Tratta dall’ononimo romanzo di Stephen King, eccovi la recensione di The Outsider, serie prodotta da HBO che rende finalmente giustizia al re del brivido
TITOLO ORIGINALE: The Outsider. GENERE: Drammatico, crime, horror. NAZIONE: Stati Uniti d’America. REGIA: Richard Price, Igor Martinovic, Karyn Kusama, Daina Reid, J.D. Dillard. CAST: Ben Mendelsohn, Bill Camp, Jeremy Bobb , Julianne Nicholson, Mare Winningham, Paddy Considine, Yul Vazquez, Jason Bateman, Marc Menchaca, Cynthia Erivo. DURATA: 50 min (10 episodi). DISTRIBUTORE: Sky Atlantic, HBO. USCITA: 17 febbraio 2020 (Italia), 12 gennaio 2020 (USA).
Quando si tratta di trasporre un’opera di Stephen King, in tanti falliscono nel trovare la giusta alchimia nel riproporre le atmosfere e i personaggi dei romanzi. Questa volta, però, le cose sembrano essere andate finalmente per il verso giusto. The Outsider, prodotta da HBO e curata da Richard Price (The Wire, The Night Of), riesce infatti ad invertire la tendenza ricreando un’ottima atmosfera con dei personaggi ben sviluppati. Già Andy Muschietti era riuscito con il suo IT a catturare il cuore del romanzo, mettendo al centro l’amicizia tra i ragazzi. Allo stesso tempo fallendo però nel riproporne le stesse atmosfere con scelte sicuramente discutibili (soprattutto col secondo capitolo). The Outsider non è esente da difetti, ma, come scriverò nel corso di questa recensione, sono molti gli elementi positivi che hanno funzionato in questa trasposizione.
L’abito non fa il Monaco | Recensione The Outsider
La serie parte da quello che sembra essere un semplice omicidio con un uomo che uccide un bambino lasciando tracce sul luogo del delitto. Ad occuparsi del caso ci pensa Ralph Anderson (Ben Mendelsohn), che arresta il colpevole per le evidenti prove trovate. Prove che però si rivelano in netto contrasto con l’alibi dell’assassino. Da qui nascono una catena di eventi che porteranno gli investigatori a contatto con fenomeni che sembrano non avere una spiegazione razionale, con un colpevole che sembrava essere contemporaneamente in due luoghi diversi. Col passare degli episodi l’indagine si allargherà, andando a coinvolgere altre persone, tra le quali la detective privata Holly Gibney (Cynthia Erivo). Si formerà un gruppo di persone alla ricerca di una verità che si rivelerà essere tanto oscura quanto nascosta.
Quello che emerge da The Outsider, è soprattutto una riflessione sulle persone, sulla nostra volontà di avere il controllo su tutto e sul lato oscuro che si cela nell’animo umano. Questo col rischio di cadere in pregiudizi, andando ad escludere quello che non possiamo spiegare. Questa serie ha il pregio di riuscire a riprodurre atmosfere cupe mettendo in scena personaggi credibili in grado di appassionare lo spettatore, ed è forse per questo che riesce dove molte trasposizioni di King hanno fallito, diventando forse anche qualcosa a cui guardare per adattamenti seriali futuri.
Un prodotto di qualità | Recensione The Outsider
Come la maggior parte delle serie HBO, anche questa mostra un lato tecnico di indubbia qualità. Certo, non ci sono spunti a livello di regia e fotografia che fanno gridare al miracolo, ma ogni inquadratura è funzionale a quello che si vuole mostrare, riuscendo a ricreare una tensione che aleggia all’interno delle cupe atmosfere che accompagnano lo sviluppo della storia. Una storia che si prende il suo tempo, mostrando forse il fianco in una parte centrale meno solida e interessante, ma che comunque permette al racconto di svilupparsi senza ricorrere a forzature o svolte improvvise mal riuscite. I personaggi, anche grazie all’ottimo cast, sono sempre credibili, mostrando, soprattutto per il detective Ralph Anderson, un’evoluzione che lo fa riflettere sul suo modo di agire e sulle sue convinzioni. Anche l’antagonista è ben riuscito, ed è sempre presente come un’ombra pronta ad insediarsi nelle menti dei protagonisti. Una minaccia intangibile pronta ad aggredire al momento opportuno.
Anche le musiche, pur non raggiungendo altre produzioni, sono sempre adeguate a quella che ci viene mostrato. Come detto in precedenza, forse la parte centrale e le fasi iniziali dell’indagine non riescono a catturare l’attenzione come altri episodi, ma restano comunque godibili e soprattutto funzionali allo sviluppo dei personaggi e della storia.
L’inquietante trailer | Recensione The Outsider
Vi lasciamo qui di seguito il trailer di The Outsider, nel caso vogliate avere un assaggio della serie:
Considerazioni finali
Nel concludere questa recensione di The Outsider, mi sento di consigliare la serie a tutti gli amanti del romanzo e anche a chi apprezza il genere crime/horror. Dopo molti adattamenti non proprio riusciti, ci troviamo finalmente davanti una trasposizione di qualità. I romanzi di Stephen King sono sicuramente difficili da adattare, ma in questo caso l’operazione è riuscita con successo. Forse l’unico difetto della serie è un ritmo un po’ altalenante, ma resta sicuramente in grado di catturare l’interesse di chi la guarda. Il cuore pulsante e la chiave di questo successo sono sicuramente da ricondurre sia ad un’ottima messinscena, che ad una solida sceneggiatura.
Non sappiamo ancora nulla su un’eventuale seconda stagione, e nel caso la speranza è che la qualità non ne risenta. Vi consiglio inoltre di recuperare la scena dopo i titoli di coda, che in questo senso ci lascia qualche indizio.
Punti a favore
- Ottima la sceneggiatura e la regia
- Atmosfere cupe e coinvolgenti
- Personaggi ben caratterizzati e credibili
Punti a sfavore
- Parte centrale meno appassionante
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