Dopo essersi fatta attendere a lungo, la seconda stagione di Westworld è finalmente partita con un primo episodio che porta con sè nuove domande e nuovi dubbi
Westworld è stata senza dubbio una delle serie rivelazione della passata stagione televisiva. Nata per riportare sullo schermo le ambientazioni e le tematiche viste nel film “Il Mondo dei Robot”, la serie ha saputo stupire grazie al suo mix di storie dalle tinte western e anima da prodotto di fantascienza pura, che si pone la domanda alla base di innumerevoli prodotti fantascientifici : “I robot possono essere considerati creature viventi?”
Per chi non lo sapesse, Westworld è ambientata in un parco futuristico dove chiunque può vivere la storia che vuole in prima persona, dal rapinare una banca fino al più semplice giro per i saloon, tutto a Westworld è concesso.
In questo ecosistema il ruolo chiave è giocato dalle “attrazioni”, così vengono chiamati i robot che popolano il parco, esseri artificiali praticamente identici agli umani che con le loro routines comportamentali aiuteranno o ostacoleranno le persone che decideranno di avventurarsi all’interno del parco.
La rivolta a Westworld
Una rivolta: fu questo l’apice narrativo toccato dal finale di stagione di Westworld. Una rivolta architettata dal creatore stesso del parco, che dopo un’ intera stagione passata nell’ambiguo ruolo di uomo che tirava i fili di tutte le trame, si è rivelato essere colui che ha dato inizio alla rivolta delle macchine. Liberandole dalle loro “routines”, riesce nell’intento di farle diventare creature pensanti a tutti gli effetti; le macchine dunque troveranno nell‘omicidio del loro stesso creatore il primo atto della loro sanguinolenta rivolta.
Questo primo episodio di seconda stagione partirà proprio dopo la rivolta, utilizzando la tecnica narrativa delle due linee temporali, come già successo nella prima stagione. Stavolta le due linee temporali saranno da subito chiare e le vedremo tramite gli occhi di Bernard (personaggio chiave già dalla prima stagione). Un primo piano temporale sarà ambientato negli istanti seguenti all’inizio della rivolta, mentre un secondo piano temporale sarà collocato in un prossimo futuro dove pare la Delos (azienda che è dietro l’intero Westworld) sia finalmente arrivata nel parco per sedare la rivolta.
Tutta la parte ambientata nei momenti seguenti alla rivolta sarà la predominante nell’episodio e ci mostrerà la reazione di ogni personaggio a essa, sia egli un umano o un robot. Tra chi scapperà per la paura, a chi vedrà nella rivolta ciò di cui Westworld ha sempre avuto bisogno, l’episodio ci accompagnerà per oltre un’ora in quelle che saranno le basi narrative della stagione.
La stagione due del parco
Questo ritorno nel parco, saremo sinceri, non ci ha convinti appieno. Il paragone con quello che fu il pilot di serie è imprescindibile e con nostro dispiacere questo nuovo episodio ne esce sconfitto e il difetto maggiore lo ritroviamo in una esagerata standardizazzione della serie.
Sul piano prettamente narrativo troviamo un episodio che non vuole osare ma ci offre solamente una panoramica di tutti i personaggi e sul loro probabile percorso, con solo i minuti finali capaci di poter leggermente sorprendere.
Nota più dolente invece è la mancanza di quella regia e messa in scena ricercata di cui viveva la prima serie: siamo consapevoli che siamo all’inizio e sono scelte di produzione, ma non riportare un elemento che elevava Westworld come prodotto è una scelta che non ci sentiamo di promuovere.
Con questo non vogliamo dire che l’episodio sia pessimo, anzi l’episodio scorre bene e ha qualche storyline che potrebbe promettere bene per il futuro, ma dalla produzione di Jonathan Nolan e soci era lecito aspettarsi di più.
Per concludere vi diamo due grandi consigli: il primo è quello di vedere questo primo episodio poiché, per quanto non perfetto, ci sentiamo di dare piena fiducia a Westworld che ha tutte le carte in regola per migliorare in futuro; l’altro è quello di rimanere sulle nostre pagine per tutte le news su Westworld e i pareri sui prossimi episodi.
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