Al Pacino, dal South Bronx all’interpretazione di personaggi iconici, ha raggiunto un successo planetario: il Re oggi compie 80 anni
Al Pacino è considerato tra i più grandi attori della storia del cinema, interprete di Michael Corleone, Tony Montana, Carlito Brigante, tutti personaggi rimasti iconici, fino al più recente Jimmy Hoffa. Oggi il Re di Hollywood compie 80 anni, anche se non ama invecchiare.
Infanzia e gioventù di Al Pacino
In gioventù
Alfredo James Pacino nasce il 25 aprile 1940 ad East Harlem, in Manhattan. Tutti i nonni provenivano dalla Sicilia: i paterni da San Fratello (ME), i materni da Corleone (PA). Il padre, Salvatore Pacino, era un agente assicurativo e ristoratore che abbandonò la madre casalinga, Rose Gerardi, quando Alfredo era ancora in fasce. Il bambino crebbe nel South Bronx in condizioni di vita molto difficili. Sin dall’infanzia ebbe esperienze con tabacco, marijuana e alcool, ma non provò mai le droghe pesanti, rimasto sconvolto dalla morte per overdose di due tra i suoi amici. Era soprannominato “Sonny”, sognava di diventare un giocatore di baseball ed era un pessimo studente.
A scuola era considerato un piantagrane, per strada fu coinvolto in qualche rissa. In seguito ha frequentato la High School of Performing Art, ma venne bocciato più volte e a 17 anni interruppe gli studi, scelta con cui la madre non era d’accordo: Al andò via di casa. Sua madre morì quando lui aveva 43 anni.
Carriera
Per campare il lunario, Al svolse il mestiere di facchino, lustrascarpe, operaio. All’età di vent’anni visse in Sicilia: in un’intervista al New York Post confessò: “per mangiare e mantenere un tetto sopra la mia testa, decisi di vendere ad una donna più anziana di me l’unico bene che potevo offrire: il mio corpo”. Passano gli anni, Al si iscrive a numerose scuole di recitazione aspirando all’Actors Studio, a New York. Si arrabatta con lavoretti ma dorme spesso ospite da amici, in teatro o per strada. Quando ha circa 30 anni viene finalmente ammesso all’Actors Studio sotto l’ala del suo maestro: Lee Strasberg (1901 – 1982).
Gli anni ’70 – Il Padrino
Dagli anni ’70 Al Pacino partecipa ad alcune opere teatrali, ma sale all’attenzione del regista Francis Ford Coppola per la sua interpretazione dell’eroinomane Bobby Axel nel film Panico a Needle Park (1971). Fu così che lo sconosciuto Al venne scelto per il ruolo di Michael Corleone ne Il Padrino (1972), nonostante i produttori consigliassero attori del calibro di Warren Beatty, Jack Nicholson o Robert Redford. L’interpretazione offrì al giovane Al Pacino la prima nomination all’Oscar come attore non protagonista. Pacino boicottò la cerimonia, offeso per essere considerato non protagonista pur apparendo per più tempo nella pellicola. Pacino riapparirà in Il Padrino – Parte II, e venne candidato come Miglior attore protagonista. La Halliwell’s Film Guide iniziò a descrivere il suo metodo recitativo come intenso e profondo mentre Newsweek come “probabilmente il più grande ritratto del cinema che porta ad indurire il cuore“.
Nel ruolo di Michael Corleone
I lavori continuano: Lo svaventapasseri (1973), con Gene Hackman, per cui vince la Palma d’Oro a Cannes. È poi la volta della nomination agli Oscar per Serpico, e della vittoria del Golden Globe. Un’altra nomination arriva per il ruolo di John Wojtowicz in Quel pomeriggio di un giorno da cani. Gli anni ’70 continuano tra ruoli importanti, lodi per le grandi doti recitative, nomination agli Oscar e ai Golden Globe. Rifiutò di partecipare a Kramer contro Kramer (1979): il ruolo venne assegnato a Dustin Hoffman, che vinse l’Oscar.
Gli anni ’80 – Scarface
Gli anni ’80 si aprirono, tuttavia, con le interpretazioni in Cruising e Papà, sei una frana, criticate dal pubblico. Nel 1982 muore il suo mentore Lee Strasberg, a cui succederà nel ruolo di direttore artistico dell’Actors Studio. Nel cinema riesce a riprendersi: è la volta di Scarface (1983) di Brian De Palma. Anch’esso venne immediatamente stroncato all’immediata uscita nelle sale per le scene di dura violenza, ma le critiche vennero successivamente trasformate in lodi. Al Pacino ottenne un’altra nomination al Golden Globe per l’interpretazione di Tony Montana. Revolution (1985) fu un flop che lo costrinse al ritiro dalle scene per quattro anni, preferendo lavorare nel teatro shakespeariano.
