Amanti di GoT e degli intrighi medievali? The King’s Dilemma è il gioco che fa per voi: le nostre prime impressioni sono a dir poco entusiastiche
Le vacanze di Natale, si sa, sono il momento ideale per provare nuovi giochi; da soli o in gruppo, il numero di giochi da tavolo da fare accanto all’albero è pressoché infinito. In queste settimane di festa, noi abbiamo deciso di tenerci compagnia con The King’s Dilemma, un gioco con elementi legacy che ci ha suscitato delle ottime prime impressioni. D’altronde, le premesse erano a dir poco intriganti; un regno medievale da governare in collaborazione, intrighi e macchinazioni e una storyline lunga e complessa che tiene incollati alla sedia per oltre 15 ore.
Per poter recensire con cura un gioco come questo, che ha dalla sua un così ampio numero d’ore (suddiviso in molteplici partite singole), c’è bisogno di un certo approfondimento. Anche evitando qualunque tipo di spoiler, infatti, non sarebbe possibile parlare del gameplay e della trama senza prima averli assaporati con cura. Ma siccome abbiamo davanti un gioco che, ne siamo certi, potrebbe intrigare parecchi di voi lì fuori, abbiamo deciso di regalarvi un articolo di prime impressioni su The King’s Dilemma. Uno spunto, per stimolare la vostra curiosità in attesa della recensione vera e propria e, perché no, un’occasione per proporvi un possibile compagno di Capodanno.
Pronti a scoprirlo con noi?
Dentro il mondo di gioco
The King’s Dilemma ci porta nel Regno di Ankist, un feudo suddiviso in dodici terre, tra marchesati e ducati. Guidato da un Re e da un Concilio, il Regno di Ankist è una terra prospera ma spesso in guerra con i regni confinanti. A gestire i problemi interni ed esterni che vi si presentano sono proprio il Concilio e le cinque casate che lo compongono. I giocatori interpretano ciascuno una casata e in ogni partita vestono i panni di un membro diverso della famiglia.
Nel corso delle 15 partite (circa) di cui si compone la campagna di gioco, Ankist passa di re in re e di secolo in secolo; ma le cinque casate dominanti restano sempre le medesime, almeno finché non si sceglie di cambiare il party di giocatori. Così, il gioco diventa un’esaltante continuity narrativa, nella quale il fulcro sono le decisioni e le discussioni tra i giocatori durante le sedute del Concilio.
Le sfide sottoposte al Concilio dipendono dalle carte che si estraggono e queste possono cambiare a seconda delle decisioni prese. Come in un libro-game, infatti, ogni scelta dirige la storia verso una direzione, che nel gioco si concretizza con l’apertura di una delle 75 Buste Storia. E per tenere sotto controllo l’andamento del Regno, i giocatori hanno davanti agli occhi un tabellone, nel quale sono riportati i parametri più importanti: Influenza, Ricchezza, Morale, Benessere e Conoscenza.
Le nostre prime partite | Impressioni The King’s Dilemma
Il nostro Concilio di Ankist è composto dai cinque giocatori consigliati. Infatti, anche se The King’s Dilemma può essere giocato a partire da 3 giocatori, le sedute del Concilio diventano di gran lunga più intriganti se giocate in cinque; scelte e discussioni si protraggono più a lungo e il gioco arriva a una complessità narrativa davvero impareggiabile.
Nel nostro caso, a regnare attualmente su Ankist sono:
- Gli Ollmhór – Duchi di Solad
- Gli Asterian – Duchi di Olwyn
- I Tordek – Marchesi di Tork
- I Niuage – Duchi di Blodyn
- I Collorosso – Duchi di Natar
Ciascuna casata è caratterizzata da una personalità generale e da una storia, ma sono i singoli giocatori a dare l’impronta ai propri personaggi. Così, ognuno di noi ha scelto il nome della casata (quello prima del trattino) e, dopo aver preso un Obiettivo Segreto e dunque un carattere del pg, ci siamo lanciati nel vivo del gioco. Non vi sveleremo i dettagli della storia, anche perché non vogliamo rischiare di rovinarvi il gusto del gioco; ma ci teniamo a dire che le prime partite giocate si sono dimostrate a dir poco affascinanti.
L’alchimia al tavolo: il cuore di The King’s Dilemma
Al tavolo si è creato, sin da subito, un ottimo feeling tra i giocatori. Alcuni di noi erano già giocatori di ruolo, altri hanno invece sperimentato quasi per la prima volta l’ebrezza di vestire nuovi panni e di calarsi in una nuova personalità. E la storia è riuscita a coinvolgerci tutti, spronandoci a mettere in gioco non solo la nostra capacità di pianificazione, ma soprattutto la nostra dialettica. The King’s Dilemma si basa infatti sulle scelte e sulle votazioni e il cuore del gioco è proprio il dialogo. Riuscire a convincere gli altri giocatori a votare in una direzione favorevole ai nostri interessi è la chiave per la vittoria, ma nel frattempo si deve imparare anche a bilanciare interesse e benessere del Regno, per evitare che Ankhist soccomba e la partita termini nel nulla.
In pochi turni abbiamo preso dimestichezza con le decisioni, con la compravendita di voti e con le votazioni vere e proprie e ci siamo lasciati guidare dalle Carte Storia in profondità dentro il mondo di Ankhist. Il risultato sono state quasi due ore di ruolo, risate e tattiche, in un mix di sfida e complicità che ha creato una splendida alchimia tra i giocatori. Non vediamo l’ora, quindi, di andare avanti con il gioco, per potervi parlare più nel dettaglio di The King’s Dilemma e della sua intrigante storia. E per raccontarvi cosa ne è stato della nostra Ankhist e chi ha vinto la dura battaglia per il governo del Regno.
Qualche dettaglio aggiuntivo sul gioco
- Tipologia: Narrativo con elementi legacy
- Autori: Lorenzo Silva e Hjalmar Hach.
- Storia: Carlo Burelli
- Illustrazioni: Giorgio Baroni
- Editore: Horrible Games
- Edizione italiana: Ghenos Games
- Durata: 45–60 Min
- Giocatori: da 3 a 5
- Età: 14+
- Prezzo in Italia: 69,95 €
Lascia un commento