L’ultimo appuntamento prima di Tenet con la retro-recensione della settimana tratterà di Memento, secondo film della filmografia nolaniana, basata su un racconto del fratello Jonathan Nolan. Scopriamo di più nel nostro articolo
TITOLO ORIGINALE: Memento. GENERE: thriller. NAZIONE: Stati Uniti. REGIA: Christopher Nolan. CAST: Guy Pierce, Carrie-Ann Moss, Joe Pantoliano. DURATA: 113 min. USCITA: 2000.
Memento è la trasposizione cinematografica del racconto Memento Mori di Jonathan Nolan, fratello del regista, il libro venne, però, pubblicato successivamente all’uscita del film. Memento fu anche candidato a due oscar: miglior montaggio e miglior sceneggiatura originale non riuscendo però ad ottenerne nessuno.
La trama | Retro-recensione Memento
Memento racconta la storia di un uomo affetto da disturbo della memoria a breve termine a causa di un disturbo post-traumatico. Il film è imbastito per seguire il flusso di pensieri dal suo punto di vista: azioni senza antefatto e mancanza di un ordine cronologico lineare.
Leonard Shelby ha un obiettivo: vendicare sua moglie uccidendone il presunto assassino “John G”, il quale gli ha anche provocato il disturbo di cui soffre. Tutto ciò che a lui sembra nuovo, scopriremo non esserlo e ogni azione è scandita dalla mancanza di sicurezze in ciò che comporterà una determinata decisione.
Lo spettatore è protagonista | Retro-recensione Memento
Nolan è quello che chiunque definirebbe un vero e proprio artista. Poco importa se le sue pellicole piacciano o meno, va senza dubbio riconosciuto l’enorme lavoro di scrittura e messa in scena che imbastisce per ogni film e il magnifico lavoro che fa per ottenere prodotti di altissimo livello. La struttura cronologicamente tanto confusa è perfetta per permettere allo spettatore di vivere quasi in prima persona ciò che sta accadendo, non si è più super partes ma si diventa membri integranti dell’azione stessa.
Il susseguirsi di azioni di cui manca sempre il click scatenante permette di identificare una struttura stravolta ma fissa: ultima azione in ordine cronologico – prima – penultima- seconda e sempre così in loop. Sicuramente questo schema potrebbe confondere ma una volta nell’ottica è facile orientarsi e sentirsi parte del film stesso. La regia è chiaramente ottima, il montaggio magistrale soprattutto per la scelta delle sequenze da utilizzare prima e dopo. Un peccato che la colonna sonora non sia stata composta da Hans Zimmer, perchè avrebbe sicuramente saputo creare più pathos rispetto alle musiche scelte per il film.
La fotografia lascia un po’ a desiderare, mentre le interpretazioni sono non solo di alto livello ma estremamente in sintonia con l’atmosfera cupa del film tanto da far empatizzare il pubblico con i personaggi, nonostante la caoticità del film.
Nolan, un maestro del caos temporale | Retro-recensione Memento
Come vi avevamo già sottolineato nella retro-recensione di Interstellar, il fulcro della cinematografia nolaniana ruota attorno a tre punti cardine: tempo, spazio e amore. In questo caso, forse anche perchè ci troviamo all’inizio della sua carriera, il tempo è ciò che fa da padrone. Il linguaggio cinematografico è però estremamente riconoscibile anche e soprattutto grazie a quel leggero filo che divide immaginazione da realtà, tormento interiore strettamente legato alla relatività del tempo che scorre. La magia del film si può anche rivivere con la scansione temporale “canonica” dato che nel DVD esiste anche un montaggio lineare del film, a riprova del genio dietro la macchina da presa.
Il tradizionale finale aperto
Non è Nolan se il finale non è lasciato allo spettatore. In questo caso chi guarda il film può scegliere a cosa credere se al finale proposto o alle proprie sensazioni e percezioni dovute agli stimoli ricevuti durante la visione. Lo spettatore è ancora una volta chiamato a schierarsi e a dare la propria visione, non si è mai passivi di fronte ad un’opera di Nolan ed è probabilmente il motivo per cui il regista è tanto amato dal pubblico. Crea dibattito e una sana divisione fra tutti coloro che guardano i suoi film.
Memento è una perla rara nel quale però, nonostante l’incredibile capacità registica non eclissa in alcun modo un contenuto magmatico e in continua evoluzione. La portata della sceneggiatura è ciò che tiene in piedi l’intero film e lo fa apprezzare fino in fondo. Un thriller psicologico in piena regola che chiunque ami lo stile di Nolan non può perdersi.
Punti a favore
- Sceneggiatura
- Montaggio
- Cast
- Coinvolgimento del pubblico
Punti a sfavore
- Colonna sonora
- Fotografia
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