Il vostro gioco da tavolo preferito risulta noioso? Non riuscite a capire cosa non ha funzionato? Vediamo qualche possibile motivazione
Sicuramente molti lettori e molte lettrici del presente sito hanno una passione per i giochi da tavolo e di società. Ma quante volte ci hanno descritto un gioco da tavolo come appassionante, coinvolgente, divertente… E che alla fine ci ha annoiati a morte?
Perché il gioco da tavolo risulta noioso?
- Primo: il gioco da tavolo è seriamente noioso e appassiona solo quell’amico che coinvolge altri malcapitati promettendo loro la svolta appena si innesca una data condizione.
- Secondo: il gioco da tavolo è costruito bene, ma il gruppo o il momento non sono adatti: un gioco di posizionamento potrebbe non risultare attraente in una serata presentata con “Ho fatto la sangria e va assaggiata, chi viene?”.
- Terzo: chi detiene il possesso del gioco da tavolo non sa spiegarne le regole. Pur avendoci giocato molto, si perde nella narrazione, tra cavilli di regoline e regolette che confondono solo gli astanti, i quali, dopo mezz’ora di sermone, vorrebbero traslocare nell’appartamento al piano di sotto, da cui si ergono le risate festanti di chi gioca a Non ho mai bevendo sangria fatta in casa.
Come migliorare la serata gioco da tavolo in otto passi
Una volta assicurati che il gruppo e il momento sono adatti, come proporre il gioco del millennio a dei neofiti?
Passo 0
Leggere le regole prima. Non c’è nulla di più noioso che vedere qualcuno borbottare per dieci minuti con tono monocorde addosso al solito cartellone enorme con tutte le regole in 8 lingue -spiegate male-, interrompendosi per rispiegarle a modo proprio e discutendole con i presenti più attivi.
Passo 1
Chiedere qualche minuto di attenzione. In realtà funziona meglio ottenerla, l’attenzione, ma sottolineare questa necessità può essere un primo passo. – Corollario: in molte compagnie troviamo quella persona che si fa rapire dalle cinquanta sfumature di grigio del dado per poi chiedere dove debba piazzare la pedina: non incazzarsi. In generale, non pretendere un’attenzione costante per più di 5 minuti (anzi, 5 minuti son già tantissimi..).
Passo 2
Coinvolgere i giocatori con frasi ad effetto. Anche solo dire “Ciascuno di noi gestisce un personaggio” distacca dalla realtà del gioco da tavolo. Meglio “Siamo questi personaggi”, iniziando a mostrare i primi componenti del gioco.
Passo 3
Non confondere. Man mano che la spiegazione va avanti, estrarre i vari componenti del gioco da tavolo, carte, dadi, tessere, pedine… Anche perché ci sarà SEMPRE quello o quella che interromperà per chiedere “E questo a che serve?” indicando probabilmente un gettone della lavanderia finito nella scatola per caso e intanto avete perso il filo del discorso. – Corollario: se un componente ha un nome, usare sempre quel nome, possibilmente mostrandolo o indicandolo.
Passo 4
Spiegare subito come si vince, l’obiettivo, per poi partire dalle basi di gioco, la partenza, gli elementi e le loro funzionalità, aiuterà i giocatori a seguire la spiegazione perché capiranno a che diavolo servono tutti quei passaggi.
Passo 5
Fare un paio di turni liberi di esempio. Se il gioco prevede delle situazioni particolari, spiegare cosa succede posizionando i vari componenti, ricreandola anche visivamente. Alcuni giochi da tavolo prevedono il caso particolare nel caso particolare nel caso particolare, ecco: tralasciare quei casi dalla spiegazione, se non sono chiave di una strategia adottabile, riprendendoli poi in sede di gioco.
Passo 6
Prima di iniziare la partita vera e propria, assicurarsi di aver spiegato tutte le regole, perché ci sarà sempre quello che lagnerà il fatto di aver sbagliato strategia per colpa vostra che non avete spiegato quella regola. Se ve la siete dimenticata, pazienza: in questa partita non si usa.
Passo 7
È comunque buona norma rassicurare i giocatori neofiti che non arrivano a un buon risultato che si tratta della prima partita!
E voi? Con che tipi di giocatori da tavolo vi rapportate? Avete pazienza di spiegare le regole o fate fare ad altri?
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