Iniziamo la nostra nuova rubrica, Anime Breakfast, con una serie cult, amata e venerata ovunque, non solo nella terra del Sol Levante: parliamo un po’ di Neon Genesis Evangelion
Evangelion è la mia vita impressa su pellicola. Sono ancora vivo, quindi la storia non è ancora conclusa.
Per aprire questa nostra nuova rubrica, Anime Breakfast, non potevamo assolutamente esimerci dall’iniziare da una specifica serie animata. Senza fare troppo i misteriosi, considerando che ne avete già letto il titolo qua sopra, stiamo parlando di Neon Genesis Evangelion. Sebbene sia una scelta coraggiosa, potrebbe comunque risultare ai vostri occhi anche piuttosto sconsiderata. Sappiamo bene quale sia la reputazione dell’opera magna di Hideaki Anno nel mondo di internet e non solo, e anche chi vi scrive ne è profonda estimatrice. Sarà comunque molto difficile mettere in ordine pensieri e riflessioni, dare un senso, un ordine e una coerenza a tutto ciò che vorremmo scrivere in questo primo, lungo e prolisso speciale dedicato ad una serie che ha rivoluzionato il concetto stesso di crearne, di serie. Benvenuti, sedetevi, preparatevi qualcosa da bere, magari un caffè. Sarà un viaggio difficile.
Un viaggio all’interno di Neon Genesis Evangelion
La serie nasce nel 1995, prodotta dalla Gainax e nata dalla mente malandata e decisamente traumatizzata di Hideaki Anno, autore che, notoriamente, ha vissuto da Hikikomori per una buona parte della sua vita. Ad accompagnarla in questa avventura, troviamo al character design Yoshiyuki Sadamoto, al mecha design da Ikuto Yamashita e alla direzione artistica Hiroshi Kato, mentre alla soundtrack troviamo il maestro Shiro Sagisu. Un cast d’eccezione per una serie che, ai tempi, fece scuola. Come detto, Neon Genesis Evangelion nasce a metà degli anni ‘90, quando spopolavano serie che prediligevano la sola trama verticale. Fra gli esempi più illustri possiamo pensare a Gundam, Dragon Ball o Sailor Moon, giusto per citare qualche misconosciuta sciocchezza.
Neon Genesis Evangelion arriva sul mercato con 26 episodi. Stop, serie completa. Non considerate i film successivi, che arrivarono solo qualche anno dopo. E, ai tempi, una serie di “soli” 26 episodi, a differenza di oggi, era un qualcosa che aveva fallito. Un flop commerciale che non era stata rinnovato per motivi meramente economici. E in realtà, nell’esatto momento storico, fu esattamente così per Anno e studio Gainax tutto. Fu presentata semplicemente come una serie fuori dal coro, forse più strampalata che particolare, ed ottenne uno share decisamente nella media.
Fly me to the Moon | Neon Genesis Evangelion: il Vangelo del Nuovo Secolo
Così come tante altre, però, Neon Genesis Evangelion è stata rivalutata nel giro di breve e, una volta serializzate le videocassette (e successivamente i DVD), il fenomeno è esploso definitivamente. Nel bene e nel male (considerando l’elevata sessualizzazione delle protagoniste femminili della serie), Eva diventa fenomeno di costume e viene talmente tanto idealizzato da essere quasi venerato e consacrato nell’olimpo delle serie animate giapponesi migliori di sempre. Abbiamo scritto già molto, ma non siamo nemmeno entrati nel merito della serie: di che diamine parla Eva?
Neon Genesis Evangelion. Shin Seiki Evangelion. Vangelo del Nuovo Secolo. Comunque lo vogliate chiamare, parlare di trama in quest’opera è decisamente complesso, perché sembra quasi svilire tutta l’architettura che è stata sapientemente costruita intorno, dietro e davanti il semplice scorrere degli eventi. Ci proviamo, in ogni modo.
A Cruel Angel’s Thesis | Neon Genesis Evangelion: il Vangelo del Nuovo Secolo
Nel 2000, un futuro prossimo rispetto all’anno di creazione della serie, un cataclisma di dimensioni colossali, denominato Second Impact, colpisce l’Antartide, lasciando il mondo in preda a mutamenti strutturali e sociali. La popolazione mondiale viene quasi dimezzata a causa sia degli eventi naturali successivi alla catastrofe, sia alle guerre e ai conflitti che si scatenano, ovviamente, fra gruppi sociali diversi, tutti intenti ad accaparrarsi quante più risorse possibili. Seppur venga mediaticamente attribuito ad un gigantesco meteorite, il Second Impact è stato in realtà causato da un esperimento, clamorosamente fallito, che un gruppo di scienziati ha effettuato su Adam, un essere umanoide e il primo degli Angeli, una misteriosa entità nemica.
Nascono così, per mano dell’organizzazione Nerv, gli Evangelion, giganteschi umanoidi artificiali il cui scopo è proteggere l’umanità dagli Angeli, e la città di Neo Tokyo-3. A distanza di 15 anni da questi avvenimenti conosciamo Shini Ikari, adolescente che, dopo aver passato più di dieci anni lontano dal padre Gendo, capo della Nerv, è costretto a recarsi a Neo Tokyo-3 in quanto è stato scelto come pilota dell’Eva-01. Shinji, dunque, deve passare dall’essere un giovanissimo hikikomori ad un grande guerriero senza paura, con le dovute conseguenze del caso.
