Come scegliere un mouse da gaming? Guida a tutte le caratteristiche da considerare prima di acquistare il mouse da gaming perfetto per le proprie esigenze
Quando si acquista una console, viene fornito con il controller perfetto per giocare, praticamente, a qualsiasi gioco. Quando si acquista o si costruisce un PC di gioco, potremmo non essere così fortunati da trovare il mouse giusto. Infatti, generalmente i mouse per ufficio a basso costo non ti offriranno prestazioni di punta, e nemmeno un mouse da gaming potrebbe essere lo strumento giusto per lavorare.
Tuttavia se il tuo obiettivo è giocare, allora vale la pena investire qualche euro su un buon mouse da gaming, che tu sia un casual o un hard gamer. Per scegliere il mouse più adatto a te, devi pensare alle tue preferenze, al tuo budget, al tuo tipo di presa e a tutte le funzioni extra che desideri.
L’obiettivo di questo articolo è quello di fornirti le indicazioni principali per riuscire ad individuare la periferica più adatta a te. Dopo aver chiarito le idee, puoi consultare una lista, organizzata e varia, dei migliori mouse gaming scelti per te, tra quelli più diffusi tra i pro-gamers.
Sensori: principio di funzionamento e differenze – Come scegliere un mouse da gaming?
In genere si distinguono due categorie di mouse da gaming, in base al tipo di sensore che essi montano, a laser o ottico.
La logica del tracciamento è uguale in entrambi i tipi di mouse, ovvero si usa una sorgente di luce, che può essere un diodo LED o un laser, diretta verso la superficie su cui poggia il mouse. Il fascio di luce viene riflessa dal mouse pad e catturata dal sensore che acquisisce la posizione con precisione. Il sensore è quindi colui che traduce il segnale luminoso in informazioni comprensibili dal computer, ovvero i bit.
La differenza sostanziale è una: la superficie ideale su cui far elaborare lo spostamento. Vediamo perché:
- I sensori ottici si adattano praticamente a qualsiasi superficie sia in grado di riflettere il fascio luminoso verso il sensore, sono particolarmente indicati i tappetini in tessuto mentre sconsigliati quelli rigidi. In pratica, la superficie è usata semplicemente per riflettere la luce.
- La luce emessa dai laser è più “concentrata” (il fascio è definito di luce “coerente”) quindi in grado di restituire la posizione con maggiore precisione, e inoltre, permette al sensore di registrare lo spostamento e raccogliere dati sul tipo di superficie. Se la superficie in uso non è perfettamente uniforme, il sensore potrebbe agisce cercando di correggere queste imperfezioni, ma in questo modo potrebbe risultare meno fluido il tracciamento, per questo è meglio usare mouse pad con superficie liscia e rigida.
Da questo deriva che i sensori ottici, basandosi su una tecnologia vecchia ma sempre più perfezionata, sono più affidabili e per questo più diffusi tra i pro-players. Quelli a laser comportano dei malfunzionamenti minimi, che per molti di noi semplici appassionati sono quasi impercettibili, ma che ne ostacolano ancora la diffusione sul mercato.
Tipologia di grip – Come scegliere un mouse da gaming?
Una caratteristica molto importante è l’impugnatura. Le impugnature standard prodotte sono tre, ma è evidente che sia una generalizzazione, poiché ognuno ha una presa che sente comoda e naturale. Il mio consiglio è quello di individuare la presa “standard” che più si avvicina alla nostra e orientarsi tra i mouse che hanno quell’impugnatura. Le impugnature standard sono:
Palm grip
Qui la mano è praticamente tutta sul mouse. Rispetto agli altri tipi di grip, questo risulta un po’ più lento nel clic dei tasti, perché il movimento coinvolge tutto il dito e non solo il polpastrello come negli altri casi. Tuttavia questo grip è il meno stancante perché tutta la mano “riposa” sul mouse. Il controllo del mouse risulta inizialmente un po’ difficile, perché i movimenti coinvolgono l’avambraccio, ma questa caratteristica si può sfruttare per stabilizzare la propria mira.
Claw grip
Come si vede in figura, la caratteristica principale di questa presa è la forma ad artiglio (in inglese “claw” significa artiglio), con la punta delle dita poste sui tasti. L’impugnatura mostra un minor contatto del palmo con il mouse, ed i movimenti sono praticamente controllati in maggior parte dalle dita. Il Claw Grip viene preferito dai giocatori abituati a compiere movimenti rapidi e precisi, in genere ricercano una maggiore rapidità di clic.
Finger-tip grip
Qui sono praticamente solo le dita ad assicurare la presa del mouse, con la contemporanea gestione di movimenti e ovviamente dei clic. Il palmo non tocca per nulla la superficie e, perciò i punti di contatto sono cinque. Con questo grip si ottiene agilità nei movimenti, ma è più stancante rispetto agli altri, perché le dita lavoreranno di più.
DPI e sensibilità – Come scegliere un mouse da gaming?
Per cominciare, chiariamo un attimo la definizione di DPI (Dot per inches = punti per pollice): indica il numero di rilevamenti (“punti”) prelevati dal sensore, in uno spostamento di un pollice. Questi rilevamenti non sono altro che i campioni con cui il sensore comunica la posizione al computer. Molti a questo punto pensano che più punti si prelevano più precisione si avrà, andiamo a capire perché avere DPI elevati NON vuol dire avere una grande precisione.
Il problema è che bisogna rapportare tutto alla sensibilità impostata nel gioco. Quando scegliamo la sensibilità, stiamo comunicando al puntatore un reticolo di riferimento, come quello in figura, da seguire durante il puntamento. Più è alto il valore della sensibilità più le maglie di questo reticolo sono larghe.
Generalmente, tenendo una sensibilità relativamente bassa, questo reticolo di punti sarà abbastanza fitto, e scegliendo un valore DPI adeguato, il puntatore sarà in grado di muoversi entro il reticolo con molta più precisione. La questione è abbastanza dibattuta sul web, c’è chi è arrivato a ricavare formule matematiche per ottenere un valore dei DPI “matematicamente corretto”, a partire da alcuni parametri come la risoluzione, il FOV (Field Of Visione = Campo visivo) e la sensibilità, tuttavia il funzionamento non è garantito da nessuno, nemmeno dai pro-gamer.
Evitando di entrare in questi discorsi, in genere si consiglia di mantenere un valore di DPI inferiore ai 1600 per gli FPS o 2500/3000 per i MOBA e ricavare un valore di sensibilità basso, più adatto al nostro feeling, affinché ci sia un equilibrio tra densità del reticolo e numero di campioni per tracciare lo spostamento.
In quest’ottica, è molto più interessante ricavare il rapporto cm/360, ovvero quanti cm si percorrono per compiere una rotazione di 360°. Tipicamente, sulla base di questo valore, i giocatori si distinguono in due categorie: low senser e high senser.
- I low senser sono quei giocatori che prediligono movimenti ampi durante il puntamento e, di solito, il loro cm/360 si aggira intorno ai 30-35 cm/360.
- Gli high senser invece, usano movimenti rapidi e quindi piccoli spazi, con un massimo di 15 cm/360.
Individuare a quale categoria appartieni può essere utile per settare di conseguenza il valore dei DPI, rapportandolo sempre al genere di gioco cui stai giocando.
Come scegliere un mouse da gaming?
Speriamo che questa guida all’acquisto vi sia stata utile, nel caso condividete questa breve guida con i vostri amici o con coloro che, come voi, vogliono chiarirsi le idee su un questo argomento molto diffuso tra i PC gamer.
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