Il 18 dicembre 1998 usciva “Così è la vita” di Aldo, Giovanni e Giacomo: ventun anni dopo è ancora il secondo successo commerciale del trio
TITOLO ORIGINALE: Così è la vita GENERE: Commedia. NAZIONE: Italia. REGIA: Aldo, Giovanni e Giacomo, Massimo Venier CAST: Aldo, Giovanni e Giacomo, Marina Massironi DURATA: 108 min. DISTRIBUTORE: Medusa Distribuzione. USCITA CINEMA: 1998.
Così è la vita, seconda pellicola del trio Aldo, Giovanni e Giacomo: è un film divertente, certo, ma introspettivo, che ci fa riflettere su quanto, troppo, spesso, ci abbandoniamo alle routine della vita senza reagire. Un incontro casuale che spinge alla ribellione di tre persone.
La trama
Il film si apre con i tre mafiosi, ormai incarcerati, che tentano una goffa evasione dai lavori forzati… Ma la loro storia era una pellicola vista da un gruppo di carcerati nell’ora di ricreazione, pellicola che si brucia, scatenando l’ira del gruppo. Dalla folla si erge Aldo, detto Bancomat, che più tardi racconterà il finale: il film “era soltanto un film, cioè, un film nel film…”. Insomma, ci è mancato poco che lo spettatore di Così è la vita guardasse un film nel film nel film.
L’incontro
Aldo “Bancomat” Baglio è a San Vittore per falsificazione di carte di credito e gratta e vinci. Giovanni è sposato con una donna emotivamente distante e algida. Giacomo, se possibile, ha una vita ancora più infima: passa le notti a scrivere un romanzo introspettivo (intitolato Così è la vita) mentre di giorno è poliziotto, vive assieme a sua sorella, il suo coatto cognato (un magrissimo Francesco Pannofino) e il nipotino, sbruffone e maleducato, i quali fanno in modo di cacciare il custode egiziano della palazzina.
Proprio Giacomo è l’agente addetto al trasporto di Baglio dal giudice. È da solo perché il suo collega, Antonio Catania, deve assolutamente raggiungere la sua amante -che si scoprirà poi essere la moglie di Giovanni-. Una svista fa sì che Baglio rubi la pistola d’ordinanza dal cassetto portaoggetti diventando fuggiasco. Poco dopo Giovanni sale al volo sulla volante tentando di recuperare la propria auto appena rubatagli da sotto il naso. È fatta: l’evaso ora ha due ostaggi ed è pronto a una fuga rocambolesca, inseguito persino dagli elicotteri. Per far terminare le ricerche, i tre fanno cadere l’auto in un burrone e proseguono la fuga a piedi.
La fuga in anonimato
Nonostante la continua minaccia della pistola, in qualche modo i tre legano (soprattutto dopo aver ascoltato la partita Italia-Norvegia dall’orologio dei Ringo Boys di Giacomino). Dopo aver passato la notte in un cimitero abbandonato, i tre scoprono che la polizia ha trovato l’auto distrutta, dandoli per morti. Aldo scopre di poter essere libero, ma di non saper cosa fare, senza soldi né documenti. In quella, viene avvicinato dalla biondissima Clara (Marina Massironi) che invita a cena seduta stante.
L’incontro con Clara sembra redimere Aldo, che vuole tornare a San Vittore. Giovanni scopre il tradimento della moglie; mentre i parenti di Giacomo hanno già buttato le sue cose e messo in sub-affitto la sua stanza (a un giorno dalla morte). Spronati da Aldo, i due passano alla vendetta per i torti subiti da moglie, collega e famiglia. L’ultima idea di Aldo fa scoprire loro la verità: i tre sono davvero morti nella caduta nel precipizio. Clara si palesa come un angelo, apparsa per portarli in Paradiso. Il film termina con l’addio di Giovanni al progetto del secolo, che si portava dietro sin dall’inizio, e che sappiamo che fine fa.
Riflessioni sulla vita in Così è la vita
Tre uomini dalle vite infime che scoprono troppo tardi, dopo la morte, di essere sempre stati spettatori della propria vita. Forse è questa la lente con cui vedere il film, come ci suggerisce la prima scena: è Aldo che parla di un film nel film ed è sempre Aldo che aiuta Giovanni e Giacomo a fare finalmente qualcosa, anche se post-mortem. Aldo, il delinquente dei tre, è l’unico ad accedere al Paradiso (legalmente, visto che contraffa i badge d’ingresso degli altri due) perché ha già passato il suo tempo in Purgatorio.
Giacomo: Sai com’è la vita, capitano delle cose più grosse di te e devi prendere delle decisioni, un po’ come il bivio di prima, ti ricordi, “Che faccio? Vado a destra o vado a sinistra?”. E lì se non stai attento rischi di sbagliare, rischi di prendere la strada sbagliata.
Giovanni: E tu l’hai presa in pieno, contromano!
Gli abiti
Una costante della pellicola è il cambio d’abito. Aldo scambia i propri vestiti con la divisa di Giacomo nelle scene di fuga, per poi riprenderli una volta liberi, e infine vestirsi elegante per la cena con Clara e scene seguenti. Giovanni esce di casa in camicia e giacca terminando il film indossando una ridicola t-shirt: L’arte è un lavoro sporco, qualcuno lo deve pur fare. Giacomo smette gli abiti da poliziotto sin da subito per arrivare a vestirsi letteralmente come uno spaventapasseri. I tre mutano le loro condizioni così come mutano d’abito. L’unico a migliorare i propri abiti è il carcerato Baglio: è lui che libera gli altri due dagli affanni della vita e dalle angherie subite (elegantemente vestito).
Una nota: non è un caso che, fatta cadere l’auto nel burrone, i tre raggiungano subito il cimitero e poco dopo la visita di Clara.
Perché vedere Così è la vita?
Come la prima pellicola del trio, è chiaro che si tratta di una commedia leggera, per una serata distensiva, anche se è difficile non averla già vista più e più volte. Ma lentamente, quella che nasce come una buffa fuga dal carcere, si trasforma in una fuga dalla realtà e dalle difficoltà della vita, una riflessione sulla caducità della stessa e alla necessità di prenderla in mano, prima che ci sfugga, prima che qualcuno decida per noi. Forse era questo ciò che trattava l’omonimo romanzo di Giacomino, la cui spiegazione è da lui abbozzata durante il viaggio, ma interrotta da un iroso Aldo.
Non dobbiamo finire come Giovanni o Giacomo, che si accontentano di una moglie fredda -e infedele-, una famiglia maleducata e bistrattante e un collega non collaborativo. Dobbiamo reagire, prima che sia troppo tardi, senza la necessità di essere spronati da un angelo dal cielo, prima che tutte le nostre idee e progetti finiscano come il progetto del secolo di Giovanni: nella merda.
Punti a favore
- Divertente
- Riflessivo
- Epico
Punti a sfavore
- ?
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