Eccovi un commento sul secondo episodio di Westworld 3, che sembra ritornare alla struttura che caratterizzava gli episodi delle prime due stagioni
Dopo essere partita con una narrazione più lineare, Westworld 3 torna con questo secondo episodio, mandato in onda in Italia su Sky Atlantic. Questa volta cambia l’ambientazione e, soprattutto, cambiano i protagonisti. La partenza di questa stagione non è stata delle migliori, soprattutto a causa di un ritmo a tratti troppo blando, anche se è innegabile la cura riposta sul lato tecnico della produzione. Come sarà andata con questo secondo episodio? Continuate a leggere per scoprirlo!
Westworld 3, secondo episodio – La Linea Gustav
Come per la volta scorsa, anche in questo caso il titolo dell’episodio ha un significato preciso per quello che verrà affrontato. Infatti, The Winter Line (la linea invernale, che era la Gustav), ci porta di nuovo all’interno del parco di Westworld, nello specifico ritroviamo Maeve con Hector in un’area del parco che riproduce un piccolo paese italiano alle prese con le truppe naziste a caccia di partigiani. Viene infatti abbandonato il setting futuristico che caratterizzava il primo episodio, tornando a quel parco in parte ancora inesplorato che ci aveva accompagnati. Con il cambio di ambientazione, avviene quindi anche un cambio di prospettiva, portandoci ad abbandonare momentaneamente Dolores per focalizzare l’attenzione su Maeve (Thandie Newton) e Bernard (Jeffrey Wright). The Winter Line, però, potrebbe anche rappresentare la guerra ai nastri di partenza tra umani e robot, con la minaccia di Dolores sullo sfondo. Viene anche introdotto Serac, il personaggio interpretato da Vincent Cassel, che andrà probabilmente a scontrarsi con Dolores.
La scelta di tornare nel parco di Westworld, ha anche riportato a galla la stessa struttura portante delle vecchie stagioni, portandoci dentro una simulazione all’interno di un’altra simulazione nella quale i personaggi stessi capiscono solo col passare del tempo il loro ruolo nella scacchiera. Un cambio di rotta rispetto al primo episodio, nella speranza che la trama non venga caricata di troppe storyline che sarebbe poi complicato portare avanti.
Vi lascio anche il promo del terzo episodio, che a quanto pare rimetterà al centro Dolores.
Westworld 3, secondo episodio – Un passo indietro
Si ritorna nel parco dove tutto è iniziato, e con esso le meccaniche che lo avevano contraddistinto, con simulazioni e personaggi intrappolati all’interno di una finta vita dalla quale tentano di uscire man mano che diventano più consapevoli. In questo caso il processo è accelerato, ma si torna ad una narrazione meno lineare, anche se più interessante. Infatti, come scrivevo nel commento sul primo episodio, sembrava che l’assenza del parco avesse determinato anche un calo nella qualità della storia, diventata meno interessante. In questo caso, anche grazie al personaggio di Maeve, si rivive quell’atmosfera che sembrava essere perduta. Resta il problema del continuare a complicare una storia che vive di vistosi cali di tensione, con forse troppe storie da gestire.
Sul lato tecnico, invece, non posso che confermare le sensazioni lasciate dal primo episodio, che confermano la qualità realizzativa della serie dal punto di vista visivo. La differenza, è che in The Winter Line la colonna sonora non è presente come al debutto, ed è un peccato considerando la forza che riesce a donare ad alcune scene.
Considerazioni finali
Dopo un primo episodio poco brillante, il ritorno a Westworld soffre ancora di qualche calo di ritmo. Questa volta, però, i personaggi di Maeve e Sarec riescono a dare qualcosa in più, generando sicuramente più interesse. L’area della seconda guerra mondiale ha riportato le atmosfere delle prime due stagioni, con alcuni dialoghi recitati direttamente in italiano (sorprendentemente con una buona pronuncia). Resta il rischio di mettere troppa carne al fuoco, complicando la gestione della serie. Nell’attesa di vedere come proseguirà questa terza stagione, vi lascio con un ultimo dettaglio che non credo possa sfuggirvi: la presenza di Drogon. Questo era in uno dei laboratori, e tra i tecnici c’erano Benioff e Weiss. Che questo sia il preludio ad un’area dedicata a Game of Thrones?
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