Continuando la rubrica di Tower of God, andiamo a vedere se l’episodio sei è riuscito o meno a convincerci. Il cinque ci ha lasciato con l’amaro in bocca per alcune cose, ma questa nuova puntata potrebbe aver spinto troppo sull’acceleratore
Eccoci arrivati al giro di boa. La serie di 13 episodi che adatta le avventure di Baam nel mondo di Tower of God è giunta a metà con la conclusione dell’episodio sei. Nonostante i tagli degli scorsi episodi, le scelte di adattamento potevano essere giustificate piuttosto facilmente, soprattutto perché la fluidità narrativa ne giovava fin troppo. Ma questo episodio sei ha qualcosa di diverso. Qualcosa che avrei preferito non vedere.
Dopo gli avvenimenti del Gioco della Corona, Baam e pochi altri concorrenti si trovano in un momento di stallo. Per loro “fortuna”, l’esaminatore Lero Ro gli concede del tempo per ristabilirsi, posticipando l’inizio del test successivo: quello relativo alla Posizione in battaglia. Un episodio di transizione, che tuttavia ha degli stralci piuttosto importanti dello sviluppo dei personaggi.
Come (non) gestire un adattamento
L’episodio sei di Tower of God riparte da dove si era chiuso il cinque, con l’ospite inaspettato di Khun. Rachel, in questo adattamento, sta prendendosi diverse scene “originali”, che sono semplici e brevi aggiunte al suo personaggio. Vediamo più reazioni da parte sua, e una strana parentesi con le barrette di cioccolato, che probabilmente fanno parte di una linea di “product placement” alla Boris.
Al di là di quello, l’episodio è stato un’enorme delusione. Cinema e fumetto sono, fortunatamente, due media considerati diversi. Hanno due modi di esprimersi differenti, e per questo ci sono delle libertà che un regista o uno sceneggiatore può seguire. Tuttavia, a quelle libertà si affacciano anche delle regole. Il ritmo narrativo di un’opera, a prescindere dal media, deve sembrare naturale. Consecutivo.
L’episodio sei di Tower of God non lo è. Sembra, a essere genorosi, un compilation di youtube di spezzoni di video che adattano l’opera. La consequenzialità è totalmente distrutta da dei tagli registici estremamente bruschi, che non fanno respirare le scene. Si passa da un ambiente e da un momento all’altro senza un vero ritmo, dando un effetto al prodotto estremamente amatoriale. Questo è il difetto più grande di questo episodio.
Cambiare con raziocinio – Tower of God: episodio sei
Sì, è giusto dire che ci sono stati dei cambi anche piuttosto grandi alla sceneggiatura dovuti, fondamentalmente, al poco tempo. Però la fluidità e fruibilità della serie vale molto di più delle libertà narrative. Ma anche così, lo staff di TMS ha fallito. A livello di tagli e cambiamenti, si hanno delle scelte piuttosto becere, con delle linee di dialogo eccessivamente buttate lì senza spiegazione. Soprattutto perché viene dimostrato nelle scene successive che quella dichiarazione inventata dalla serie è semplicemente stupida.
Affiancando una scrittura poco intelligente a una regia brusca e quasi amatoriale, si ha per forza un risultato scadente e non meritevole del vostro tempo. Il debutto di Androssi (Endrosi) e la storia di Anaak sono stati completamente distrutti da questo ritmo ubriaco, portando allo spettatore solo un vago senso di vuotezza e banalità. È un peccato, perché sono rare le back-story interessanti di SiU.
Se a livello di storia è stato un episodio di transizione, anche a livello tecnico c’è relativamente poco di cui stare allegri. I virtuosismi dell’episodio tre sono stati un’eccezione alla regola, e anche questo episodio sei non brilla. Le scene d’azione sono apprezzabili, a volte anche con qualche chicca registica, ma non abbastanza dinamiche da attirare l’attenzione. Un fattore degno di lode però è la realizzazione dei background, visto che nel fumetto originale sono molto scialbi.
Al posto di pilastri bianchi, abbiamo delle vere e proprie piattaforme simil-futuristiche dal design accattivante. Gli ambienti sono molto curati e originali, e danno un’identità al prodotto. Era passata in sordina, ma anche il soffitto dell’episodio cinque era stato trasformato, rispetto all’originale. Per quanto riguarda lo stile grafico, la piattezza dei colori non dà più assolutamente fastidio e l’occhio si è abituato all’insieme.
Attori e personaggi – Tower of God: episodio sei
A livello recitativo, Suegara Rie si conferma una scelta piuttosto azzeccata per Endrosi, mentre Daisuke Ono per Laure mi sembra anche troppo sprecato. Daisuke è un grande doppiatore che ha fatto tantissimi ruoli importanti in anime di successo. Per esempio, Shizuo in Durarara!!, o Wolfgang nella vecchia versione di Legend of the Galactic Heroes. Un grande attore per un personaggio interessante, ma veramente poco utilizzato da SiU (anche nei volumi successivi).
Alla fine, questo è un grande difetto di Tower of God (uno dei tantissimi). I personaggi sono poco utilizzati e cadono spesso nel dimenticatoio. L’auotre spara personaggi a raffica come se fosse una gatling gun, finendo per ignorare i proiettili che perdono la loro utilità e finisco al suolo. Un atteggiamento che è comunque a molti autori, ma che nelle storie fin troppo longeve ha un impatto molto triste.
A ravvivare il morale degli spettatori, c’è per Hwaryun, la Strega Rossa doppiata da Yoko Hikasa. Yoko è anche lei una doppiatrice fenomenale, che ha lavorato in serie come Danganronpa nel ruolo di Kirigiri, ha interpretato Farnese in Berserk, Mio in K-ON e Diana in Little Witch Academia. Di questo sono personalmente felicissimo, visto che Hwaryun è anche il mio personaggio femminile preferito nella serie.
Vedremo cosa ci aspetterà in futuro
Per questo episodio è tutto. Purtroppo, la piega presa non è per nulla piacevole, e questo adattamento ha avuto una brutta caduta di stile. Spero davvero che la serie si riprenda, ma i risultati non presagiscono niente di buono. Staremo a vedere. Continuate a seguirci su tuttoteK per rimanere aggiornati sulle novità Crunchyroll e su tanto altro!
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