L’acqua (H2O) è l’elemento essenziale per la vita di tutti gli esseri viventi, tanto che l’UNESCO le dedica una Giornata Internazionale, il 22 marzo 2019, per sensibilizzare tutti alla conservazione e all’utilizzo migliore di questo bene prezioso e l’associazione fotografica “Grigio 18%” ha deciso di abbracciare queste importanti tematiche nella mostra “H2O e attimi di luce”
Il tema dell’acqua ha ispirato i fotografi dell’Associazione “Grigio 18%”, che lo hanno interpretato in modo originale e personale nell’esposizione che sarà visitabile al Museo Civico di Zoologia dal 6 al 31 marzo. La mostra “H2O e attimi…di luce” vuole porre l’accento sull’importanza di questo elemento nel suo significato più attuale e quotidiano, attraverso una trentina di immagini selezionate tra le più interessanti di quelle “catturate” dagli associati. L’interpretazione dell’acqua avverrà, quindi, nelle forme più varie a seconda della personalità del fotografo: dalle cascate ai mari in tempesta, dai tramonti sugli specchi d’acqua ai dettagli di foglie o gocce nel loro contesto naturale, fino all’acqua ghiacciata che si posa in forma nevosa sui monumenti delle nostre città.
“H2O e attimi di luce”: la mostra
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, si inserisce nel MFR19 – Mese della Fotografia di Roma, il grande evento che, per tutto il mese di marzo, animerà l’intero territorio della Capitale con oltre 250 iniziative gratuite tra mostre, talk, seminari, laboratori didattici, workshop e incontri con autori.
Nel corso della mostra al Museo si svolgeranno due incontri fotografici. Il primo, che si terrà in corrispondenza dell’inaugurazione di martedì 5 marzo, avrà come protagonista il fotografo e biologo Francesco Tomasinelli che illustrerà il suo progetto “Una città inattesa – Viaggio fotografico nella biodiversità urbana”. Il secondo incontro si svolgerà martedì 26 marzo con i fotografi Claudio Rossetti e Francesco Ferruzzi (rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione “Grigio 18%”) e avrà come tematica “La composizione in fotografia”. Entrambi gli eventi, che avranno luogo a partire dalle 18.00, saranno gratuiti e aperti a tutti fino a esaurimento posti. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal martedì alla domenica negli orari di apertura al pubblico previo pagamento del biglietto di ingresso di 7 euro per i residenti fuori Roma; 6 euro per i residenti a Roma oppure gratuitamente per possessori della MIC card.
“H2O e attimi di luce”: l’associazione fotografica Grigio 18%
“Grigio 18%” è una associazione culturale no-profit nata a Roma nel 2006 e molto attiva nella diffusione della fotografia attraverso attività, rivolte sia ai soci sia al grande pubblico, quali mostre, aperitivi fotografici, serate tecniche con la presenza di professionisti del settore, workshop e uscite fotografiche.
“H2O e attimi di luce”: una piccola anteprima
Innanzitutto vogliamo fare i complimenti all’associazione fotografica “Grigio 18%” per la promozione di queste interessanti iniziative per la diffusione della cultura fotografica: in un’epoca in cui la fotografia è troppo spesso abusata come mezzo di comunicazione abbiamo bisogno più che mai di persone che ci aiutino a sviluppare un minimo di senso estetico e di ricerca artistica in modo da evitare che la fotografia diventi solo un mediocre modo per mostrare agli altri la nostra vita.
Abbiamo avuto l’occasione di visionare in anteprima gli scatti che saranno esposti alla mostra e ne abbiamo selezionati alcuni per poterli analizzare e, come sempre, provare a trarre qualche ispirazione dal lavoro degli altri fotografi. Perché in fotografia sapere osservare è importante tanto quanto saper impostare la fotocamera.
“Ovattato risveglio” di Frasca Francesca
In questo scatto notiamo subito un uso intelligente degli elementi che il paesaggio offriva per potenziare la composizione. Un buon punto di partenza è sempre la buona vecchia regola dei terzi che Francesca ha saggiamente sfruttato per posizionare le montagne, dando allo scatto una buona stabilità ed equilibrio. Il pontile poi, posizionato in diagonale, guida lo sguardo verso l’imbarcazione e il sole che sorge sul lago, i due soggetti principali dello scatto. È sempre importante dare un senso agli elementi presenti nello scatto: si possono usare come in questo caso per convogliare l’attenzione in un punto preciso oppure per creare una cornice intorno al soggetto; se invece non hanno uno scopo preciso è meglio cercare di eliminarli per non creare confusione.
