Dopo un annuncio che ha conquistato l’interesse di un vastissimo pubblico, Asmodee Italia sta per iniziare la distribuzione di Small World of Warcraft: l’abbiamo provato per voi e vi proponiamo la recensione italiana
Un progetto che ravviva il brand di World of Warcraft, a stretto giro rispetto all’uscita della nuova espansione, Shadowlands; il crossover con Small World regala emozioni genuine ai fan del titolo e la contaminazione riesce talmente bene da far pensare che il gioco nasca tale in origine.
Il funzionamento di Small World | Recensione italiana Small World of Warcraft
Per chi non conoscesse il titolo originale, Small World, cercherò di fornirvi alcuni elementi per capirne il gameplay fondamentale.Â
Ogni giocatore impersona un popolo con una abilità caratterizzante; ad ogni popolo abbineremo, in maniera casuale ad inizio partita, un’ulteriore caratteristica. Possono crearsi abbinamenti più o meno sinergici, ma starà a noi scegliere con oculatezza quello più azzeccato. Dovremo quindi procedere ad occupare più territori possibili con un sistema estremamente lineare, quasi scacchistico, fino a che le nostre riserve di popolazione non siano ridotte all’osso. A quel punto, molto darwinianamente manderemo in declino il popolo attuale e ne sceglieremo uno nuovo con cui proseguire. Occupando territori si fanno punti e a fine partita vince chi ne ha accumulati il maggior numero.Â
Un fotogramma del gioco: i Nani si sono arroccati sulle montagne, i Naga sfruttano la loro abilità esclusiva di occupare le zone d’acqua mentre un’orda di orchi sta iniziando a dilagare nella regione. Gli eterei, un tempo preponderanti, sono ormai in declino.
Euro o American? | Recensione italiana Small World of Warcraft
Questo titolo strizza l’occhio ad entrambi gli stili, confermando la tendenza generale che vede negli ibridi i titoli di maggior successo in generale. Se da un lato abbiamo gli scacchi e la dama e dall’altro Monopoly e Risiko, bisogna riconoscere che negli ultimi anni titoli “puri” non hanno mai davvero fatto grande successo (con alcune notevolissime eccezioni, come Nemesis). Al contrario nella stragrande maggioranza dei casi ci sono sempre elementi di casualità o di controllo che controbilanciano la tendenza generale dei giochi. In Small World of Warcraft lo svolgimento del gioco è prevalentemente Euro, poiché:
- Possiamo scegliere liberamente le nostre mosse senza che gli avversari possano impedirlo
- Possiamo leggere le possibili mosse avversarie senza incognite (carte in mano, eventi, ecc.)
- L’alea nel gameplay è estremamente contenuta (D6 modificato) e, dove presente, è uguale per tutti (scelta carte)
D’altro canto, alcune caratteristiche tipicamente American le troviamo e sono:Â
- Totale casualità nell’estrazione dei popoli giocabili e nell’abbinamento con le relativa abilitÃ
- Possibilità di tentare una singola conquista tirando un dado (per quanto modificato)
Cosa cambia nel nuovo adattamento? | Recensione italiana Small World of Warcraft
Fin qua abbiamo approfondito gli aspetti generali di Small World; tuttavia, vi era stata promessa una recensione italiana di Small World of Warcraft. Cerchiamo quindi di mettere a fuoco i cambiamenti che sono stati operati al gioco.Â
Chi dovesse essere familiare con il mondo di Azeroth sa che le storie si svolgono su grandi continenti insulari, con aggiunte più piccole man mano che le espansioni del gioco richiedono nuove isole da esplorare. Ed ecco quindi una radicale variazione nella mappa, che adesso è composta da isole di diverse dimensioni (due decisamente grandi, due medie e due piccole) tra cui potremo navigare piuttosto liberamente. Alle isole si accede tramite i porti, che sono gli unici punti di ingresso; inoltre, non solo le tessere mappa sono molto numerose, ma perfino double-face, e ciò apre ad una rigiocabilità impressionante. Si potrebbe obiettare che in questo modo si tradisce l’idea originale alla base di uno “Small World”; tuttavia, considerando la nuova veste con cui si presenta il gioco, il mondo di Azeroth si fa amare proprio per la sua enormità e questo aspetto viene restituito splendidamente.
