Rieccoci anche questa settimana con la rubrica Citazione dal cinema, dove oggi vi proponiamo la risposta “Servirebbe?” data nel film Il ponte delle spie
Questa settimana omaggiamo Steven Spielberg, che ha compiuto 74 anni pochi giorni fa. Per farlo al nostro meglio abbiamo deciso di citare una frase del suo film Il ponte delle spie, uscito nelle sale alcuni anni fa.
La citazione presa in esame è una semplice parola. Un termine estremamente sintentico che riassume un concetto vastissimo. È una semplice risposta che l’attore coprotagonista Mark Rylance offre alla domanda che gli viene fatta da Tom Hanks: “Lei non si preoccupa mai?“.
Abel, il personaggio intepretato da Mark Rylance, non mostra alcun cambiamento visivo quando guarda il suo avvocato difensore e risponde con un semplice “Servirebbe?“. Che significato possiamo trarre da questa risposta?
In questa risposta vediamo un atteggiamento sicuro e sereno, che non lascia intravedere alcuna preoccupazione. Il concetto sul quale si appoggia il fornire una risposta come questa riguarda il saper soppesare ciò che è stato fatto, capendo che la responsabilità di ciò che è stato fatto è solo propria e che bisogna accettarne le conseguenze. Lasciarsi andare a preoccupazioni, timori o dubbi non fa parte della natura del personaggio, che è perfettamente conscio dei rischi che potrebbe subire ma che non intende fare alcun passo indietro.
In un semplice sguardo e con una semplice parola, dettata da un tono di voce che non lascia intuire alcuna paura, vediamo come l’assunzione delle proprie responsabilità sia il passaggio fondamentale che caratterizza il personaggio che dice questa frase nel film.
Ha un effetto accattivante e sorprendente negli occhi dello spettatore, perchè fa capire che è la risposta più adatta alla situazione. Servirebbe a qualcosa lasciarsi trasportare dalle paure e dalle preoccupazioni? O invece, si otterrebbe l’effetto contrario, causando una perdita di lucidità che potrebbe portare ad un’incapacità di reagire alla situazione in cui ci si trova?
Affrontare le proprie preoccupazioni
Dalla risposta “Servirebbe?” offerta da Abel, si può intuire come la preoccupazione sia assente nel suo animo. Invece, ciò che è presente è la consapevolezza che questa preoccupazione non lo aiuterebbe affatto. Infatti da questa deduzione logica da parte di Abel, è chiaro che la gestione dei propri timori sia la parte essenziale che forma il suo carattere. Ha una capacità innata nell’affrontare condizioni conflittuali, ragionando semplicemente in termini di vantaggi e svantaggi.
Abel intuisce che essere influenzato dalle possibili preoccupazioni che si possono generare dalla sua situazione sarebbe un enorme svantaggio e non porterebbe ad alcun beneficio. Il modo migliore di affrontare una situazione problematica come la sua è quello di non farsi offuscare dalle complicazioni, ma di soffermarsi e ragionare sulle possibilità di superare l’ostacolo.
Il suo personaggio è da prendere come esempio per la capacità di gestire tutte le difficoltà che affronta. Colpisce la sua freddezza e la sua abilità di lasciare le emozioni fuori dal contesto in cui sta lottando. La sua caratteristica essenziale è l’autocontrollo: è l’elemento che gli permette di gestire tutto, in un modo che agli occhi di chi lo guarda sembra praticamente impossibile. Infatti lo stesso avvocato, un Tom Hanks sempre abilissimo ma che quasi viene offuscato in questa pellicola da Mark Rylance, resta sorpreso dal vedere come Abel riesca ad andare avanti verso la sua strada e i suoi principi senza farsi frenare dai problemi che gli si presentano lungo il percorso.
Tom Hanks lo possiamo vedere sulla piattaforma AppleTv+ con il film Greyhound, mentre nel frattempo possiamo ripensare agli insegnamenti che ci offrono entrambi i personaggi ne Il ponte delle spie. Affrontare i problemi e lasciare fuori le preoccupazioni è il miglior modo per superare tutti gli ostacoli che possiamo dover affrontare.
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