La rubrica legata alle citazioni del cinema oggi ci presenta la famosissima frase tratta da Fight Club: “Le cose che possiedi alla fine ti possiedono”
Oggi prendiamo spunto da Fight Club, celebre film di David Fincher, per proseguire con la nostra rubrica legata alle citazioni cinematografiche. La pellicola cult è un dramma che offre molte citazioni su diversi aspetti della società, tra cui il materialismo, il consumismo e l’influenza che gli altri possono avere su di noi.
Tra le tante frasi che si possono estrapolare da questo film ne abbiamo scelta una conosciuta da tutti:
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
Questo concetto viene detto dal personaggio Tyler Durden, interpretato da Brad Pitt, durante un discorso con Edward Norton, che veste i panni del narratore Jack. Tra una birra e l’altra, i due spiegano la loro visione delle cose e Tyler Durden enfatizza sul fatto che noi siamo tutti dei consumatori e viviamo le nostre giornate con il bisogno di acquistare beni futili per il semplice scopo di soddisfare le nostre esigenze personali. Nello spiegare questo fatto Tyler ci mette di fronte alla realtà delle cose: mentre noi crediamo di essere consapevoli di comprare un determinato prodotto per soddisfare un determinato bisogno, la verità è che in noi si insinua spesso l’idea secondo cui è estramemente necessario avere quel bene, quando in realtà siamo consapevoli del fatto che non sia così fondamentale.
Tyler Durden chiarisce dunque quanta influenza hanno su di noi le comuni decisioni che prendiamo ogni giorno. Lo fa in un modo conciso e sintetico, che non si presta ad alcun dubbio. Ci spiega come spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Effettivamente quando pensiamo di esercitare una scelta non ci sembra di essere condizionati in alcun modo, ma solo dopo diverso tempo possiamo intuire che a volte diventiamo dipendenti dalla scelta compiuta.
Fight Club e la consapevolezza di chi siamo
Con “Le cose che possiedi alla fine ti possiedono” e le tante altre frasi che si possono estrapolare da questo film, l’idea alla base è quella di aprire la mente allo spettatore. In questa circosanza, il modo in cui viene esposto questo pensiero è offrendoci un semplice dialogo che potrebbe essere fatto tra due comuni amici al bar che riflettono sulla propria condizione.
La bellezza della scena sta nel fatto che i due riflettono senza porsi alcun filtro e si rendono conto di quanto spesso le loro decisioni siano il risultato di un processo molto più articolato di quel che appare, dove loro non ne sono i principali protagonisti.
La frase spiega che in una società governata dal consumismo e dal materialismo noi siamo come delle semplici pedine, con un potere limitato. Le nostre azioni sono l’effetto dei continui consigli che riceviamo sul come dovremmo agire quotidianamente. Non siamo dunque così autonomi e dipendenti come crediamo se siamo soggetti a farci veicolare dai media, dalla pubblicità e dagli slogan che spesso sentiamo e vediamo in ogni dove.
Questa sequenza particolare del film cerca di creare in noi questa consapevolezza sul nostro stato in una società moderna che ci condiziona in ogni momento se le consentiamo di farlo senza reagire. L’importanza di Fight Club e di questa citazione è evidente: il suo scopo è fare luce sulla condizione sociale e sulle ripercussioni personali di tutti noi.
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