Peccato un po’ per l’esposizione troppo spostata verso la zona delle ombre, probabilmente se Francesca fosse arrivata mezz’ora prima avrebbe potuto godere di una luce più soffusa perché il sole sarebbe stato un po’ più basso sull’orizzonte. Tuttavia forse non si sarebbe formata quella bella congiunzione compositiva tra pontile, imbarcazione e luce solare. Una soluzione molto interessante che si avrebbe potuto utilizzare è quella delle esposizioni multiple per poter recuperare i dettagli delle ombre e delle alte luci pur avendo una gamma dinamica limitata. Questo avrebbe dato la possibilità di tirare fuori meglio i colori dei riflessi sul lago, i dettagli della flora attorno al lago e dei monti in lontananza, rendendo più interessante tutto lo scatto. Ad esempio le boe e le anatre fanno fatica ad emergere perché leggermente sottoesposte: esse andrebbero a formare una bella linea compositiva che chiuderebbe il “cerchio” riportandoci al pontile e quindi intrappolando lo sguardo all’interno dell’immagine. Purtroppo non sempre si ha il tempo e l’attrezzatura – per fare delle esposizioni multiple decenti si deve avere un treppiede appresso – per rispondere con efficacia alle situazioni specifiche.
Perché questo scatto sottolinea l’importanza dell’acqua? Proviamo ad interpretarlo: da sempre stare distesi in riva ad un lago o ad un fiume è un’esperienza quasi mistica. Il rumore dell’acqua calma che scorre, il profumo che dona al vento carico di umidità, i riflessi dell’ambiente circostante ci rilassano e ci emozionano come un’opera d’arte dandoci una sensazione grande di libertà e tranquillità. Vi immaginate un mondo senza tutto questo? Sarebbe molto triste.
“Acqua dal cielo” di Caporale Luciano
Passiamo al prossimo scatto che ritrae un aereo antincendio Canadair impegnato nelle sue attività di lotta ai roghi nelle aree boschive impervie. L’uso degli aeromobili è di fondamentale per aiutare a contenere gli incendi nelle aree pericolose ed impervie dove nessun altro mezzo può avventurarsi. L’acqua salva la vita a milioni di alberi e migliaia di animali ogni anno ed è fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente. L’acqua dona la vita e la protegge anche.
Questo scatto ci mostra l’importanza di cogliere l’attimo in fotografia: le linee principali della composizione sono quelle formate dalla collina e delle ali dell’aereo e sono perfettamente parallele. L’uso di linee parallele da grande stabilità allo scatto. Molto interessante è anche il getto d’acqua che collega le due diagonali principali con una linea potremo dire “opposta” – quasi perpendicolare – che dona il giusto dinamismo per evitare di ottenere un’immagine troppo piatta. L’uso del colore è molto equilibrato: ci sono solo due toni dominanti, i gialli e i verdi, in diverse gradazioni. Giallo e verde sono tonalità affini – cioè adiacenti nella ruota dei colori – che danno una sensazione di leggerezza, ponderatezza e delicatezza. Usare troppi colori è un rischio perché si crea un forte contrasto e una grande confusione.
“Mercato a Campo de Fiori” di Emanuela D’Aversa
Questo scatto mi ha subito colpito, nonostante qualche difetto di parallasse e profondità di campo, perché questo scatto racconta una storia; la triste storia di una città martoriata dall’acqua e dai rifiuti. Intanto notiamo la composizione molto particolare basate sulla contrapposizione di due cerchi: uno formato dallo specchio d’acqua e l’altro dal cumulo di rifiuti. Come ben sappiamo il problema dell’inquinamento di mari e fiumi a causa dei rifiuti non degradabili è una delle piaghe dei nostri tempi; nelle grandi città questo si tramuta in gravi disagi alla rete fognaria e di scolo, con possibili alluvioni e smottamenti. Se non trattiamo come si deve l’acqua e l’ambiente, rischiamo di ritrovarceli contro.
Non è facile comporre con linee curve e circonferenze: sono più rare e difficili da gestire, anche se possono donare grande dinamismo e allegria alla composizione. In questo caso le due circonferenza si sfiorano in un punto, dando origine ad una forma simile ad un “8” rovesciato che intrappola lo sguardo in un loop. Si è inoltre incuriositi nel cercare qualche dettaglio interessante nel cumulo di rifiuti. Una scelta compositiva davvero interessante ed efficacie. C’è anche da dire che il soggetto principale, il mucchietto di spazzatura, si stacca molto bene dallo sfondo monocromatico e regolare per via dei sanpietrini. Interrompere un pattern cromatico e geometrico con un’irregolarità è un ottimo modo per mettere in risalto un soggetto. La casa riflessa è invece un po’ anonima: forse un cielo terso o un edificio più sfarzoso – come una costruzione storica – avrebbero contribuito a dare uno slancio ancora maggiore all’immagine.
