantaggi effettivi? Una ipotesi potrebbe essere quella dell’implementazione di un SMT avanzato. Attualmente l’SMT funziona perché alcuni micro-componenti all’interno di un core vengono duplicati, consentendo l’esecuzione di più thread in parallelo, anzi sarebbe più corretto dire in concorrenza. Si tratta di una via di mezzo dato che i thread condividono gran parte dell’hardware e non possono avanzare esattamente in parallelo, tuttavia si tenta di non aver mai tempi morti. Avendo a disposizione dei core standalone, seppur a basse prestazioni, potrebbe permettere di ampliare ulteriormente il paradigma del SMT, andando a realizzare un vero e proprio parallelismo, con più thread che avanzando in parallelo. Ovviamente si tratta di speculazioni di una fantasioso appassionati di hardware, tuttavia mai dire mai. Sicuramente nei prossimi mesi ne sapremo di più! Dalla sezione hardware è tutto, continuate a seguirci!
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