Zero Chill è la nuova serie TV teen drama proveniente dal Regno Unito e disponibile su Netflix dal 15 marzo 2021. Ecco qui la nostra recensione.
TITOLO ORIGINALE: Zero Chill. GENERE: Teen drama. NAZIONE: Regno Unito. CREATORE: Kirstie Falkous, John Regier. CAST: Grace Beedie, Dakota Benjamin Taylor, Jade Ma, Jeremias Amoore, Anastasia Chocholatá, Sam Stelzer. DURATA: 30 minuti circa ad episodio. DISTRIBUZIONE: Netflix. USCITA: 15 marzo 2021
Dal Regno Unito arriva una nuova serie TV, genere teen drama, Zero Chill, disponibile su Netflix dal 15 marzo 2021. Un’atmosfera che ci ricorda quella delle serie TV Disney, dove sono gli adolescenti a dettare trama, ritmo e narrazione con una temperatura decisamente bassa, perchè la gran parte delle scene è ambientata sulla pista da pattinaggio. Una prima stagione da 10 episodi, della durata di 30 minuti circa e un finale che qualora non ci debba essere un rinnovo, non lascia a livello di trama niente in sospeso.
Trama e Trailer | Recensione Zero Chill
La trama segue la storia della famiglia MacBentley, formata dai genitori Jenny e Luke e i due figli, Kayla e Mac, fratelli gemelli ed entrambi appassionati degli sport sul ghiaccio. Proprio per questo motivo, la famiglia, dal Canada si trasferisce in Inghilterra, dove si trova la Hammer’s Accademy, Accademia di Hockey sul ghiaccio che ammette al suo interno il giovane Mac. Kayla ama pattinare sul ghiaccio, ma non punta ad essere una professionista, per questo, anche le sue scelte di vita sono inflenzate dalla carriera del fratello che invece punta a diventare una star dell’hockey.
Il fatto che Kayla non abbia l’agonismo per diventare una stella del pattinaggio sul ghiaccio, non significa che non sia la sua passione e che non soffra la lontananza dal suo migliore amico e partner artistico. Ed è proprio così, che si apre la prima stagione e che prosegue, seguendo le dinamiche relazionali e sportive di due adolescenti.
Tanto ghiaccio e colori stile Disney | Recensione Zero Chill
L’episodio pilota si apre sulla pista di pattinaggio con Kayla che balla il suo pezzo in videocall a distanza con il suo migliore amico dal Canada. Il ghiaccio, quindi sembra essere da subito uno dei protagonisti: è proprio sul ghiaccio che avvengono le maggiori dinamiche relazionali e di trama tra tutti i personaggi. La pista è un luogo caro a tutti che sembra metterli a proprio agio, facendoli trovare nel loro ambiente naturale. E proprio perchè il ghiaccio è protagonista, i personaggi pattinano davvero, non sono controfigure e questo sicuramente giova alla qualità generale delle scene che vediamo.
Dal punto di vista fotografico, questo ghiaccio, contrasta con tanti colori, quelli delle maglie di Hockey e delle tutine da pattinaggio artistico, quello del bar sopra la pista, quello di primi piani sempre luminosi e accesi sui volti e sui corpi. Zero Chill è una serie TV teen drama che ci ricorda lo stile Disney, nulla è cupo, ambiguo o eccessivamente triste, tutto ha colori brillanti, accesi.
Questi elementi fanno in modo che questo prodotto sia per tutta la famiglia, piacevole scorrevole e piuttosto dinamico date le molte scene di sport e di danza sul ghiaccio.
Sceneggiatura al minimo e dialoghi interrotti | Recensione Zero Chill
Quello che manca nel complesso è l’ambizione: Zero Chill non porta nulla di nuovo se non intrattenimento leggero e buon umore. La sceneggiatura è sicuramente il problema principale, perché manca di profondità e creatività . La narrazione segue Kayla e Mac, che si comportano, giustamente come due adolescenti, che hanno passioni, obiettivi, ma non sanno sempre quello che vogliono. Dal primo episodio, seguiamo la difficoltà di Kayla ad accettare che gran parte della sua vita dipenda dalla carriera di Mac e seguiamo anche Mac nella difficoltà di dover essere un campione di hockey anche quando vuole essere ancora un adolescente qualsiasi.
Questa dinamica è la stessa che troviamo però anche nell’ultimo episodio, ovvero tutte le esplorazioni di Kayla e Mac nel corso della stagione, li portano sempre nel punto iniziale, cioè che entrambi vogliono essere adolescenti, senza troppe responsabilità , a volte impulsivi e in un’ambiente per loro sicuro, quello della famiglia e della loro pista sul ghiaccio.
Un altro difetto della sceneggiatura è la scrittura dei dialoghi, che appaiono come interrotti ogni volta che i personaggi discutono, soprattutto di questioni che hanno uno spessore emotivo e psicologico. Ci sono alcune dinamiche relazionali sicuramente molto interessanti, come quella tra Kayla e Mac, ma anche quella tra Anton, sua figlia Ava e la madre Alina, ma i dialoghi tra loro sono inesistenti o appaiono all’interno dell’episodio come nuvole passeggere, poco contestualizzati e frettolosi.
Conclusioni
Nel complesso Zero Chill appare come un teen drama che non ha una direzione ben precisa, perchè anche nel racconto delle dinamiche adolescenziali, non approfondisce nè sceglie una strada unica. Bisogna riconoscergli il valore di voler portare lo spettatore sul ghiaccio, a temperatura zero, un ambiente piuttosto insolito in ambito seriale, ma che ha molto fascino. Netflix ci aveva già provato con Spinning Out, un prodotto buono, quanto sfortunato per essere stato cancellato alla prima stagione e che sicuramente appariva come molto solido dal punto di vista narrativo.
Zero Chill ha la freschezza narrativa e l’ambientazione per poter continuare a lungo, ma necessita di una sceneggiatura più profonda e dettagliata se vuole essere una serie TV da ricordare e che possa dare anche spessore emotivo oltre che intrattenimento semplice.
Punti a favore
- Ambientazione
- Leggerezza e intrattenimento
Punti a sfavore
- Sceneggiatura debole
- Dialoghi frettolosi
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