Il sesto episodio di Westworld 3 riporta la serie tra la simulazione e la realtà, in un crescendo di tensione che esplode nel finale
Dopo un quinto episodio scoppiettante, denso di momenti chiave ed effetti pirotecnici, eccovi un’analisi del sesto episodio di Westworld 3. Per certi versi, questa volta si torna ad un racconto strutturato in modo simile ai primi episodi, facendo tornare a galla qualche problema ma anche soffermandosi di più sugli intrecci narrativi, cercando di costruire la tensione passo dopo passo per poi farla culminare nel finale. Una nuova prova di forza della serie, o qualcosa poteva essere gestito in modo diverso?
Westworld 3, sesto episodio: una parte del tutto
Decoherence, titolo di questo sesto episodio di Westworld 3, dà qualche indizio sul contenuto e sul tema ricorrente delle vicende alle quali assisterete. Infatti, vengono approfonditi alcuni aspetti dei personaggi senza che questi spesso siano presenti, o vedendo le loro identità scorporate in più parti per dare un approfondimento psicologico. Questo è il caso di William, che vedrà, a causa di una terapia alla quale è sottoposto, le varie versioni di se stesso che si sono susseguite nel corso della sua vita, dal giovane William per arrivare all’uomo in nero del parco, in quello che sarà un confronto tra le sue personalità offrendoci una panoramica della sua identità e dei pensieri dentro la sua testa.
Questo sesto episodio riprende anche il confronto tra Dolores e Serac, con quest’ultimo che cercherà nuovamente di anticipare Dolores, arrivando ad un gesto estremo che conclude l’episodio in modo tragico. Rivediamo anche Maeve, che si troverà a confrontarsi con una delle versioni di Dolores. Un episodio che quindi, ripartendo direttamente dal precedente, torna ad esplorare la mente e gli intrecci dei protagonisti, lasciando l’azione e lo spettacolo legati alla conclusione.
Westworld 3, sesto episodio: alti e bassi
Come detto prima, la serie torna ad una struttura simile a quella dei primi episodi di questa terza stagione, e questo fa riemergere anche problemi simili. Infatti, se alcuni passaggi riguardanti William e una delle Dolores (Charlotte Hale) sono interessanti, ci sono momenti nei quali il ritmo cala eccessivamente, proponendo situazioni quantomeno inutili. Vedere Maeve che si “allena” nella simulazione, ad esempio, è totalmente inutile oltre che poco interessante. Nonostante questo, l’episodio costruisce la tensione gradualmente, portando ad un finale d’impatto, che mette nuovamente in mostra la cura riposta per quanto riguarda fotografia e regia. Purtroppo, considerati i vari problemi a livello di ritmo narrativo, il coinvolgimento emotivo è minimo in diversi frangenti, pur cambiando con gli ultimi quindici minuti.
Westworld 3, sesto episodio: considerazioni finali
Questa terza stagione di Westworld si conferma altalenante, alternando episodi di altissimo livello ad altri meno interessanti. Questo sesto episodio è nel mezzo, offrendo spunti di qualità ma anche momenti morti o poco coinvolgenti. Come sottolineato in precedenza, però, dal punto di vista estetico si conferma un prodotto di primo livello, nel quale anche il cast fa la sua parte, rendendo le interpretazioni adatte ai personaggi. Forse, considerando che mancano due puntate alla fine, questa volta il racconto ha sofferto un po’ il passaggio alla fase finale, pur riscattandosi con una conclusione emozionante. A questo punto non resta che aspettare la conclusione di questa terza stagione per tirare le somme, per un finale che si preannuncia denso di eventi.
Cosa sappiamo del prossimo episodio?
Eccovi il promo del settimo episodio, che sarà intitolato “Passed Pawn”:
Un promo che seppur breve lascia delle indicazioni importanti. Il personaggio sul quale c’è il focus maggiore è Caleb, con l’enigmatica frase finale di Dolores che chiude il video dicendo: “lead”. Che il personaggio di Aaron Paul sia in realtà qualcosa di diverso da quello che pensiamo?
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