“Dettifoss” di Claudio Rossetti
Questo scatto è quello che ha l’impatto visivo più forte tra tutti quelli che abbiamo selezionato. Si vede la forza dell’acqua nella sua discesa frenetica lungo le rocce impervie e desolate. Un po’ metafora della vita stessa che combatte e si dimena tra mille pericoli e difficoltà che tentano di disperderla e prosciugarla, ma lei riesce sempre a mostrare la sua forza e determinazione.
L’uso di un tempo di esposizione lungo per creare l’effetto “velluto” sui corsi d’acqua in movimento non è più un segreto industriale da molto tempo. Non è comunque facile padroneggiarla perché bisogna cercare il tempo di esposizione giusto per ottenere un effetto “velluto” che non distrugga completamente la forma delle increspature dell’acqua, ma che comunque riesca a trasmettere l’idea di movimento e di impeto. Direi che in questo scatto il fotografo è riuscito perfettamente nello scopo: si vedono le onde, si vede il movimento e si percepisce chiaramente la forza dell’acqua che si frange tra le rapide del fiume.
Non è finita qui. La peculiarità fondamentale di questo scatto è proprio la contrapposizione tra il dinamismo dell’acqua e la staticità delle rocce che compongono il paesaggio. Questo contrasto dona un impatto visivo fortissimo a tutta l’immagine ed è la base della capacità comunicativa dello scatto. L’uso del bianco e nero azzeccatissimo toglie ogni distrazione dovuta al colore, mettendo in risalto le texture e permettendo all’osservatore di concentrarsi solo sul contrasto tra fiume in movimento e paesaggio immobile. Peccato per il cielo nuvoloso che introduce un’ulteriore componente dinamica che appesantisce il tutto, schiacciando la composizione e trasmettendo un senso di claustrofobia. Un cielo terso e limpido avrebbe dato più libertà all’osservatore e concentrato meglio tutta l’attenzione sul soggetto principale che è il fiume.
“Acqua Ghiacciata” di Vito Zito
Abbiamo selezionato quest’ultimo scatto come manifesto della semplicità e sperimentalismo. In questo scatto è ritratta una semplice e banale pozzanghera ghiacciata, tuttavia la prima immagine che mi viene in mente di associare è una di quelle vedute aeree dei grandi bacini idrici come l’Amazzonia, i grandi laghi del Nord America e le paludi asiatiche. Potremmo dire che questo scatto condensa metaforicamente ogni paesaggio naturale di cui l’acqua è madre e protagonista.
Nella composizione non c’è un soggetto principale – come spesso accade nella fotografia di paesaggio perché si vuole che lo sguardo non si posi in un punto specifico, ma che spazi in lungo e in largo, simulando la normale reazione alla vista di un paesaggio reale – e un grande lavoro in questo caso lo fanno i colori. Abbiamo tinte brune e blu, sempre in diverse gradazioni. Marrone e blu creano un certo contrasto perché sono associati ad elementi opposti – la terra e il mare. L’insinuarsi e il mescolarsi delle macchie di colori in contrasto crea un bel dinamismo e rende l’immagine interessante nonostante la mancanza di un soggetto principale. Un modo per provare a generare più interesse sarebbe stato quello di inserire un elemento che induca curiosità e mistero nell’osservatore, ad esempio l’impronta di uno scarpone. In questo modo forse di perderebbe un po’ la metafora con il paesaggio descritta nel paragrafo precedente, ma si caricherebbe di una nuova e diversa spinta narrativa. Questo per dire che uno scatto apparentemente semplice ed efficacie di per sé, può nascondere ancora tante interpretazioni e storie introducendo piccole, ma fondamentali novità.
Mostre fotografiche: per maggiori informazioni
Se ne avete possibilità quindi visitate questa e le altre mostre organizzate in occasione del Mese della Fotografia di Roma. Come già anticipato in apertura è fondamentale per un fotografo imparare ad osservare anche il lavoro altrui, per trarne ispirazione ed insegnamenti e poi rielaborare il tutto con il proprio stile e la propria visione. Per saperne di più su questa dinamica associazione fotografica vi invitiamo a visitare il sito ufficiale, mentre per tutte le iniziative del Mese della Fotografia di Roma potete consultare il calendario ufficiale. Per ora è tutto, non dimenticate di passare dalla nostra sezione fotografia per tante news ed approfondimenti!
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