Le isole nell’ “oceano”; le icone blu con l’ancora indicano le regioni con i porti dove è possibile sbarcare le truppe
Non solo nuovi territori: Luoghi leggendari e Artefatti potentissimi
Proprio così: da Martelfato a Gelidanima, dal Portale Oscuro ai Campi di Battaglia, in Small World of Warcraft avremo nuovi obiettivi, oltre ai classici territori, da conquistare. Artefatti (mobili) e Luoghi leggendari (fissi) ridefiniranno le nostre priorità di conquista, poiché i loro poteri non possono essere ignorati, proprio come nel grande MMORPG. Alcuni effetti sono impressionanti, come la fenice Al’Ar, che porta in volo le nostre truppe ovunque sulla mappa.Â
Nuove razze, nuove abilità , nuovo gameplay | Recensione italiana Small World of Warcraft
Abbiamo solo grattato la superficie: finalmente la recensione tocca i veri protagonisti di Small World of Warcraft, cioè le razze e, possiamo dire, le classi.
Completamente rivisitate per calzare come un guanto di raso sull’ambientazione, le razze sono quelle che da decenni amiamo e giochiamo in Warcraft; si va dai più classici Umani e Orchi, alle razze di più recente aggiunta come Worgen e Goblin, fino a grandi popoli da sempre neutrali al dualismo Alleanza-Orda, come Eterei e Naga. Non solo, anche le abilità (che possiamo più propriamente definire classi o professioni in questo caso) sono state parzialmente modificate per venire incontro alla nuova identità del gioco; abbiamo Maestri delle Bestie, Maghi del Portale e Archeologi che forniscono nuovi benefici che meglio si adattano alla riedizione del gioco (come punti bonus dal possesso degli Artefatti e fiere al proprio comando).
I Troll Fabbri sono una potenza: conquistano tutti i territori al costo ridotto di 1 (Fabbri) e pagano 1 ulteriore in meno per conquistare territori già occupati (Troll). Gli eterei invece sono in declino.
Una guerra lunga quasi trent’anni
Non poteva naturalmente mancare il fuoco bruciante che divampa nel cuore di ogni fan di Warcraft che si rispetti dal 1992; l’eterno e irrisolvibile conflitto tra Alleanza e Orda ricompare anche in Small World of Warcraft e il come è presto detto.
Ogni razza giocabile appartiene a una delle due fazioni (o è neutrale) e attaccare la fazione opposta fornisce punti vittoria. Alcune razze (orchi) e Luoghi leggendari (Campo di Battaglia) permettono di sviluppare strategie particolarmente punitive nei confronti degli eterni avversari. Normalmente, i punti vittoria conquistati in questo modo sono una quantità modesta; tuttavia adottando la giusta strategia nel giusto momento, si possono fare impressionanti bottini di punti vittoria, a spese degli avversari peraltro.Â
Con questo, ci apprestiamo a concludere la recensione italiana di Small World of Warcraft, ma prima alcune…
Considerazioni conclusive
Il gioco era atteso al varco, soprattutto da chi, come il sottoscritto e non solo, era ben memore delle precedenti incursioni di WoW nel mondo da tavolo; a doppia grandezza, doppia caduta, parafrasando il conte Dooku. E dunque la Blizzard rischiava parecchio in termini di immagine sul suo titolo più redditizio di sempre.
L’esperimento riesce. Non solo, riesce bene: per quanto la premessa fosse di una sfida facile (trattandosi della riedizione di un gioco già ampiamente affermato e amato), è stato fatto il meglio possibile. Ci auguriamo che questa sia l’occasione per la Blizzard e il suo nuovo partner Asmodee di riprendere in mano grandi progetti mancati o di andare comunque in una direzione più ambiziosa.Â
Ora e sempre, per l’Alleanza!Â
Punti a favore
- Ambientazione resa splendidamente
- Novità ben integrate sulla struttura originale
- Gameplay già rodato e di successo
- Materiali e grafica semplici ma molto gradevoli e sgargianti
Punti a sfavore
- Durata leggermente superiore alle attese
- Rischio di kingmaking con specifiche combinazioni razza-abilità -artefatto/luogo
Vitold
5 Settembre 2020 alle 19:58Mi piace molto l’implementazione di questo gioco legato a Raidline