La Forma dell’Acqua, ultima fatica del visionario Guillermo del Toro, vincitore del Leone d’Oro nell’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, è in arrivo nelle sale italiane il 14 Febbraio 2018
Un cast stellare e un regista di prima categoria per portare in scena un’inquietante favola moderna, tutto questo è La Forma dell’Acqua.
Acclamato dalla stampa, dalla critica e dal pubblico è un film che si preannuncia un successo soprattutto per la decisione di farlo arrivare nelle sale proprio il giorno di San Valentino, nonostante sia visivamente molto più simile al Mostro della Laguna che ad una commedia romantica.
Guillermo del Toro, una trama romantica e un fantastico cast
La Forma dell’Acqua si presenta come una storia d’amore, molto particolare certo, ma pur sempre romantica, per quanto il romanticismo sembri essere lontano da un regista come Guillermo del Toro che tutti associamo ad un cinema decisamente più inquietante e particolare e soprattutto non troppo adatto al giorno più romantico dell’anno. Basti pensare a Hellboy o l’acclamatissimo Il labirinto del fauno.
Sally Hawkins interpreta Emma, una donna muta che lavora in uno dei numerosi laboratori nati in America durante la Guerra Fredda nel tentativo di fare scoperte incredibili prima del nemico sovietico. Al suo fianco ci vengono presentati altri personaggi che avranno un ruolo chiave nella risoluzione della trama principale ma che anche autonomamente portano avanti una battaglia personale. Octavia Spencer interpreta Zelda, collega e amica di Emma che combatte ogni giorno per i suoi diritti, seppur tentando di mantenere un profilo basso non si tira indietro davanti agli ostacoli che si pongono sul suo cammino. Richard Jenkins è Giles, vicino di casa di Emma, inseparabile compagno di serate e omosessuale discriminato sul lavoro, anch’egli combatte ogni giorno per non soccombere di fronte ad una società che pare volerlo escludere a tutti i costi. Tutto scorre in modo schematico, ogni giorno uguale all’altro fino a che le loro vite subiscono una scossa inaspettata.
Quando al laboratorio in cui lavorano Emma e Zelda viene portata una misteriosa creatura marina sulla quale gli scienziati fanno brutali esperimenti per coglierne i segreti e le caratteristiche che potrebbero tornare utili nella guerra contro la Russia, la vita di Emma subisce un’accelerata e un brivido la risveglia dal torpore.
Il mostro marino è magistralmente interpretato dal fedelissimo di Guillermo del Toro, Doug Jones.
Dopo un tentativo particolarmente brutale e crudele di far parlare la creatura, le due amiche vengono chiamate per ripulire la stanza, e così Emma scorge per la prima volta l’essere che le sconvolgerà l’esistenza.
Non manca ovviamente la figura negativa del film: il Colonnello Strickland portato alla luce dal meraviglioso Michael Shannon. Personaggio controverso, ma di una crudeltà totale, tiene alto il livello di suspense per tutta la durata del film, risollevando anche i momenti in cui la pellicola rischiava di cadere nella banalità.
La forma dell’acqua: la forza di un amore senza parole
In una storia tanto particolare, assimilata da molti ad un La Bella e la Bestia, colpisce come si sia creato un rapporto tanto profondo fra due esseri tanto diversi. Emma è una timida donna muta che però sa scorgere ciò che di buono ha la creatura marina che si ritrova davanti. Una creatura che non sa comunicare, ma si trova comunque a fidarsi di Emma, nonostante gli altri umani lo trattino come una cavia di laboratorio.
L’intesa e la complicità si percepisce in ogni azione compiuta dai due. La cosa più particolare della loro storia è senza dubbio il ruolo che assume Emma: essa diventa l’eroina, è finalmente una donna a salvare l’uomo che vuole, è lei a fare da scudo alla creatura e liberarlo dalle catene.
Una protesta silenziosa
Questa pellicola non nasce come politica, ma senza alcun dubbio risente del clima di protesta che dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca ha travolto Hollywood. Vengono sfiorati temi molto delicati in modo molto chiaro ma non pesante: la lotta per i diritti degli Afroamericani, l’omosessualità, la mancanza di una possibilità di rivalsa sociale delle donne e la totale brutalità dei soldati di fronte a chi ritengono privo di importanza.
La forma dell’acqua: un successo annunciato
Il Film è stato presentato in concorso al 74° Festival Internazionale del Cinema di Venezia e ha da subito conquistato gli spettatori e la giuria, ha infatti vinto il Leone d’Oro, ma la scalata de La Forma dell’Acqua non si è fermata lì: ha infatti all’attivo la vittoria di due Golden Globe di cui uno per miglior regista a Guillermo del Toro e l’altro per miglior colonna sonora originale. Ma ciò che promette grandi soddisfazioni sono le 13 candidature agli Academy Awards.
Non ci resta che attendere il 14 Febbraio per goderci lo spettacolo romantico di Guillermo del Toro, che conquisterà anche i meno romantici.
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