Oggi ci chiediamo quali siano i giochi da tavolo brutti e inutili, da NON regalare. Ecco dunque 10 caratteristiche dei giochi da NON acquistare
Natale si avvicina e sicuramente avete figli, figlie, fratellini, sorelline, cuginette, cuginetti, nipotine o nipotini a cui non sapete cosa regalare. Vi recate al supermercato di zona e spulciate nel reparto giochi, dove trovate i classici Cluedo, Memory, Monopoli -originale o tematici-, che però trovate banali. Spostate dunque lo sguardo verso ALTRI giochi da tavolo o di società che, a una veloce lettura della confezione, vi suggeriscono età tipo 3+, 5+ o 7+: pensate che quindi possano essere adatti per il piccolo parente. La scatola è colorata, il gioco sembra divertente… Ma soffermiamoci su alcuni aspetti che ci spingeranno ad aprire il portafogli per l’acquisto di ALTRI giochi o giocattoli. Perché non basta controllare l’età per ritenere l’acquisto adatto. I giochi da non acquistare sono sempre dietro l’angolo.
Una nota sull’età consigliata – Giochi da non acquistare come regali di Natale (o altre feste)
L’età consigliata indica se il gioco è comprensibile alla persona: non se sia adatto. Ci sono molti altri aspetti che dovremmo considerare. Per i videogiochi, ad esempio, è stato inventato il sistema PEGI (Pan European Game Information) che indica la presenza di violenza, riferimenti sessuali, droga… Insomma, GTA V è comprensibilissimo a un bambino di 8 anni, ma certo non è adatto.
Per quanto riguarda i giochi da tavolo, non si applica il PEGI: esiste solo un avviso di presenza di piccole parti e un’indicazione sull’età consigliata, oltre al numero di giocatori. Ma naturalmente ci sono tante altre variabili, che vedremo nel prossimo paragrafo.
Dieci caratteristiche dei giochi da non acquistare
1. È diseducativo
Non che tutti i giochi debbano per forza sempre educare, ma… invece perché no? Si può educare tramite il gioco anche insegnando a rispettare dei turni, a non barare, all’uso del linguaggio, al mantenere l’attenzione: attraverso il gioco si può educare divertendo!
2. È vuoto di contenuti
La crescita passa anche attraverso il gioco: il colpo d’occhio, la matematica, la logica, la strategia possono essere applicati in situazioni ludiche. Alcuni dei prodotti proposti non allenano assolutamente nulla: questi sono indubbiamente giochi da NON acquistare.
3. Il tempo di gioco
Anche noi siam stati bambini o bambine, e anche noi abbiamo avuto quel gioco bellissimo, coloratissimo e che abbiamo smesso di usare dopo due settimane. Come mai? Beh, alcuni di essi sono, alla fin fine, noiosi e ripetitivi, per nulla stimolanti. E quindi abbandonati, accantonati, a prender polvere, insomma: soldi buttati. Perché invece non regalare qualcosa che verrà utilizzato tantissimo?
4. È di cattivo gusto

Ha davvero senso acquistare per i bambini e le bambine giochi che hanno come tematica la cacca (vedi immagine in cima) o con riferimenti sessuali impliciti? Cioè, ragazzi, seriamente?
5. Spinge all’adultizzazione

Alcuni giochi fanno skippare la fase infantile perché invitano al comportarsi da adulti. Un po’ lo fa la Barbie, che però negli ultimi anni ha proposto modelli più variegati rispetto all’origine, anche legati a professioni “da maschio”… Ma peggio mi sento se ripenso al boom delle Bratz: se perlomeno la Barbie ha una bellezza semplice, naturale, le Bratz invitano al truccarsi, allo shopping, all’essere eccessivamente formose: è chiaro che le Bratz rappresenta(va)no un modello di bellezza a cui pochi genitori aspirano per le proprie figlie. Per fortuna non hanno avuto così tanto successo.
6. Mancanza di rispetto
A proposito di adulti, che tipo di persone vogliamo crescere? È il caso de La macchina delle bugie, che sin dalla scatola mostra un cliché umoristico anni ’80: il papà che non ricorda il compleanno della mamma (chissà le altre domande). Questo gioco potrebbe essere adatto per persone adulte che vogliono prendersi in giro, ma un bambino o una bambina assorbirà automaticamente che è divertente che un adulto non ricordi aspetti importanti della vita del coniuge.
7. Sessismo e ruolo di genere
È il caso di giocattoli che invitano bambini e bambine a determinati ruoli di genere, che sono chiaramente giochi da non acquistare. Il maschio deve allenarsi a riparare automobili, la femmina a pulire e accudire i figli, “proprio come la mamma”. Come se i maschi fossero fisicamente impossibilitati a stirare e le femmine a martellare. È noto il caso della Toys R Us, che nel catalogo svedese ha inserito parimenti bambini e bambine che sparano con pistole giocattolo, stirano, lavano, costruiscono o usano macchinine. Le medesime immagini nel catalogo italiano vedono ritagliati i bambini dalle immagini con i giocattoli casalinghi e le bambine tagliate dalle foto con giocattoli di costruzione o di lotta.
8. Insensatezza
Cosa contiene la scatola? Bottle Challenge contiene… Una bottiglia e altri ammennicoli, che fanno riferimento a un gioco spontaneo in voga ultimamente tra i ragazzini… Che si può quindi replicare gratuitamente. Pollomimando contiene… Un pollo di gomma, e serve per il gioco dei mimi. Mah. Entrambi di produzione Grandi Giochi.
9. Dipendenza economica
Alcuni giochi sono utilizzabili a sé stanti e all’infinito; altri, per rinnovare il tipo di partite, necessitano il costante acquisto di carte o altri elementi. Siamo sicuri di voler costringere i genitori di chi riceve il regalo a dover spendere altri soldi? Questa dipendenza è uno dei motivi per cui Magic The Gathering è consigliato per 13+ anni: prima un bambino o una bambina ha poca concezione del valore del denaro.
10. Costi – Ultimo parametro (ma non per importanza) dei giochi da non acquistare
Dalle immagini, avete visto i costi dei giochi mostrati? In relazione ai punti precedenti, vale davvero la pena spendere così tanti soldi per giochi diseducativi, sessisti, che verranno utilizzati poco? Il denaro richiesto in relazione al contenuto fisico ed educativo è accettabile? O forse dovremmo puntare verso altro?
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