Classificare i giochi da tavolo: la nostra guida

Abbiamo davanti al naso un gioco e ci chiediamo se saprà soddisfare le nostre serate di divertimento. Pensiamo: ci piace avere il pieno controllo della situazione o lasciare fare al caso? Vogliamo giocare in solitudine o il collaborazione con gli altri? Quanto ci interessa che il gioco simuli la realtà? Esistono ceppi di giochi? Proseguite nella lettura per scoprirlo.

Categoria 1: Aleatorietà

Basilarmente, si può classificare un gioco in base all’aleatorietà, ossia il caso, la fortuna: ci piace che la partita sia decisa dal caso? O preferiamo controllare il più possibile la partita?

L’aleatorietà non è obbligatoriamente correlata al tiro di un dado o al pescaggio di una carta: può anche essere l’andare a tentoni perché non si conoscono gli elementi in possesso degli avversari (carte, bonus…).

Il Gioco dell’oca ha un’altissima aleatorietà, non si determina alcuna strategia e l’unico elemento in proprio possesso è il valore del dado (che peraltro non è controllabile). Anche i giochi di carte classici sono fortemente aleatori e permettono una bassa strategia (Scala40 e Pinnacola quando ci sono tante carte sul tavolo; Scopa se si tengono a mente le carte uscite…). Il RisiKo! e il Monopoli hanno certamente una componente aleatoria (dadi, carte rinforzo), ma una -buona- partita è basata principalmente sulla strategia, mentre Trivial Pursuit basa la capacità di vittoria sulle proprie conoscenze: certo, è presente il dado, ma in ogni caso si deve rispondere a tutte le domande… Battaglia navale parte come gioco completamente aleatorio per poi offrire ai giocatori maggiori possibilità di strategia. Scacchi, Dama, Go, Filetto… hanno tutti una componente aleatoria nulla, e i giocatori esperti possono arrivare a prevedere le mosse avversarie. 

Categoria 2: Controllo della partita

L’aleatorietà è fortemente connessa con il controllo della partita: più è alta, meno controllo hanno i partecipanti, meno strategia si può intavolare. In particolare la componente aleatoria può dipendere anche dalla quantità di informazioni in possesso del giocatore sulla partita. Ecco che, con termini più matematici, si può classificare un gioco in base alle informazioni a disposizione: è chiamato a informazione incompleta se ciascun partecipante ha informazioni parziali sullo stato della partita. Nella Scopa se ne ha un alto controllo se si tengono a mente le carte uscite, ma permane l’aleatorietà (pescaggio), mentre  in Pinnacola o Scala40 le informazioni in possesso dei giocatori aumentano col progredire della partita. RisiKo! è a informazione incompleta perché sono sconosciuti gli obiettivi degli avversari.

Quando si ha la piena conoscenza del contesto della partita e sulle possibili strategie avversarie, si parla di gioco a informazione completa: la Morra cinese (carta-forbice-sasso) appartiene a questa categoria poiché ciascuno sfidante conosce il contesto della partita (ossia la conseguenza di una propria giocata) e le possibili strategie avversarie (giocare sasso, o carta, o forbice). Ma la strategia adottabile dall’avversario non è prevedibile! Ecco perché esiste la categoria del giochi a informazione perfetta, ossia completi, con in più la conoscenza di tutte le mosse svolte fino a quel punto dagli avversari (e su cui poter basare una strategia): Scacchi, Dama,  Go, Filetto… appartengono a questa categoria.

Diplomazia

Nulla da dire, alcuni giochi permettono la diplomazia, ossia il dover interagire per trovare un obiettivo comune, e come tali li si può classificare: inaspettatamente Monopoli ha degli aspetti diplomatici quando due giocatori si scambiano dei terreni, in modo da raggiungere -ad esempio- entrambi ad un terno di terreni e poter costruire. Alcune fasi di Munchkin prevedono l’uso della diplomazia.

La diplomazia è un fattore esterno alle regole, che dipende dal carisma e dalla capacità di persuasione: in senso lato nel Poker compare la diplomazia nel saper raggirare o bluffare gli avversari.

Categoria 3: German vs American

Eccoci ora a dover classificare secondo le due grandi famiglie di giochi: german e american.

I German game sono una famiglia di giochi di carte o da tavola con caratteristiche ben specifiche, nati dagli anni ’80. Lo stile German si è diffuso presso i produttori di tutta Europa, quindi si può parlare anche di eurogame, o eurogiochi. In ogni caso la Germania la fa da padrone, e il premio per il miglior gioco da tavolo è infatti tedesco: lo Spiel des Jahres.

I giochi tedeschi sono pensati per famiglie: hanno componentistica in legno, tabelloni robusti, durata breve (30-60 minuti): sono pensati per le serate in casa con bambini e bambine. La componente aleatoria è basata più sul pescaggio di carte piuttosto che sul tiro di dado; l’obiettivo di un tipico eurogame è il piazzamento di tessere, pedine o altro sul tabellone, l’ambientazione è strutturata sulle meccaniche di gioco, semplici e chiare, l’interazione tra giocatori è minima o indiretta. Tre esempi sono I coloni di Catan, Puerto Rico e Carcassonne (tutti della Giochi Uniti).

All’opposto, ecco gli American game: basati su situazioni storiche reali, ambientazioni emozionanti e drammatiche, magari battagliere, gli American hanno l’aleatorietà molto alta (uno o più dadi sono onnipresenti) e l’obiettivo è sconfiggere gli avversari: l’interazione è massima e diretta, una propria mossa può far perdere punti agli avversari. Sono pensati per gruppi di amici che possono interpretare le regole, e una partita può durare anche più di due ore. Le case della follia e Zombicide sono ottimi esempi di american game.

Naturalmente possono esserci giochi che posseggono elementi dell’una o dell’altra famiglia…

Astrazione

Se vogliamo classificare secondo l’ambientazione, i giochi astratti non ne prevedono una. Punto. Le meccaniche di gioco sono a sé stanti, le pedine sono pedine e non simulano nulla. All’opposto, i giochi di simulazione si basano su un’ambientazione (raccogliere risorse, guerra…) che è simulata dal gioco. All’estremo, ancora, abbiamo i giochi di ruolo in cui i giocatori interpretano qualcuno, in un’ambientazione di fantasia: il più famoso è Dungeons ad Dragons. In genere i German game sono più astratti, mentre gli American sono più ambientali.

Altre, varie ed eventuali…

Possiamo infine classificare i giochi come:

• party game – pensati per serate tra amici, con regole semplici, strategia quasi assente, adatte per non ragionare troppo; 
• giochi di percorso – l’obiettivo è portare la propria pedina da una casella di partenza a una di arrivo, in qualche maniera;
• wargame – simulano situazioni di guerra;
• di carte – la componente delle carte è predominante o totale;
• con miniature – il gioco necessita della presenza di miniature;
• cooperativi – il gruppo deve collaborare per raggiungere un obiettivo…

Potremmo andare avanti all’infinito nella classificazione dei giochi da tavolo, come migliaia e migliaia sono loro stessi. Ma voi, a quale categoria appartenete?