Irrational Man è un film del 2015 scritto e diretto da Woody Allen. Il film è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015.
L’(im)moralità dell’omicidio è stata a lungo un tema ricorrente per Woody Allen, dal suo confuso Boris angosciato per aver sparato a Napoleon in Love and Death o attraverso Judah di Martin Landau che assume un sicario per uccidere il suo amante in Crimini e misfatti, con Chris di Jonathan Rhys Meyers che diventa pistolero in Match Point.
Questo film di Woody Allen – nonostante rientri cronologicamente e per linea di regia di diritto nella fase 2 del regista – ricalca il vecchio terreno autoriale. Perché non rivederlo allora, prima di imbatterci in una maratona Alleniana? Grazie a siti come il Genio dello Streaming non c’è nulla di più immediato per ritornare a godere dei vecchi fasti dell’attore holliwoodiano.
Irrational Man, Woody Allen rivisita un territorio familiare
Joaquin Phoenix è il professore di filosofia appena assunto che prende una decisione esistenziale di commettere il crimine perfetto, riscoprendo la sua libido nel processo. Il docente Abe gode di una reputazione nel campus da gran bevitore, è un uomo selvaggio, un seduttore e un profondo impotente depresso. Comincia una relazione con la collega docente Rita (Parker Posey) e flirta con la studentessa Jill (Emma Stone), ma è solo quando Abe ascolta una conversazione casuale in un bar che si rende conto di avere l’opportunità di uccidere uno sconosciuto con una giusta causa; un crimine perfetto e assolutamente giustificabile con cui può facilmente cavarsela e che alla fine darà significato alla sua vita.
Questo è un altro di quegli amabili, inconsistenti jeux d’esprit in cui Woody Allen è in grado di delineare il suo tappetino rosso di presenza quasi senza apparire, soltanto sulla base di una scrittura totalmente sua, che riesce a calare (a volte faticosamente) sui personaggi.
È un thriller misterioso-commedia-suspense-thriller ironico e irriverente ispirato a Dostoevsky e Patricia Highsmith, che frustratamente non si esprime in nessuno di questi generi, non essendo né molto divertente né seriamente di suspense.
Allen ha fatto miracoli in passato con racconti morali superficialmente simili, ma questo è un rimaneggiamento impreciso. I dettagli fisici chiave di quelli che sono considerati crimini perfetti – come funzionano gli ascensori, per cogliere uno strano esempio – sono palesemente falsi nella vita e i ritmi sembrano molli e troppo lenti.
Il problema principale è l’acquisto filosofico che Allen pensa che il suo film stia guadagnando: lontano dalla profondità di qualsiasi tipo, alla fine spaccia la tesi secondo cui uccidere le persone sia stupido, l’idealismo fuori luogo non è un piano in cui egli eccelle.
Tali schemi sono tutti troppo adatti per ritorcersi contro, ma qui manca il vecchio tocco di Allen, e persino il ritorno di fiamma è un sussulto.
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