Gli anni ’90 – Scent of a Woman e l’Oscar
Nel 1990 lavora in Dick Tracy dove è Alphonse “Big Boy” Caprice (candidatura al miglior attore non protagonista agli Oscar) e in Il Padrino – Parte III (che non riscosse lo stesso successo degli altri capitoli). Nel 1992 è reclutato dal regista Martin Brest per il ruolo del tenente colonnello Frank Slade in Scent of a Woman – Profumo di donna, remake di Profumo di donna (1974) di da Dino Risi, dove la parte di Pacino era interpretata da Vittorio Gassman. Per il ruolo, Al Pacino ricevette il premio Oscar come miglior attore protagonista e una nomination per Americani.
In Scarface
Nel 1993 interpreta l’ex narcotrafficante Carlito Brigante in Carlito’s Way, affiancato da Sean Penn. Il 1994 è l’anno del Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Inoltre diventerà co-presidente dell’Actors Studio insieme a Ellen Burstyn e Harvey Keitel (carica che ricopre ancora oggi). Nel 1995 è assieme all’amico/rivale Robert De Niro in Heat – La sfida di Michael Mann, che ottenne uno strepitoso successo per la compresenza dei due mostri del cinema: il film incassò 187 milioni di dollari diventando uno dei pezzi pregiati della filmografia statunitense. Sul finire del decennio, Pacino lavorò principalmente in Donnie Brasco (1997), interpretò Satana ne L’avvocato del diavolo (1997) e Tony D’Amato in Ogni maledetta domenica (1999), il cui monologo rimane negli annali della storia del cinema.
Il nuovo millennio
È nel cast di Insomnia (2002) di Christopher Nolan insieme a Robin Williams e Hilary Swank. Da ricordare Amore estremo – Tough Love (2003), un enorme fiasco vincitore di Razzie Awards e, nello stesso anno, la miniserie Angels in America, con Meryl Streep e Emma Thompson, lodata in tutto il mondo, per la quale Al Pacino vince un Emmy Award e un Golden Globe. Nel 2004 il regista Jay Roach decide di inserire una scena di Scarface nella commedia Mi presenti i tuoi? per poter avere DeNiro, Hoffman e Pacino nella stessa pellicola.
Gli anni successivi proseguono tra interpretazioni tiepide, altri Razzie Awards e ennesimi grandi successi: You Don’t Know Jack – Il dottor morte (2010) gli vale il premio come miglior attore ai Golden Globe, Emmy Award, Satellite Award e a Venezia il Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker. Nel 2011 interpreta sé stesso nel film Jack e Jill vincendo un Razzie Award (in totale la pellicola ne riceverà 10, attuale record mondiale). Passano altri anni di insuccessi, fino a The Irishman (2019), di Martin Scorsese, a fianco di Robert De Niro e Joe Pesci (nona nomination agli Oscar per Pacino) e nel film di Quentin Tarantino C’era una volta a… Hollywood.
In Scent of a woman
Vita privata di Al Pacino
Dalla relazione con l’insegnante di recitazione Jan Tarrant nacque Julie Marie (1989). Dalla relazione con l’attrice Beverly D’Angelo nacquero i gemelli Olivia Rose e Anton James (2001). Dopo la separazione della coppia e una lunga disputa legale, Pacino ottenne l’affido dei bambini. Ha avuto varie e numerose relazioni con attrici e cantanti, ma senza mai sposarsi. Fino a febbraio 2020 è stato legato all’attrice israeliana Meital Dohan.
Progetti rifiutati da Al Pacino
Al Pacino è stato molto sfortunato a rifiutare nella sua carriera molti ruoli rimasti iconici: Ian Solo in Guerre stellari, Travis Bickle in Taxi Driver, Roy Neary in Incontri ravvicinati del terzo tipo, Walter E. Kurtz in Apocalypse Now, Ted Kramer in Kramer contro Kramer, John Rambo in Rambo, Rick Deckard in Blade Runner, David “Noodles” Aaronson in C’era una volta in America, Edward Lewis in Pretty Woman e Nick Curran in Basic Instinct.
In The Irishman
Premi e riconoscimenti
Elenchiamo i principali premi ottenuti da Al Pacino:
- Nove candidature al Premio Oscar come attore protagonista o non protagonista di cui una vinta, per Scent of a Woman – Profumo di donna (1993);
- Diciannove candidature al Golden Globe di cui cinque vinte: Serpico, Scent of a Woman – Profumo di donna, carriera, Angels in America, You Don’t Know Jack – Il dottor morte;
- Sei candidature BAFTA di cui due vinte: Quel pomeriggio di un giorno da cani e Il padrino – Parte II (entrambi 1976).
- Leone d’Oro alla Carriera e Queer Lion per Wilde Salomé;
- David Speciale per Il padrino; David di Donatello per Serpico; Candidato al David di Donatello per Carlito’s Way.
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