In questo turbinio di eventi, che non approfondiamo ulteriormente per evitare spoiler, Shinji stringe legami con le altre due bambine scelte come pilota degli Eva-00 ed Eva-02, rispettivamente Rei ed Asuka, e con la tutrice Misato Katsuragi. Quel che accade a schermo, però, non è ciò che davvero è importante in Neon Genesis Evangelion. Ci spieghiamo meglio.
A Step Forward Into Terror | Neon Genesis Evangelion: il Vangelo del Nuovo Secolo
Al di là di chi pensa che Evangelion sia una serie animata totalmente fantascientifica, in cui, episodio dopo episodio, Anno e la sua crew narrano una inverosimile guerra contro un esercito di esseri alieni invasori, in un’atmosfera apocalittica piena di cospirazioni e inganni, i continui e martellanti riferimenti alla religione, alla metafisica e alla filosofia dovrebbero far suonare più di un campanello di allarme.
Hideaki Anno ha dipinto se stesso in Shinji Ikari, giovanissimo hikikomori chiuso alla vita e alle relazioni con gli altri, incapace di far mutare i suoi sentimenti in accordo al mondo esterno. Shinji fa pena allo spettatore sin dal primo episodio, perché non è in grado di assumersi le sue responsabilità, non è in grado di prendere decisioni, non è in grado di afferrare la propria vita e il proprio destino. Shinji Ikari è il pilota dell’Eva-01 che piange, frigna e fa i capricci quando gli viene ordinato di salire sul mezzo (Get in the f***ing robot!).
Gli Angeli, sotto questo punto di vista, diventano la vera e propria realtà vista filtrata attraverso gli occhi di un adolescente che non sa cosa farne della sua vita: imperscrutabile, indecifrabile e dannatamente difficile. Asuka e Rei rappresentano due lati della stessa medaglia: la femminilità. Quella di Asuka è procace, sensuale, matura, mentre Rei ispira un forte senso di protezione e assoggettamento. Gendo è metafora della società giapponese dell’epoca, che vuole, con cinismo e mancanza di empatia, un figlio forte e incrollabile, quando invece, al netto di tutto, la fragilità è umana.
Hedgehog’s Dilemma | Neon Genesis Evangelion: il Vangelo del Nuovo Secolo
Il simbolismo dietro la parabola di Evangelion è ancor più profondo, se lo si va a scandagliare, e non basterebbero altre mille disamine per coglierne davvero l’essenza. E voi pensereste a un finale epocale per una serie che fa di tutto per esserlo, e invece niente: Anno aveva finito il budget. Ne conseguono due puntate finali fatte completamente a risparmio, in cui i fan dell’intreccio non sanno minimamente come va a finire la guerra con gli angeli, e quelli maggiormente legati alla filosofia dietro ai personaggi si ritrovano a seguire più di cinquanta minuti di pensieri di Shinji. E di applausi piuttosto imbarazzanti.
Considerando il successo commerciale e la pioggia di critiche arrivata su Anno e sulla stessa Gainax, l’azienda decide di annunciarne dei lungometraggi. Death & Rebirth (1997) è il primo e funge da vero e proprio riassuntone della serie fino all’episodio 24, e da prologo a The End of Evangelion, che riscrive completamente gli ultimi due dando un finale degno anche per i fan. A partire dal 2007, poi, Evangelion è tornato in auge e Anno ha sfornato ben quattro nuovi lungometraggi. Questa è però un’altra storia.
Comunicazione. In una società come quella giapponese dell’epoca (non che sia così marcatamente variata da allora) così come in quella occidentale, in realtà, la comunicazione è caratteristica fondamentale per tessere relazioni interpersonali valide fra individui diversi fra loro, ma accomunati dallo stesso fatto di essere umani. Con Evangelion Anno ha voluto spronare gli Otaku, così come gli Hikikomori (e forse, in egual misura, anche un giovane se stesso) ad abbattere quelle mura che li tengono isolati dal mondo esterno, a trovare un senso alla vita, per quanto sia difficile affrontarla giorno per giorno.
Shin Seiki Evangelion
Chiudiamo qui questo estenuante primo speciale di Anime Breakfast dedicato a Neon Genesis Evangelion. Decisamente non il modo più semplice di iniziare una rubrica, ma ci tenevamo a darle subito un’anima vera e propria. Sono già passati 28 anni dalla prima messa in onda di Neon Genesis Evangelion, ma l’affezione dei fan, così come il clamore che circonda ogni nuovo annuncio inerente la serie e i film di Anno, non è andata in alcun modo a calare. E considerando le problematiche ancora attuali di una società come quella giapponese, che spinge i giovani a produrre, a lavorare, ad essere il meglio della scala sociale, forse potrebbe ancora essere d’aiuto. Forse potrebbe ancora prevenire molto del male che porta all’emarginazione.
Trovate la serie di Neon Genesis Evangelion e i lungometraggi in esclusiva streaming su Netflix. Fateci sapere che cosa ne pensate voi della serie di Hideaki Anno qua sotto nei commenti e restate sintonizzati con noi di tuttotek.it per tutte le news a tema cinema e serie TV!
Cerchi nuovi film e nuove serie tv da vedere? Scopri il nuovo abbonamento a Disney+, la casa dello streaming di Disney, Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e ora anche di Star. Abbonati ora a soli 8,99 euro al mese su questa pagina.
Lascia un commento