Nella nostra passione, il collezionismo occupa una posizione di primaria importanza; tutti noi abbiamo i nostri altarini, le nostre debolezze, e sono più diffuse di quello che potreste pensare. Vediamo quali sono i 10 tipi principali di collezionista di giochi da tavolo
Una doverosa premessa: come tutte le liste è una generalizzazione e come tutte le generalizzazioni lascia il tempo che trova. Vivetelo come un esercizio di autoironia, anche perché sono convinto che, come il sottoscritto, vi ritroverete in ben più di una categoria: prendiamola con leggerezza e buona lettura.
Collezionista 1 – Lo spendaccione avaro
Avete presente quei giochi epici, mastodontici, carichi di miniature, materiali, composti da tre scatoloni e dal prezzo allucinante? Beh tutti ci abbiamo posato gli occhi almeno una volta, quanta meravigliosa plastica… Ma il problema è proprio il prezzo, che può andare anche ben oltre i 200/300€. Ebbene, curiosamente nel caso di questi acquisti tende a non verificarsi il meccanismo di ridimensionamento della spesa percepita; quando comperiamo qualcosa di costoso, come un mobile o una macchina, tendenzialmente le spese accessorie tendiamo a non notarle, o notarle di meno… Cosa volete che siano quei 50€ in più per il montaggio o quegli 80€ per la lucidatura, se ne spendiamo venti volte tanti?Â
Ebbene, nel caso di questi giochi, sebbene la situazione sia analoga, è garantito che l’acquirente tenterà di proporre le spese di spedizione e/o le tasse a carico del venditore. Come se spendere 300€ andasse bene, ma 310€ fosse inaccettabile… Quanti di noi hanno vissuto contrattazioni sfibranti con questo tipo di collezionista su 10 € quando magari si trattava di spenderne 200 in giochi?
Collezionista 2 – Il consumatore consapevole
E’ un sacrosanto diritto ed anche un dovere informarsi prima di compiere un acquisto, ma tutti conosciamo qualcuno che esagera. Prima di acquistare un gioco, questa persona ha letto guide, guardato recensioni, magari l’ha provato a una fiera, ha aspettato che lo acquistassimo prima noi o ha sfruttato la copia della ludoteca cittadina… E poi, ammesso che non si sia stufato di giocarlo prima, quando finalmente lo acquista e gli arriva, non avrà nemmeno bisogno di sfogliare il regolamento! Forse valeva la pena osare qualche mese prima, no?
Collezionista 3 – L’accumulatore patologico
Di giochi ne ha eccome, alcuni magari neppure ha avuto il tempo di provarli… Eppure non ne venderebbe uno neanche sotto tortura, neppure il più banale fillerino, perché ormai quei giochi sono suoi! Probabilmente non ricorda metà dei titoli che possiede, ma se ritrova un gioco che si era dimenticato di avere, i suoi occhi si illumineranno di rinato amore… Solo per abbandonarlo nuovamente sullo scaffale subito dopo. In casa non ha spazio neppure per uno spillo, ma va bene così: ha speso tutto il denaro in giochi e non potrebbe comunque permettersi altro.
Collezionista 4 – Il completista di giochi compulsivo
Lui/lei lo negherà con decisione, e di solito bisogna ammettere che rimangono incastrati nella negazione, altrimenti ne sarebbero già usciti. Ad ogni modo queste persone non si limitano ad acquistare il gioco base, ma devono mettere le mani su espansioni maggiori, espansioni minori, upgrade packs, promo, contenuti esclusivi di fiere e convention, versioni misprint e perfino sulle mutande che aveva l’ideatore quando ha sviluppato il gioco. Purché naturalmente siano ufficiali e autografate (e speriamo lavate…)
Collezionista 5 – Il commerciante wannabe
Costoro comprano e vendono giochi sui vari gruppi e mercatini a un ritmo impressionante. E’ frequente vedere abbinato ad un loro annuncio una delle formule brevettate:
- Una partita all’attivo
- Ancora da defustellare
- Mai aperto
- Non scambio
E’ anche giusto osservare che spesso queste persone non sono rivenditori di professione, nel qual caso sarebbe perfettamente normale questa bulimia commerciale; tuttavia sorge il dubbio se siano effettivamente giocatori o agenti di commercio in incognito!
Collezionista 6 – Lo speculatore dei giochi su Kickstarter
Di tutti e 10 i tipi di collezionista di giochi, questi sono le figure più controverse. Essi infatti quando finanziano una campagna su Kickstarter acquistano più copie, con l’intento di rivenderle quando poi finalmente arrivano anni dopo. Sul prezzo meglio sorvolare, diciamo solo che potremmo suggerirlo come metodo speculativo al nostro Governo per appianare buona parte del debito pubblico!
C’è chi li ama e chi li odia: chi li ama lo fa perché può grazie a loro ottenere giochi in edizione limitata che si era perso al tempo, chi li odia lo fa perché, beh… Qualcuno sostiene di odiarli per principio, qualcuno per via della cresta che fanno, ma non addentriamoci troppo in questo terreno spinoso. Certo è che questi speculatori metteranno in vendita i giochi quando saranno già disponibili in commercio e devono prepararsi ad essere sommersi da una valanga di messaggi fotocopia “Ciao, separi?” ai quali stoicamente risponderanno sempre di no.
Collezionista 7 – L’acquirente timidino
Quando avete un gioco in vendita e l’acquirente timidino vi contatta, la conversazione si svolge pressapoco come segue:
Acq. “Ciao, prezzo?”
Noi “Ciao, c’è scritto nell’annuncio, comunque X€ spedito. Come pagamento accetto PayPal”
Passano due giorni
A “Ah ok”
N “Ti interessa quindi? Me l’hanno già chiesto in tre, fammi sapere per favore”
Passa un altro giorno
A “Si”  (da notare che nove volte su dieci scrivono “si” e non “sì”, senza accento; usano il riflessivo perché riflettono molto a lungo, si vede)
N “Ok, xxxxx@gmail.com è il mio indirizzo su PayPal. Appena mi arriva il pagamento spedisco. Ciao ciao”
Passano due giorni
A “Scusa non mi interessa”
-Improperi vari-
Una settimana dopo
A “Ciao è ancora disp?”
Applausi. Luci. Sipario.
Collezionista 8 – Il maniaco del shelfie
Un vero maniaco dell’ordine, questo collezionista tipo molto probabilmente ha in atto una crociata per disporre i giochi verticalmente e guai a chi fa diversamente.
Sistemata sull’immancabile libreria Kallax dell’Ikea, la sua maestosa collezione è un piacere per gli occhi: ogni gioco ha un posto suo, rigorosamente non intercambiabile.
Quest’opera d’arte diviene elemento d’arredo e motivo d’orgoglio sia offline con chi visita casa sua, sia online: con tanto di didascalia “Ciao, vi piace la mia collezione?”, il shelfie della sua libreria troneggia sulle nostre home e nei gruppi dedicati.
Collezionista 9 – Il pragmatico
All’opposto del precedente, troviamo il pragmatico (per usare un eufemismo). Sovente ha dadi e componentistica mescolati di gioco in gioco, con le scatole ammassate alla rinfusa e come capita, possibilmente per terra e in pile ad altezza uomo. Il suo motto è “i giochi sono fatti per essere giocati”: è frequente trovare carte non imbustate, inserti per le miniature scomparsi da tempo immemore e sui social pubblica le foto delle fustelle gettate nel caminetto. Dobbiamo sperare che non si incontrino mai il pragmatico e il maniaco del shelfie, altrimenti le conseguenze potrebbero essere più gravi di quelle di uno scontro tra fan di German e di American…
E infine, quello che tutti stavate aspettando… Il nostro collezionista di giochi numero 10 è
Collezionista 10 – Lo shopaholic
Prima acquista, poi pensa. Di base, tutto si riconduce a questa malaugurata sequenza. E’ l’opposto del consumatore consapevole, ma fa molti più danni. Sono celebri ormai i post sui social degli shopaholic che recitano “Ho comprato questo gioco: com’è?”
Ebbene, spezziamo una lancia quantomeno in loro favore. Come abbiamo già accennato, è probabile che tutti in qualche momento ci siamo riconosciuti in ognuna di questa categorie, perfino in quest’ultima. Provate a pensare se vi avessero magari regalato un buono e voi non desideraste alcun gioco in particolare, allora forse sareste più propensi a spenderlo a sentimento. Oppure se qualcuno si è appena affacciato al mondo dei giochi da tavolo è facile che incorra in questo comportamento.
Ad ogni modo, per quanto sia effettivamente fastidioso assistere a queste manifestazioni di superficialità ludica, dovremmo sempre cercare di essere gentili e capire che rischiamo soltanto di far restare male qualcuno dando risposte taglienti.
In fondo, tutti commettiamo errori!
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